La scoperta a livello internazionale della minuscola isola di Lankayan, distante 90-120 minuti di lancia da Sandakan, per gli amanti dell’immersione, rappresenta una magnifica new entry nel panorama dei siti marini accreditati. Gradevolmente cinta da una striscia di sabbia candida e ricoperta da fitta vegetazione tropicale, che ammanta il lieve promontorio interno, i suoi fondali raccolgono un’enorme biodiversità marina, con molto ‘pesce grosso’ ed innumerevoli specie pelagiche ancora sconosciute alla scienza, difficilmente rinvenibili altrove.
Pulau Lankayan
All’arrivo, si attracca alla costruzione del ‘centro immersioni’ posta all’estremità del lungo pontile che conduce direttamente al banco d’accoglienza ed agli eleganti bungalow doppi del Lankayan Island Dive Resort costruiti a bordo spiaggia. Una decina di confortevoli stanze (3 con AC), in soluzioni da due e tre letti, dotate di bagno privato, ventilatore a pale, prese di corrente a 110-220 volt e veranda prendisole, dalla quale si ammira un variegato tramonto che si staglia sui rilievi della costa all’orizzonte. Una dimensione squisitamente paradisiaca per chiunque: anche chi non è un abile sub può godersi la spiaggia deserta in assoluta libertà e fare snorkelling nelle acque calde e limpide della laguna, dove si aggirano in permanenza decine d’innocui squali pinna nera. La temperatura, che oscilla tra 25 e 32°C, è mitigata da una piacevole brezza marina, che regala un clima particolarmente dolce durante le ore serali.
Al loro rientro i sub possono rilassarsi con un drink nel bar della lobby che sovrasta la spiaggia occidentale del jetty, oppure rivedere i propri video nella saletta tv. Al ristorante, realizzato per una clientela esigente, d’èlite, si mangiano prelibati piatti asiatici e occidentali e naturalmente tanto pesce. Colazione, pranzo e cena a buffet, anche se sono sempre a disposizione gratuitamente caffè, tè, acqua, toast e qualche snack. Disponibile anche il servizio di baby-sitting. Il personale dell’isola è oltre misura accogliente e l’atmosfera di totale rilassatezza è turbata solo da qualche aereo militare che perlustra la zona, anche se qui siamo parecchio lontani dall’area d’influenza dei separatisti filippini di Abu Sayar. La presenza dei militari sull’isola è discreta e da sicurezza.
A Lankayan tutto è comodo e privo di rischi: le attrezzature sono pronte per i sub in fondo al pontile, in mezzo alla laguna, ed i siti in mare distano solo pochi minuti di lancia. Le immersioni, tutte a bassa e media profondità, consentono di esplorare fondali di corallo duro e molle, ricchi di variopinti nudibranchi, scintillanti gobidi, seppie nane, rari pesci mandarino, pesci ago fantasma, pesci pagliaccio, antennaridi, polpi blucerchiati, strani opistognati ed una fauna ittica ideale per gli amanti della macrofotografia, ma si vedono anche seppie giganti, enormi aragoste, pesci fucilieri, pappagallo, leone, chitarra, pesci pappagallo, barracuda, squali leopardo, squali bambù, razze, trigoni, lucci, ghiozzi, anguille morena e, nei mesi tra marzo e maggio, squali balena. Gli esperti divemaster indicano i luoghi e i periodi esatti per avvistare in massima sicurezza le diverse specie marine.
Come variante da perlustrare, il relitto di una grossa giunca cinese affondata proprio davanti l’isola ad una profondità di 25 metri, oppure i miseri resti di un mezzo da sbarco giapponese colpito da aerei americani durante l’ultimo conflitto mondiale, entrambi abitati da cernie (grouper), piccoli cardinali e razze maculate; veramente emozionante la visita di queste due carcasse in notturna. Come a Selingan anche a Lankayan funziona un efficiente centro di raccolta e conservazione delle uova di tartaruga marina. Anche su questa spiaggia sostano per deporre le uova la tartaruga verde (Chelonia mydas) e la tartaruga embricata (Eretmochelys imbricate). La verde è facilmente riconoscibile per il colore verdastro della pelle, il carapace ovale, la testa non retrattile e soprattutto per la notevole mole che può raggiungere il peso di trecento chili ed è tra le più grandi al mondo. La embricata è più piccola, non supera i 70 chili e ha la testa lunga e stretta con il becco che sembra quello di un uccello. I ranger pattugliano continuamente la spiaggia e avvisano i visitatori quando avvistano le tartarughe in arrivo, pronte a deporre le uova. Sia Selingan che Lankayan sono centri di raccolta e di tutela importanti per la sopravvivenza di questi anfibi che rischiano una lenta estinzione a causa delle reti da pesca, dell’inquinamento, dei sacchetti di plastica ingeriti, confusi per meduse o, ancor peggio, a causa del commercio a uso turistico.
Il periodo migliore per visitare Lankayan va da aprile a ottobre. Le tartarughe arrivano quasi ogni giorno dell’anno, tuttavia il turista che giunge nei restanti mesi dovrà adattarsi ad un clima spesso condizionato dalla pioggia. La lancia per i turisti parte da Lankayan ogni lunedì, mercoledì e venerdì alle 7 del mattino, verso le 9 attracca al Post Office Jetty di Sandakan, da dove riparte per Lankayan alle 10. Non ci sono altri mezzi nei restanti giorni della settimana. Da non dimenticare qualche scorta di cibo, repellenti per insetti, lozione da sole, torcia e, possibilmente, un cappello a falde larghe.
I tour operator dall’Italia, propongono diverse soluzioni, tra cui una settimana suddivisa in 5 notti al Lankayan Resort, una notte al Sepilok Nature Resort e una a Kota Kinabalu, nel pacchetto sono compresi i voli dall’Italia e all’interno della Malesia, i trasferimenti in auto e motoscafo, il vitto e l’alloggio, 3 immersioni al giorno in barca ed immersioni illimitate dalla spiaggia con uso di bombole, pesi e ricarica. Le agenzie locali, come Borneo Dream Travel, Borneo Sandakan Tours, Safari Tour Operator e altre, possono organizzare permessi, soggiorno ed escursione in poche ore, purché ci sia posto. Meglio prenotare con largo anticipo perché le isole sono spesso overbooking ed il numero di visitatori previsto è limitato.