Teatro e letteratura. Musica e romanzi. Versi e pittura. Pordenonelegge è tante cose e una soltanto: cultura. Da mercoledì 18 a domenica 23 Settembre 2013 va in scena la 14° edizione della Festa del libro con gli Autori. Oltre 200 incontri dislocati in 40 sedi riuniranno scrittori, poeti, registi, drammaturghi, artisti e pubblico sotto il cielo delle storie. Un’occasione imperdibile che hanno capito bene i 100.000 visitatori delle passate edizioni. Tanta l’attesa per le numerose anteprime previste. Tra gli altri: Jussi Adler-Olsen, Martin Amis, Natalino Balasso, John Banville, Adria'n Bravi, Pierluigi Cappello, Sveva Casati Modignani, Antonio Caprarica, Ildefonso Falcones, Maylis De Kerangal, Claudia Durastanti, Angelo Floramo, Ibrahim Kane Annour, Yan Lianke, Diogo Mainardi, Vito Mancuso, Dina Nayeri, Aleksej Nikitin, Antonio Pascale, Arturo Pe'rez-Reverte, Andrea Segre'. Ma anche Uto Ughi, Giuseppe Tornatore e Pupi Avati per la rassegna Parole in scena. Reader’s Bench ha intervistato in esclusiva Gian Mario Villalta, direttore artistico del Festival e anch’egli gran scrittore e poeta.
1. Questa edizione di Pordenonelegge è dedicata a Cerami: quali iniziative realizzerete per celebrarlo?
Sono dedicati a Cerami tutti gli appuntamenti legati al cinema. Questo è legato a un particolare rapporto che il nostro partner Cinemazero e noi stessi abbiamo avuto con Vincenzo Cerami. Non bisogna peraltro dimenticare la sua "eredità" pasoliniana, che lo ha portato più volte qui, a Pordenone, o qui vicino, a Casarsa.
2. Qual è il segreto per fare di un Festival letterario un punto di riferimento in Italia in cui scrittori vengono non semplicemente a presentare libri, ma anteprime?
Le anteprime sono in parte legate al fatto che festival come il nostro mettono insieme attenzione della stampa e una reale abbondante presenza di pubblico scelto. Oltre alle anteprime, ci piacerebbe caratterizzarci per altri motivi, partecipazione ai fatti della cultura, invenzione di qualche novità o segnale di qualche scelta. Vedi censimento di poesia, Roland, Dedalus e molto altro...
3. Cosa è cambiato da 14 anni a questa parte? A "Parco Poesia" a Rimini disse che il futuro per i grandi eventi sono le Fondazioni e la Comunità Europea: perché?
In questi 14 anni è cambiato il mondo, e con lui il modo di fare comunicazione e di investire in cultura (non certo di "fare cultura", che è un'altra cosa). Per questo l'accenno a interlocutori, anche economici, che non sono i soliti dell'istituzione.
4. Sono in molti a criticare la nascita di scuole di scrittura per la convinzione che in qualche modo scrittori si nasca, al massimo ci si possa affinare. Che ruolo rivestono i laboratori di questo genere in Pordenonelegge? Perché avete deciso di puntare anche su questo aspetto?
C'è un aspetto comunicativo e informativo, oltre che formativo, che le scuole di scrittura possono offrire. In mancanza di altri interlocutori, le scuole di scrittura possono essere una buona esperienza in questo senso. Diventare scrittori o poeti veri è un'altra cosa: puó accadere o no.
5. Cos'è Il libro del scrittore? In che senso diventate editori?
Proviamo a mettere insieme la presenza di tante persone interessate ai libri e la proposta di un libro, quello di Natalino Balasso, che è simpatico e accattivante. E poi Balasso è uno dei nostri ospiti affezionati. Diciamo che è un incontro speciale, dal quale si porta a casa un segno memorabile.
6. Anche la poesia è protagonista a Pordenone, ma in chiave "moderna", giovane, al passo coi tempi. Ad esempio, qual è l'obiettivo del censimento dei poeti tra i 20 e i 40 anni?
Far sì che questi giovani poeti si conoscano, sappiano di esistere su una scala più vasta di quella dei soliti gruppetti e, vedremo come fare meglio in seguito, abbiano un "luogo" dove potersi incontrare virtualmente sul web e realmente, per quanto possibile, leggere e discutere insieme intorno a un progetto.
Gian Mario Villalta (Pordenone, 1959) ha esordito come poeta, presentato da Antonio Porta su Alfabeta nel 1986. Tra le sue raccolte di poesie, Vedere al buio (Luca Sossella, 2007) e, per la collana Lo Specchio, Vanità della mente (Premio Viareggio). Altrettanto intensa è la sua attività di studioso e di critico. Con Stefano Dal Bianco ha curato il Meridiano Le poesie e prose scelte di Andrea Zanzotto. Ha pubblicato i romanzi Tuo figlio (Mondadori, 2004), Vita della mia vita (Mondadori, 2006), Alla fine di un’infanzia felice (Mondadori, 2013), e il saggio Padroni a casa nostra (Mondadori, 2009). È direttore artistico di Pordenonelegge.