La stagione estiva della Dorothy Circus Gallery è stata inaugurata dalla Doppia personale dedicata a due grandi nomi dell’arte contemporanea internazionale: Millo e Hikari Shimoda. Dopo l’esplorazione figurativa del rapporto madre-figlio, la Dorothy Circus, attraverso le opere di Millo e Shimoda, racconta l’adolescenza e le sue fragilità, le angosce e i turbamenti di una generazione sempre più schiacciata da aspettative famigliari e collettive, in precario equilibrio tra sogni personali e realtà quotidiane.
La Doppia personale inaugurata il 14 giugno, visibile al pubblico fino al 13 luglio in entrambe le sedi (Roma e Londra), presenta una collezione inedita di opere che analizzano, interpretano e rappresentano la stessa tematica da prospettive differenti.
Scintillante e avvolgente, come già avevo avuto modo di definire l’arte di Hikari Shimoda, le sue opere hanno il potere di coinvolgere, incantando l’osservatore. Opere attraenti e al contempo inquietanti. Riempiono l’atmosfera. L'immaginifico è potente quanto gli stessi protagonisti, rievocazioni di anime e di manga giapponesi.
Le ragazze e i ragazzi magici dagli occhi stellati occupano con elegante disinvoltura la scena dei quadri di Shimoda diventando, nel corso del tempo, simboli e sinonimi del lavoro dell'artista di Nagano. Rievocazioni di antiche e pure divinità spirituali non senza il piglio tipico dei moderni e temerari supereroi, attingendo così dalla cultura popolare, Hikari Shimoda ha rappresentato, da un lato, la speranza per la salvezza di un mondo moderno morente, dall’altro tutta la fragilità insita nel gesto stesso di protezione dalla contaminazione di un mondo difficile da salvare dal suo lento declino. Attraverso una commistione di tecniche pittoriche e illustrative, dalle pennellate al testo per arrivare al collage, Shimoda racconta le problematiche del quotidiano vissute da giovani fanciulli e adolescenti in un contesto dove il pop surrealism d'oltreoceano si interseca con manga e anime creando un mix esplosivo.
Shimoda ha studiato illustrazione presso la prestigiosa Università di Kyoto Saga of Art e Aoyama Juku School, prima di iniziare la sua carriera come artista nel 2008. Nello stesso periodo ha tenuto la sua prima personale alla Motto Gallery di Tokyo e da allora non si è più fermata. Stati Uniti, Canada ed Europa, solo per fare alcuni esempi.
Millo riflette sulla fragilità dell’esistenza umana e sull’importanza della crescita di ciascun individuo, in rapporto al contesto sociale e urbano in cui vive. Arricchendo di nuove suggestioni la sua ricerca personale, Millo indaga costantemente ciò che ci circonda, il tessuto sociale e temporale nel quale ogni individuo è collocato, il contesto urbano e famigliare. Restringendo l’indagine sempre di più fino ad arrivare a mettere a fuoco la "natura umana".