In Oltrarno a settembre grandi novità: le opere del Rinascimento fiorentino che tornano a noi da Parigi e la festa in piazza, dove la musica movimenta bellissime foto. L'Oltrarno rappresenta per Firenze un'isola felice in cui, lontani dalle folle oceaniche di turisti spesso mordi e fuggi che invadono il centro cittadino, si possono ancora vedere botteghe di artigiani ricostruire i ricordi di un glorioso passato e rifondare attività che lo facciano rivivere oggi, con nuove tecnologie e novità creative.
Il ritorno (temporaneo) a Villa Bardini, appunto in Oltrarno, del meglio della collezione del Museo Jacquemart- André, quadri del calibro di Paolo Uccello, Botticelli, Mantegna e sculture di Donatello e Giambologna, in esilio da un secolo a Parigi, è l'oggetto di una mostra dal titolo "Il Rinascimento da Firenze a Parigi. Andata e ritorno", di cui c'è tempo di parlare più diffusamente, visto che dura fino al 31 dicembre.
Ci soffermiamo invece a descrivere il festival dell'Oltrarno “Settembre in Piazza della passera”, alla sua XIII edizione, rinnovato e rafforzato dal farsi promotore di un progetto che vuole ricordare un grande artista fiorentino da poco scomparso. Nemmeno una pioggia torrenziale e inaspettata ha tolto l'entusiasmo al pubblico, che si è presentato numerosissimo, per due sere di seguito, il 10 e l'11 settembre, per lo spettacolo inaugurale di “Settembre in Piazza della passera”.
E' sempre stato un festival musicale, ma quest'anno prometteva novità. Solo apparentemente più corto delle precedenti edizioni. Tre giorni in tutto, ma ogni serata vale per due, come dice il nome photo/phono, allusivo dell'incontro di musica e immagini, realizzato per mostrare la carica comunicativa che scaturisce da una buona sinergia fra le due arti. Concerto per immagini o se vogliamo immagini per un concerto: una gigantesca proiezione di fotografie e video sulla parete del palazzo a fianco de I 4 Leoni, in Piazza della Passera, accompagnata dalla colonna sonora originale di Alessandro Di Puccio, suonata dal vivo da importanti ed esperti musicisti di ambito jazz ed elettronico-sperimentale.
Le immagini sono 5 straordinarie creazioni di Alessandro Visconti, fotografo che vive da oltre 15 anni fra Firenze, Berlino e New York. Foto che, con un elaborato gioco di proiezioni, si trasformano in filmati, movimentati anche grazie alla colonna sonora composta ad hoc. I titoli: New York ovvero il paesaggio urbano di una città inusuale, in perenne metamorfosi. Coney Island descrive la piccola penisola all'interno del territorio di Brooklyn, conosciuta per le sue spiagge e per i suoi luna park. La sindrome di Stendhal è un filmato con Firenze protagonista, colta in evanescenti foto notturne, molto simili a sogni. Noir e Una storia neorealista, due brevi “fotoromanzi”, completano lo spettacolo. Peccato che le persiane del palazzo che fa da schermo alla proiezione siano un elemento disturbante del complesso lavoro di creazione del movimento a partire dalle foto. Ben riuscito il versante musicale, perfettamente integrato con le immagini, di cui approfondisce il senso, creando anche legami al di là delle intenzioni di Visconti.
Come è nata questa tradizione settembrina di Jazz in piazza? Lo diciamo con le parole dell'ideatore, Stefano Di Puccio: "Tutto è iniziato nel 1995. Avevo da poco preso le redini della trattoria 4 Leoni... Memore delle tante installazioni inventate per Firenze da Mario Mariotti, l'eclettico artista, genius loci", che aveva la bottega a pochi passi da Piazza della Passera, in via Toscanella "gli chiesi consiglio su come animare quella piazzetta... Fu una chiacchierata di pochi minuti... Dall'oggi al domani allestii la piazza, illuminando ogni finestra con una rificolona... Da allora ogni anno grazie alla trattoria 4 Leoni ho animato la piazza a settembre con spettacoli, feste, musica e rinfreschi... Un appuntamento fisso per i fiorentini e per tutti gli amanti della musica, dell'arte e della convivialità..."
La prima serata del Jazz Festival di quest'anno è stata pure dedicata, giustamente, a ripropone l'immagine di Mario Mariotti, scomparso 17 anni fa. In un trailer pirotecnico è stata concentrata l'idea di un film su di lui, ideato e diretto dal figlio Andrea. Quaranta minuti già girati col contributo dell'Ente Cassa di Risparmio, ma per finanziare il film completo Andrea dichiara in piazza che cerca un crowd funding, cioè il piccolo contributo di un gran numero di persone. Quasi a voler affermare che Mario suo padre, genio d'Oltrarno, è patrimonio di tutti coloro che vivono a Firenze. Un richiamo all'ordine, dai toni affettivi, perché non si perdano le risorse di una cultura profonda e riconosciuta in tutto il mondo. L' Artista, in vita, era stato “scovato” nel suo Oltrarno e premiato con il Grand Prix di Cannes per il più bel film pubblicitario. Per inciso va detto che non andò neppure a ritirarlo, per ragioni che il film sicuramente chiarirà.
Una seconda serata di musica e immagini ha mostrato le foto e i video di fotografi e videomaker non professionisti dell'area fiorentina, di alto livello qualitativo. In Concert Shootings sono raggruppate foto di concerti di Marcello Brugioni e in Quadri da un'esposizione Alessandro di Puccio, in veste questa volta di fotografo oltre che di autore della musica, realizza una proiezione di paesaggi della campagna toscana inframezzata da una danza di immagini che si staccano da una parete come fossero quadri.
Fra le due serate descritte una terza, in cui anche quest'anno il festival torna a dedicare la sua attenzione alle proposte di giovani musicisti di ambito jazzistico. Per tradizione vecchia di 10 anni provengono in parte dal Centro Attività Musicali (CAM), ma quest'anno l'invito è stato esteso pure al dipartimento di musica jazz del Conservatorio Cherubini di Firenze. Due formazioni di giovani musicisti e i loro insegnanti che si cimentano in un confronto su questa piazza dell'Oltrarno. Una novità di cui va il merito agli organizzatori, essendo la prima volta che le due scuole, che rappresentano sul territorio l'eccellenza didattica del Jazz, si esibiscono nella stessa sera. Può essere un passo decisivo verso la crescita di progetti comuni da realizzare, a beneficio dei tanti che amano il genere musicale da sempre protagonista del Festival.
Un plauso alla Sovrintendente Acidini e a Giovanna Damiani, che hanno reso possibile la Mostra a Villa Bardini come risultato di rapporti internazionali improntati alla generosità di considerare i tesori d'arte di Firenze un patrimonio da condividere col mondo. Un plauso a Di Puccio per continuare, anno dopo anno, a far vivere Piazza della Passera di novità musicali in un contesto di tradizioni artistiche e artigianali che oggi va riproposto con fierezza alle nuove generazioni come campo di lavoro sempre praticabile.
Foto 1, 3 ,4, 5, 6 di Alessandro Visconti