Un cortometraggio ambizioso, dedicato alla vita ed alle gesta di Gabriele D’Annunzio, diretto da Kenta Crisà.
L’eccentrico poeta non ha bisogno di presentazioni; questo lavoro è interamente incentrato sul finire della sua vita, con un D’Annunzio pronto a guardare al suo vissuto con nostalgia.
La realizzazione del corto, ci ha dato modo di approfondire il progetto con i suoi ideatori.
Partirei col chiedervi qualche delucidazione sulla genesi di questo progetto interamente dedicato al Vate.
Il progetto nasce da un desiderio: quello di fare Cinema e di farlo in Italia. Per poter essere un minimo interessanti abbiamo così cercato un tema che potesse essere ricco e ambizioso. Ecco che così ci è venuta in mente la figura di D’Annunzio, un personaggio “estremo” che ha sempre cercato di fare della sua vita un qualcosa di meraviglioso, anche se talvolta eccessivo. E poi è un personaggio che, forse anche per le molte leggende nate intorno a lui, non è mai stato trattato troppo, soprattutto dalla cinematografia. Inoltre, il tema del “super uomo” era stato già affrontato dal regista e autore Kenta Crisà, insieme al team, nel cortometraggio giovanile L’Usuraio. L’evoluzione poi del raccontare un personaggio storico del calibro di D’Annunzio piuttosto che un personaggio di fantasia, è sicuramente una sfida interessante.
Quali pensate possano essere i motivi del redivivo interesse verso un personaggio così importante per la storia politico-letteraria italiana?
Sinceramente non saprei dare una motivazione scientifica. Sicuramente si può dire che la vita di D’Annunzio, per quanto ricchissima e, in un certo senso, fondamentale per un dato periodo storico, non sia del tutto conosciuta a fondo, se non consideriamo appassionati di storia e/o letteratura. Molte sono le eredità che ci ha lasciato - l’automobile al femminile, la parola “tramezzino”, i nomi “La Rinascente” e “SAIWA”; e molte altre cose ormai parte della nostra cultura italiana ma la cui origine dannunziana è nota solo a pochi. Queste curiosità e altri aneddoti sono il contenuto della nostra campagna social di questo progetto. Oltre a ciò, analizzando meglio il personaggio, è lampante quanto, a tratti, siano ancora attuali molte sue posizioni e idee.
Com’è nata l’idea del crowdfunding?
Il crowdfunding nasce per creare interesse attorno al progetto e soprattutto per raccogliere i fondi necessari per completarlo e portarlo alla luce. In questo momento siamo alla ricerca di poco più di 10.000 euro che ci serviranno per noleggiare attrezzature professionali ed elementi di scena (costumi, props, etc.) oltre a pagare professionisti del settore che ci diano una mano e ci guidino dove noi non sappiamo muoverci, per mancanza di esperienza, in questo ambizioso progetto. Lavorando in collaborazione con il Politecnico di Torino il crowdfunding ci è sembrato il metodo migliore e più equo per poter condividere con tutti gli interessati e potenziali co-finanziatori il progetto.
In che modo l’utilizzo innovativo della computer grafica è stato indispensabile per illustrare il dipanarsi della storia?
Innanzitutto abbiamo scelto di spingere molto sull'utilizzo della computer grafica per la ricostruzione storica per due motivi: dopo una prima stesura del budget e analisi dei costi ci siamo resi conto che ricostruire realmente tutte le ambientazioni previste avrebbe avuto un costo ben superiore alle nostre risorse; in secondo luogo poter coinvolgere gli studenti del Politecnico di Torino e metterli alla prova su una materia che è oggetto del nostro/loro piano di studi, dove alcuni di noi in passato non hanno avuto la possibilità, ci è sembrato una bellissima occasione per entrambi.
Andando però a rispondere alla domanda in merito alla questione estetica, il regista Kenta Crisà ha optato per un massiccio utilizzo della computer grafica per mettere in risalto e arricchire ogni scena che si vedrà nel cortometraggio, in particolare le sequenze che verranno realizzate con un look che richiama i quadri viventi del XIX secolo, fornendo così allo spettatore immagini con una ricchezza cromatica e una varietà di elementi visivi uniche nel loro genere; in linea con l’estetica eclettica e visivamente ricca di tantissimi elementi di D'Annunzio.
Questo corto è alla base di un progetto più ampio dedicato a d’Annunzio?
Per quanto non sia mai saggio voler fare il passo più lungo della gamba, non nascondiamo che il desiderio di dare maggior respiro a questo personaggio, rispetto a un cortometraggio, c’è. Kenta Crisà, autore e regista, ha già gettato le basi per un potenziale progetto futuro. Detto ciò per ora è solo un desiderio misto al sogno. E siamo consapevoli che per realizzarlo è necessario ben altro che un gruppo di ragazzi, per quanto molto ambiziosi e motivati.