Immagina di trovarti nella Londra del 1792, al numero 12 di Lincoln's Inn Field, nel cuore di quello che oggi è il quartiere di Holborn. Sir John Soane, rinomato architetto neoclassico e appassionato collezionista di tesori d’arte e antichità, decide di intraprendere un progetto tanto affascinante quanto ambizioso: creare il suo personale cabinet of curiosity.

Questa non è una semplice stanza, ma un vero e proprio scrigno di meraviglie, un luogo dove il passato e il presente si fondono. Le wunderkammer, nate nel Cinquecento, erano veri e propri microcosmi che raccoglievano i prodigi del mondo: dagli esotici manufatti provenienti da terre lontane agli straordinari esemplari di fauna e flora, dai reperti antichi agli oggetti scientifici. Col passare dei secoli, queste stanze si sono evolute, abbracciando le opulente estetiche del Barocco nel Seicento e l’ardente desiderio di conoscenza dell’Illuminismo nel Settecento.

Ma ciò che Sir John Soane sta per creare non sarà una semplice raccolta di curiosità. La sua collezione sarà un omaggio alla bellezza, alla storia e alla cultura, una celebrazione della mente umana e del suo infinito desiderio di esplorare l’ignoto. Qui, ogni oggetto racconta una storia, ogni angolo svela un segreto, e chiunque vi metta piede non potrà che rimanere incantato dall’eccezionale miscela di arte, architettura e meraviglia che prende vita tra le sue mura.

Il nome di John Soane oggi rimane nella memoria di pochi appassionati d’arte, ma fu una delle figure più importanti del neoclassicismo inglese. Nato a Reading il 10 settembre 1753 da una famiglia modesta, intraprese la carriera di architetto studiando presso la Royal Academy. Tra il 1777 e il 1780 viaggiò per l’Italia e al suo ritorno a Londra si immerse nel lavoro, ottenendo nel 1788 il prestigioso ruolo di Architect and Surveyor presso la Banca d'Inghilterra.

Il progetto della sua casa-museo, iniziò nel 1792 con l’acquisto di una casa al numero 12 di Lincoln’s Inn Field, qualche anno dopo acquistò la casa affianco (il numero 13 ed attuale ingresso del museo) e nel 1823 acquistò il numero 14 allargando notevolmente il suo progetto.

Nel corso degli anni, Sir John Soane riuscì a collezionare oggetti di tale valore da poter competere con il British Museum. Tra i più notevoli, si distingue il sarcofago di Seti I (padre di Ramesse II), scoperto dal pioniere dell’archeologia italiana Giovanni Battista Belzoni e acquistato il 12 maggio 1824 per la somma di 2.000 sterline (equivalenti a 222.000£ odierne). Questo fu l'acquisto più costoso fatto da Soane, tanto che per celebrarne l'arrivo nella sua casa, organizzò una sontuosa festa di tre giorni.

Il Monk’s Parlour o sotterraneo, dove il sarcofago è tutt’ora esposto, fu illuminato da oltre cento lampade e candelabri e tra i partecipanti vi furono figure illustri come il primo ministro Robert Jenkinson, secondo conte di Liverpool, e sua moglie, Robert Peel, il principe Augusto Federico, il duca di Sussex, Samuel Taylor Coleridge, J.M.W. Turner, Sir Thomas Lawrence, Charles Long, primo barone di Farnborough, Benjamin Haydon e numerosi dignitari stranieri. Per celebrare ulteriormente il suo acquisto, Francis Leggatt Chantrey scolpì un busto in marmo bianco di Soane che venne posizionato al di sopra del sarcofago nella Dome Area.

La collezione si articola in diverse stanze iniziando dalla Library Dining Room con soffitti decorati da Henry Howard e dove si trovano disegni, bozze e circa settemila libri di architettura. Continuando a passeggiare in questa incantevole collezione troviamo la Model Room, sede di modelli in sughero e gesso raffiguranti alcuni dei monumenti più famosi del mondo antico.

Proseguendo in questo labirinto di meraviglie troviamo anche bronzi provenienti da Pompei, urne cinerarie, frammenti di mosaici romani, vasi greci, busti greci e romani, teste di statue e frammenti di sculture e decorazioni architettoniche. Successivamente alla morte del suo maestro Henry Holland, inoltre, Soane acquistò parte della sua collezione di frammenti di marmo antichi di decorazioni architettoniche, provenienti da Roma e acquistati per suo conto da Charles Heathcote Tatham tra il 1794 e il 1796. A questi si aggiungono gessi di famose sculture come: Afrodite di Cnido, Ercole delle Esperidi e Apollo del Belvedere.

Arriviamo ora alla straordinaria Picture Room, un ambiente compatto di soli 3,5 x 4 metri, in cui Sir John Soane ha saputo sfruttare ogni centimetro per collocare ben 118 dipinti. Tra le opere più rilevanti emergono le vedute veneziane di Canaletto, che catturano con precisione l'architettura della Serenissima, e i paesaggi suggestivi di Turner, maestro romantico inglese noto per il suo magistrale uso della luce.

Un posto d'onore è riservato alla serie A Rake’s Progress di William Hogarth, acquistata dalla moglie di Soane durante un'asta da Christie’s per 526 sterline. Questo ciclo pittorico narra il tragico declino di Tom Rakewell, un giovane ereditiere che, dopo una vita di eccessi e spese folli, finisce in disgrazia. Accanto a questa serie, si trova anche The Humours of an Election, un'acuta rappresentazione della corruzione elettorale nel XVIII secolo. Completano la collezione i ritratti di Sir Joshua Reynolds, tra cui il famoso The Snake in the Grass, che riflette l'interesse dell'epoca per i temi classici.

Nel 1833 Sir John Soane negoziò segretamente un Act of Parliament, con lo scopo di preservare e conservare la sua casa e la sua collezione, rendendola accessibile per l’ispirazione e l’istruzione di tutti. Alla sua morte, nel gennaio 1837, un consiglio di amministrazione si assunse la responsabilità di rispettare le sue volontà e tutt’oggi il Sir John Soane Museum è un museo gratuito accessibile a tutti, in cui ogni elemento rimane fermo nel tempo.