Figlio di Peleo e della Ninfa Teti, Achille è certamente tra gli eroi più noti della guerra dei Greci contro Troia. Re dei Mirmidoni, popolazione della Tessaglia, Achille, secondo la versione del mito più nota, fu reso invulnerabile dalla madre che lo immerse nel fiume infernale Stige tenendolo da un tallone. Colpito proprio tallone, che era rimasto l’unica parte debole, l’eroe perse la vita compiendo con ciò la profezia funesta che gli aveva preannunciato una morte gloriosa ma in giovane età.
Oltre a ricordarlo per le sue doti di guerriero durante l’assedio di Troia, la tradizione menziona Achille anche per le sue competenze mediche. Gliele avrebbe trasmesse il centauro Chirone, figlio del dio Chronos e della ninfa Filira. Chirone era una creatura a metà tra uomo e cavallo e viveva nelle valli del monte Pelio in Tessaglia ricche di erbe medicinali. Qui avrebbe avviato Achille all’arte medica. L’eroe se ne servì in due occasioni. Durante la guerra di Troia, infatti, prima curò l’amico Patroclo ferito a una spalla, poi Telefo. Quest’ultimo episodio è narrato in questi termini dal mitografo latino Igino:
Si narra che Telefo, figlio di Eracle/Ercole e Auges, nel corso di una battaglia fu colpito da Achille con la lancia di Chirone. Poiché da giorni era tormentato dal dolore terribile causato dalla ferita, decise di chiedere ad Apollo quale rimedio ci fosse. Ebbe allora il seguente responso: niente avrebbe potuto curare la ferita se non la stessa lancia che l’aveva provocata. Avuto il parere del dio, Telefo si recò dal re Agamennone e, su consiglio di Clitennestra, rapì il piccolo Oreste dalla culla minacciando di ucciderlo nel caso gli Achei non l’avessero curato. Essi, avendo appreso che non avrebbero mai preso Troia senza la guida di Telefo, si riconciliarono subito con lui e chiesero ad Achille di guarirlo. Achille disse loro di non conoscere l’arte medica, ma Ulisse gli rispose: «Apollo non ha indicato te come autore della ferita ma la tua lancia!». Così, avendo raschiato la ruggine creatasi sull’asta, con questa guarì Telefo. Gli Achei chiesero allora all’eroe di andare con loro a conquistare Troia, ma ne ebbero risposta negativa, dal momento che questi aveva sposato Laodice figlia di Priamo. Tuttavia, per sdebitarsi della guarigione, Telefo li guidò e mostrò loro luoghi e strade. Poi partì alla volta della Misia.
L’arte medica di Achille è legata all’Achillea, una pianta nota soprattutto per le sue proprietà emostatiche.
G. Squillace, I balsami di Afrodite. Medici, malattie e farmaci nel mondo antico, San Sepolcro, Aboca Museum, 2015