Un affresco magistrale su di uno dei più grandi artisti del Novecento, con due volumi Picasso. Ritratto intimo di Olivier Widmaier Picasso e Picasso. Della guerra e della pace di Carlo Sini con un testo di Sylvie Forestier, uno spaccato suggestivo e originale su di un'icona simbolo della storia dell'arte contemporanea editi da Jaca Books.
Picasso. Ritratto intimo
Il volume traccia un ritratto intimo del grande artista spagnolo, narrando senza riserve le leggende che l'artista (1881-1973) ha alimentato suo malgrado: ovvero, una vita dedicata all'arte. Il volume si apre con Picasso e le donne: da Angeles Méndez Gil a Germaine, una delle sue prime modelle conosciuta a Parigi all'epoca del suo primo viaggio. Poi Madeleine e Fernande Olivier, Eva Gouel, Olga Khokhlova – il cui “periodo” segna il ritorno a uno stile neoclassico e infine Marie-Thérèse Walter e Dora Maar, giovane fotografa che a fine 1935 viene presentata a Picasso. Dora Maar è un'intellettuale, una donna moderna e indipendente, agli antipodi di Olga e Marie-Thérèse, che affascina Pablo ben prima di sedurlo.
Per Picasso “la pittura non è fatta per decorare gli appartamenti... È uno strumento di guerra offensiva e difensiva contro il nemico”. Ma come storicamente dettato dalla sua intensa biografia altre importanti donne caratterizzeranno e ispireranno il suo percorso artistico e di creazione. Dalla giovane pittrice Francoise Gilot a Jacqueline Roche. In Picasso e la politica viene affrontata la dimensione sociale e politica di Picasso. La sua pittura è, a un tempo, riscrittura della realtà e rivelazione di ciò che i nostri occhi profani non sono in grado di distinguere. Picasso, attraverso la sua opera, viveva una passione incessante, in senso estetico e in senso politico. Ogni sua realizzazione era un'estensione dell'azione e del suo messaggio rivoluzionario. “La visione politica di mio nonno – ricorda Olivier Widmaier Picasso – era una condizione preliminare: una reazione automatica a una determinata realtà. Che l'atto sia rivoluzionario o meno, l'impegno ha un senso. Innesca una presa di posizione, un'azione deliberata”. E ancora a seguire sono i capitoli dedicati alla famiglia, al “denaro”, alla “morte” e all'eternità, che accompagnano la sua produzione artistica e racchiudono poetica e fascino di uno dei più grandi interpreti dell'arte contemporanea.
Picasso. Della guerra e della pace
Il volume mette a confronto le opere del grande artista cubista sul tema della Pace e della Guerra con le parole del filosofo e Accademico e dei Lincei Carlo Sini, e con un importante testo di Sylvie Forestier – già direttrice del Musée National Message Biblique Marc Chagall di Nizza - che ci accompagna nella Cappella della Guerra e della Pace di Picasso e nella cronologia delle opere.
L'artista spagnolo alla fine della Prima guerra mondiale è in Italia con Cocteau e scopre il mito mediterraneo della pace. Ma la guerra di Spagna con il bombardamento di “Guernica” ispira Picasso a un capolavoro sulla tragedia della Guerra, il capolavoro Guernica per l'appunto, accompagnato da opere sul dolore e sulla guerra. E dopo la Seconda guerra mondiale, ad Antibes Picasso ritrova la pace mediterranea, e quale simbolo realizza una colomba. Ma la guerra in Corea lo riporta a una nuova Guernica, questa volta nel ricordo della fucilazione dipinta da Goya. La sfida della Cappella della Guerra e della Pace – nel Castello di Vallauris in Francia - unitamente a Guernica e a Massacro in Corea (1951) fa di Picasso l'artista moderno in grado di rappresentare gli orrori della guerra. E le parole di Sini conducono il lettore al senso e a una pratica della pace. Sini, infatti, ricorda Whitehead, per il quale la pace “era un modo di essere, non un concetto”, ma, piuttosto “è un'azione simbolica che ha qualche connessione con l'Arte e con il Bello. In questo senso essa frequenta idealmente il mito e tutte le figure archetipiche dei primordi umani”. Così il senso sulla guerra e sulla pace prende forma nelle opere di Picasso e trova profonde significazioni.