Cos’è l’Antroposofia?

L’antroposofia, in greco antico "sapienza dell'essere umano", è un percorso spirituale e filosofico noto anche con il nome di "Scienza dello Spirito". Si tratta di una disciplina che si basa sugli insegnamenti del professor Rudolf Steiner, studioso austriaco che credeva di poter studiare in modo scientifico e unitario la realtà fisica e la dimensione spirituale, identificandole come “un'unica manifestazione divina in continua evoluzione”.

Il sapere steineriano trova la sua collocazione in tutte le principali materie di cui egli stesso fu grande appassionato: dalla medicina, all’economia politica, dall’agricoltura all’architettura alla pedagogia.

Biografia

Rudolf Steiner è nato nel 1861 a Kraljevic (ex Impero Austro-Ungarico, oggi Croazia).

  • Nel 1879 inizia gli studi di matematica e scienze all'Università di Vienna frequentando anche corsi di letteratura, filosofia e storia. È un appassionato seguace di Goethe di cui diviene collaboratore e del quale curerà l'edizione degli scritti scientifici.
  • Nel 1891 si laurea anche in filosofia con una tesi su temi di gnoseologia, dottrina filosofica relativa al problema della conoscenza, che verrà pubblicata nel suo primo libro Verità e scienza nel 1892. Nel 1894 pubblica la Filosofia della Libertà.
  • Dal 1902 inizia un’intensa attività come scrittore e partecipa a molte conferenze.
  • Nel 1913 fonda la Società Antroposofica, che viene da lui stesso descritta come “una comunità di persone convinte che i compiti attesi dal presente e dal futuro possano essere risolti solo attraverso un approfondimento spirituale della vita”.
  • Nel 1925 muore a Dornach (Svizzera) dove aveva edificato, prima in legno e poi in cemento, il Goetheanum, il Santuario di ricerca e di attività scientifiche e artistiche fondate sull’antroposofia. Steiner lascia ai suoi seguaci circa 6mila testi stenografati su diversi rami del sapere: medicina, agricoltura, architettura, economia, pedagogia oltre ad una trentina di opere scritte di carattere filosofico e antroposofico.

La pseudo-medicina secondo Steiner

La medicina antroposofica è un tipo di medicina alternativa che nacque e si diffuse in Svizzera e in Germania e, successivamente, nel resto d'Europa e del mondo, subito dopo la fine della Prima guerra mondiale. Venne formulata e sviluppata inizialmente da Rudolf Steiner e da un medico olandese, la dottoressa Ita Wegman.

Essa è definita una pseudo-medicina appartenente all'area delle pseudoscienze dal momento che non si fonda sul metodo sperimentale, base della scienza moderna. I principi steineriani non hanno alcun fondamento scientifico e sarebbero piuttosto assimilabili alla metafisica, mentre i preparati farmacologici hanno la stessa valenza scientifica dei preparati omeopatici.

Nelle concezioni di Steiner e della Wegman l'essere umano è costituito da quattro parti:

  • una corporea, il corpo fisico
  • tre di natura immateriale che sono il corpo eterico (le forze che danno forma alla vita)
  • il corpo astrale (i sentimenti)
  • il corpo egotico (lo spirito)

L'armonia esistente fra tali componenti può però rompersi e questa rottura genera, o, più esattamente, rappresenta essa stessa la malattia. In altre parole la malattia è sempre una rottura di un equilibrio psichico oltre che fisico.

Non esistono prove di efficacia per la medicina antroposofica.

Alcuni farmaci antitumorali, prodotti da tempo nei laboratori antroposofici, hanno avuto, a partire dagli anni Ottanta del Novecento, una notevole diffusione in alcuni Paesi europei: il più comune è un estratto di vischio. Già Rudolf Steiner propose l'uso dell'estratto di vischio nella cura dei tumori e tale uso è ancora presente nella terapia antroposofica ed è forse la più conosciuta. Ad oggi non esistono prove circa la reale efficacia dell'estratto di vischio nella cura dei tumori e gli studi che esistono sembrano supportare un qualche effetto terapeutico.

Nel 2006 si sono pubblicizzati i risultati ottenuti in una clinica antroposofica svizzera sullo stato di salute di oltre 140 pazienti ricoverati da tempo per infermità tumorali, ma i miglioramenti ottenuti si sono verificati più in ambito spirituale che fisico.

L’organismo sociale come un essere umano

Il modello sociale ideato da Steiner tra il 1917 ed il 1922 si chiama la Tripartizione dell'Organismo sociale.

È una società organizzata secondo i principi della tripartizione, la coordinazione dei relativi processi vitali non viene gestita in maniera centralizzata dallo Stato , bensì da tre sottosistemi autogestiti e relativamente autonomi che si bilanciano reciprocamente. Questi sottosistemi vengono detti anche domini o sfere sociali.

Rudolf Steiner spiega la tripartizione con una similitudine tra l'organismo sociale e l'organismo naturale più complicato, cioè l'essere umano.

Nell’essere umano è possibile individuare tre strutture:

  • la prima struttura, centrata nella testa sebbene diffusa in tutto il corpo, rappresentata dall'organizzazione nervosa e sensoriale
  • la seconda struttura, centrata nel petto, è costituita dal sistema ritmico, per cui ad essa appartiene, ad esempio, la respirazione, la circolazione del sangue e qualsiasi altro processo che nell'organismo umano abbia carattere di ritmicità
  • la terza struttura riguarda invece gli organi e le attività connessi con i processi della nutrizione e del movimento

L'organismo umano rimane sano finché ciascuna struttura mantiene la propria autonomia pur interagendo con le altre, mentre una condizione patologica si manifesta qualora una di esse esca indebitamente dal proprio ambito per sconfinare in quello delle altre. Allo stesso modo, l'organismo sociale deve potersi articolare in tre sottosistemi in sé indipendenti e aventi ciascuno la speciale organizzazione che gli è propria: il malessere sociale si manifesta qualora uno dei sottosistemi risulti atrofizzato o asservito agli altri.

I tre sottosistemi sono:

  • la sfera economica
  • la sfera giuridica
  • la sfera culturale

L’architettura e il Goetheanum

La filosofia di Steiner viene applicata all’arte, alla religione e alla scienza in ogni sua forma: il Goetheanum è il luogo fisico che le connette tutte e da cui si generano nuove riflessioni e applicazioni. Il Goetheanum, è l’edificio intitolato all’homo universalis Johann Wolfgang von Goethe.

L’attuale sede della Società Antroposofica Universale fu completata nella sua versione attuale nel 1928, dopo la morte di Steiner. Nonostante lo stringente legame con la natura, si tratta di un’architettura frutto di una metamorfosi, di una rielaborazione umana delle forme naturali e di un pensiero armonico che prescinde dall’idea di una semplice e populistica mimesi con l’ambiente.

Il centro contiene due auditorium, uno spazio conferenze, una biblioteca, una libreria, gli uffici e l’amministrazione. Le alte vetrate colorate, che narrano temi legati allo sviluppo individuale dell’uomo, e l’apertura a Ovest indicano la grande sala principale e ne sottolineano l’importanza. La circolazione, le aule prova e la sartoria per i costumi sono a Est, mentre a Nord e a Sud sono ospitate le funzioni di servizio e accessorie.

Connubio tra architettura e natura

Il Goetheanum è uno dei primi edifici, genericamente definiti organici o espressionisti, realizzati in cemento armato: uno spazio continuo in cui, come in natura, non troviamo angoli a 90°, né linee perfettamente rette, ma variabilità negli spessori, nelle aperture e nelle curve, che sostituisce la rigidità del nascente movimento moderno. Gli elementi compositivi dell’edificio di Rudolf Steiner possono essere facilmente assimilabili a quelli che costituiscono le grandi architetture naturali, come per esempio una foresta primigenia di conifere: le radici, i fusti e le fronde, e il cielo.

L’edificio è circondato da numerose altre piccole architetture, funzionali al nucleo principale. Queste costruzioni non solo condividono le stesse caratteristiche progettuali ma riflettono anche il concetto originale di una “Anthroposophen-Kolonie” dove i membri della Società Antroposofica potessero vivere e lavorare. In ognuno di questi edifici le parti e l’intero hanno una relazione molto forte: ogni elemento, colore e forma fluisce nell’insieme, mantenendo sempre una certa autonomia.

Steiner, padre dell’agricoltura biodinamica

L’agricoltura Biodinamica nacque formalmente nel 1924 a seguito di un meeting organizzato da agricoltori tedeschi i quali invitarono Rudolf Steiner, filosofo, ricercatore e fondatore dell’Antroposofia, a divulgare le prime sperimentazioni con le quali veniva cercata una risposta ai problemi emergenti dall’agricoltura chimica allora incipiente. Emersero in quell’occasione nuovi punti di vista attraverso cui guardare ai fenomeni della Natura e, in particolare, a quelli relativi all’attività produttiva umana. Furono dunque gettate le basi per una concezione “olistica” dell’azienda agricola. Una azienda in relazione con l’ambiente circostante, con la Terra intera e, infine, con il cosmo dei pianeti e costellazioni. Nulla doveva essere lasciato solo a se stesso, ma tutto interconnesso in una complessità di relazioni che travalicano gli aspetti puramente causali. In biodinamica si parla dunque di agricoltura organica intendendo con questo l’attenzione verso tutti quei sistemi compiuti di relazioni viventi che individuiamo nella nostra osservazione, non solo materiale.

Biodinamica: obiettivi

Lo scopo di chi abbraccia queste credenze vorrebbe essere il raggiungimento di una agricoltura in maggiore equilibrio con l'ecosistema terrestre. Secondo i sostenitori la biodinamica dovrebbe apportare benefici alla produzione agricola, in particolare al cibo, rendendola in maggiore equilibrio con l'ecosistema terrestre.

Gli obiettivi della biodinamica dovrebbero essere:

  • mantenere la terra fertile
  • mantenere in buona salute le piante
  • accrescere la qualità dei prodotti

Secondo i sostenitori, si differenzierebbe dall'agricoltura tradizionale nella qualità delle sostanze, in particolare dei concimi, che vengono utilizzati per raggiungere quegli obbiettivi, che devono rispondere alle seguenti caratteristiche:

  • sono del tutto naturali
  • non sono ammesse sostanze di sintesi (come i concimi artificiali), ma solo quelle considerate "naturali"
  • favoriscono lo sviluppo della biodiversità animale e vegetale

Nell'ottica di Steiner, poiché una vita può crescere solo in un contesto già vivente, la buona concimazione consiste proprio nel rendere vivente un terreno: da qui la preferenza accordata al concime agricolo, proveniente dalle stalle, anziché a prodotti di sintesi che vengono considerati puri minerali e per questo in grado di nutrire soltanto le radici delle piante.

Steiner e la sua rivoluzione pedagogica

La pedagogia steineriana è un approccio educativo pseudoscientifico sviluppato a partire dal 1919 su indicazioni di Rudolf Steiner. Durante il nazionalismo vennero però chiuse e assolutamente vietate. Oggi le scuole con pedagogia steineriana sono diffuse in tutto il mondo e coprono tutto l'arco educativo dal pre-asilo fino a diciotto anni. La scuola che insegna con metodo Steiner viene chiamata Scuola Waldorf perché la prima venne fondata su richiesta di Emil Molt, direttore della fabbrica di sigarette Waldorf Astoria a Stoccarda il 7 settembre 1919. L’obiettivo del lungimirante direttore era di creare un'istituzione scolastica per i figli degli operai della fabbrica, una prima forma di welfare.

La pedagogia steineriana: tra sviluppo personale e armonia

La pedagogia di Steiner si basa sul pensiero antroposofico che considera di primaria importanza l’armonia e lo sviluppo della persona nella tripartizione tra corpo, anima e spirito. Mentre la didattica tradizionale mira a far emergere essenzialmente le capacità cognitive e intellettuali nel curricolo scolastico, l’orientamento steineriano ha come obiettivo l’integrazione delle componenti fisiche e spirituali del bambino senza considerare i livelli di conoscenza un prodotto necessario e obbligato. Non ci sono voti. Le materie sono accompagnate da diverse ore di teatro, musica e nelle ultime classi anche da materie pratiche e artigianali. Il percorso educativo si compone tre cicli:

  • il primo (dalla nascita ai sette anni), In questa fase della vita il gioco rappresenta un mezzo di conoscenza indispensabile per interagire con il mondo fisico, imparare la manualità e le attività proprie degli adulti
  • il secondo (dai sette ai quattordici). In questo arco della vita, grazie anche alla formazione scolastica, si rafforza la socialità, il pensiero autonomo e concettuale
    il terzo (dai quattordici ai ventuno). In questa fase il maestro deve stimolare nel giovane le capacità del pensiero logico e del ragionamento astratto, la ricerca del vero che eleva lo spirito e coniuga fantasia e intelletto nella ricerca del proprio futuro nel mondo

La scuola Waldorf vuole dare un'educazione organica al bambino e non accetta come criterio di valutazione del rendimento il voto numerico così come non sono inoltre previste bocciature o valutazioni scolastiche a fine anno. La pagella è costituita dalla spiegazione dettagliata del profilo dell'allievo, sia dal punto di vista didattico sia del carattere.

Le scuole Waldorf sono atee e apolitiche. Non viene richiesta una retta fissa come nelle scuole private ma bensì una donazione o comunque un’offerta programmata in fase di iscrizione sulla base di ciò che può permettersi la famiglia. Se non è possibile pagarla in denaro si possono offrire i propri servizi. Sara vero? La scuola Waldorf è spesso al centro di aspre critiche. Le ultime riguardano in Italia il movimento di pensiero No Vax… perché sembra che nelle scuole Waldorf non sussista obbligo di certificazione vaccinale e questo ha scaturito un’aspra reazione da parte delle istituzioni tradizionali. A voi adesso la facoltà di giudicare e di decidere… filosofia di vita sostenibile o setta per pochi eletti?