La mostra Dal nulla al sogno. Dada e Surrealismo dalla Collezione del Museo Boijmans Van Beuningen è ospitata dalla Fondazione Ferrero di Alba (CN); curata da Marco Vallora, è stata ideata seguendo magistralmente i dettami surrealisti e dada.
L’esposizione si apre in sala video con la proiezione di un cortometraggio che permette a grandi e piccini di avvicinarsi alle due correnti artistiche, passando – poi – per nove sezioni, all’interno delle quali troviamo dipinti e oggetti di grande valore che ci consentono di approfondire l’operato di Maestri quali Dalì e Magritte, grazie a un allestimento armonioso e consequenziale. Le nicchie piene di tesori culminano con gli incubi notturni di Magritte permettendo di tracciare anche un margine netto tra le due correnti: segnare i confini tra la poetica nichilista del movimento Dada e quella più propositiva tipica del Surrealismo: il caso, la bruttezza estetica, il sogno, l’inconscio, la relazione con l’arte antica, il legame tra arte e ideologia.
Grazie alle opere concesse in prestito dal Museo Boijmans Van Beuningen di Rotterdam, saranno esposte tre versioni diverse delle Boîtes (“scatole”) di Marcel Duchamp. A partire dagli anni ‘30 del Novecento Duchamp cessò – infatti - di essere un artista nel vero senso della parola, diventando all’apparenza un semplice giocatore di scacchi e, in queste scatole, egli ripose tutta la sua scandalosa opera, in modo da avere il suo ‘portfolio’ personale sempre a portata di mano, senza dover passare da alcun polo museale.
È intento della mostra stessa stupire e ironizzare, senza dimenticare lo spirito del Dadaismo, il quale nega parzialmente l’arte stessa, i dettami e la figura del pittore come Maestro Assoluto e Illuminato. Per questo motivo non possiamo non ammirare opere di Man Ray, Arp o Picabia, immergendoci nell’ambiente parigino nel quale ebbero modo di dar vita al loro estro. Non a caso la parola ‘nulla’ e la parola ‘sogno’ convivono, poiché è dal nulla che il sogno può nascere e muoversi verso l’operato di Tanguy e Cornell, ad esempio. Le pipe di Magritte o i rifiuti categorici di Man Ray riescono a convivere sulle pareti della Fondazione.
Chi avesse curiosità di approfondire la conoscenza delle collezioni del Museo Boijmans Van Beuningen può recarsi a Rotterdam alla scoperta delle donazioni di Frans Boijmans e Daniël George van Beuningen, che hanno conferito diversi capolavori: Bosch, Rembrandt, Van Gogh, Dalí e il design olandese. Visitare il Museo Boijmans Van Beuningen significa compiere un viaggio nella storia dell’arte e avere il Sogno a portata di sguardo.