“A sei anni volevo diventare cuoco. A sette anni volevo essere Napoleone. Ma l’età della ragione mi ha insegnato che non c’è ambizione più alta che voler essere Salvador Dalí”.
Una personalità eccentrica, un carattere istrionico che ha dipinto con ironia e genialità ogni attimo della sua vita, scandita da uno stato di erezione intellettuale permanente, come amava definirsi egli stesso. Matera si prepara a celebrare l’anno di capitale culturale con una mostra surreale quanto la sua arte: "Appena abbiamo saputo che Matera era stata nominata capitale europea della cultura abbiamo pensato di portare qui Dalí. Poi il fatto di aver avuto la fortuna di introdurlo in questi spazi davvero surreali del Complesso Rupestre di Madonna delle Virtù e San Nicola dei Greci, all’interno dei Sassi, è stata una fortuna che non avevamo nemmeno immaginato”. Queste le parole di Beniamino Levi, presidente della Dalí Universe, società che gestisce una delle più grandi collezioni private di opere dell'artista.
Un’atmosfera arcaica, un involucro senza tempo come quello dei sassi, fa appunto da cornice a un interno molle di circa duecento opere autentiche del pittore surrealista per eccellenza che ha saputo fondere nella sua arte idee apparentemente contrarie e opposte, come la dicotomia tra razionale e irrazionale. L’itinerario museale è stato pensato per rappresentare i dualismi concettuali dell’arte di Dalì, attraverso la selezione di quattro tematiche principali: il tempo, la religione, il contrasto fra l’involucro duro e l’interno molle e la metamorfosi.
Le sculture realizzate in bronzo, tramite la tecnica di fusione a cera persa, irrompono con la loro teatralità nel silenzio delle pareti rupestri della chiesa della Madonna delle Virtù del XII secolo, trasportando l’osservatore in un viaggio mistico che si conclude nelle vie del centro storico di Matera con tre sculture monumentali: l’Elefante Spaziale, il Piano Surrealista e la Danza del Tempo II.
L’ossessione del fluire del tempo che irreversibile scorre e consuma la nostra esistenza fino ad annullarla è una costante nella carriera del nostro genio irriverente: “l’oggetto meccanico sarebbe diventato il mio peggior nemico, e per quanto riguarda gli orologi, dovevano essere molli, o non essere affatto!... Il tempo non scorre nello stesso modo per gli animali, i vegetali e i minerali; un’ora è tanto per una formica che vive appena pochi mesi ma è nulla per noi esseri umani. È ben poca cosa perfino per un albero, un ulivo in questo caso, che può vivere per ben due secoli”.
La perenne ansia per la fine e la paura della morte sono emozioni dipinte sulla tela e scolpite attraverso il metodo paranoico–critico, dove l’artista scandaglia ogni agitazione del proprio inconscio, facendo emergere quella “paranoia”, che è un po’ la malattia cronica dell’uomo moderno. Questa tematica del tempo che si dissolve e non si cristallizza mai è ben rappresentata dal sito plurimillenario dei Sassi di Matera, un luogo che nei millenni continua ad evolversi e cambiare natura: “Rispetto ai musei dedicati a Dalí questo allestimento ha un concept completamente diverso, abbracciamo sia le tematiche della filosofia dell'artista, sia le caratteristiche uniche di questo territorio,”- spiega il direttore creativo Roberto Pantè, - “Abbiamo creato questo trait d'union tra la città, la sua storia millenaria e la filosofia di Salvador Dalí, arricchita da un interessante percorso multi sensoriale".
Il visitatore ha infatti la percezione di vivere quasi un’esperienza cinematografica e immersiva, grazie a proiezioni, ologrammi, realtà virtuale e percezioni sonore. Interessante a questo proposito è l’esposizione della scultura femminile, con la testa rappresentata da un bouquet di rose, simbolo di eterna giovinezza e bellezza, ma anche di sessualità, celata in chiave simbolica. In esposizione ci sono anche le meravigliose opere in vetro Daum, realizzate dall’artista in collaborazione con la prestigiosa vetreria francese Daum Cristallerie dal 1968 in avanti, e le illustrazioni dei libri più noti della letteratura internazionale, ispirate da tematiche religiose e mitologiche.
Sicuramente la visione di questa emozionante mostra, il “fuori bordo e senza controllo”, come amava definirlo Picasso, riuscirà a deformare la vostra percezione temporale, che si scioglierà, dilatandosi in meravigliosi attimi.