Possiedo un’ottima edizione Bur di un testo molto svagato di Gustave Flaubert: Il dizionario dei luoghi comuni. Introdotta dal breve Catalogo delle idee chic, si chiude con una postfazione di Michele Serra. Alla voce “criminale” Flaubert annota: “sempre ‹‹odioso››”. Un ottimo Serra, dopo aver evidenziato come sia impossibile comprendere se l’intento di Flaubert, nel riempire pagine di definizioni conformiste raccolte nei salotti borghesi, sia ironica o furiosa, s’imbarazza candidamente riflettendo su quante siano state le volte, in veste di cronista di nera, in cui ha accostato l’aggettivo “odioso” al sostantivo “criminale”. “Che fine avranno fatto gli altri aggettivi?” si chiede Serra. Ed è dunque così attuale il conformismo di più di centocinquant’anni fa?
Il conformismo è un archetipo. Esisteva prima di C.G. Jung ed esisterà dopo. Si nutre di buona fede, fiducia, pigrizia e ignoranza, come altrettante vitamine, carboidrati, proteine e grassi. Esiste da sempre il deviato, colui che non trae soddisfazione dal costume della comunità in cui vive, colui che tenta di eludere le convenzioni sociali ed esprime l’io per affermarsi, realizzarsi, ritagliarsi uno spazio autoctono e autonomo di potere e felicità. Qualcuno che non era in grado di rendersi utile alla società un giorno inventò il denaro, le carte di cambio, le banche. Si risale al tempo dei Templari e delle Crociate, dei pellegrinaggi in Terra Santa che tanto giovarono al commercio di Venezia. Se avete amici massoni consiglio di chiedere lumi sull’argomento, in genere sono preparatissimi.
Scommetterei una delle sette vergini che mi attendono in paradiso che a inventare la moneta fu un vecchio. Mi ispiro a braccio alla lettura de L’Anticristo di F. Nietzsche occorsa ormai più di vent’anni or sono. In quel libercolo di straordinaria e lucidissima visione, il re indiscusso della filosofia crucca ci racconta di come in un contesto sociale in cui è la violenza a determinare gli equilibri di potere e di conseguenza la forza fisica, il potere che si fa vecchio, e quindi debole, inventa la religione per imbrigliare il giovane che ambisce allo scettro, sul piano morale… Per controllarlo.
Spazio di Pindaro: indulgenza e simonia.
L’animale in cattività che vi sta offrendo gratuitamente una prospettiva, che mai vorrebbe un Michele Serra del futuro scambiasse per ironica, ha spento per l’ultima volta la televisione nel lontano millenovecentonovantadue. Quando ero piccolissimo nessuno mi ha mai chiesto cosa avrei voluto fare da grande, anzi quando ho espresso la volontà di formarmi come artigiano dell’arte mi hanno ostacolato e, in maniera lungimirante, mi hanno indirizzato a una brillante carriera umanistica. Adulti: ottusi come becchi. Volevo recitare. Ma poi ho scoperto che la tuttologia era più interessante ed ero attratto dal genio. Così studiai l’opera del genio: quella d’arte.
Lessi più libri di quanti ne poteva contenere la mia stanza che non era piccola. Passai più di vent’anni a fagocitare letteratura per autore, argomento, genere. Tuttologia. Ho intrapreso questo tipo di processo perché anarchico, perché un maestro di cui mi sono fidato senza mai pentirmi mi ha spiegato che solo la cultura e la conoscenza liberano l’uomo dalle catene della schiavitù. Lo so che sono principi maoisti e sono ricollegabili a molteplici ideologie ipocrite e fallite ma abbiate fede, sono un anarchico idealista, un poeta, non un attivista politico. Queste le ragioni per cui l’analisi odierna è a volo d’uccello e non afferente alla metodologia della scuola filosofica analitica come vorrebbe un qualsiasi accademico onanista della mente.
Oggi vi spiego brevemente come funziona il mondo e quali alternative avete se siete infelici. Se siete felici probabilmente non avete altra dipendenza che quelle dal cibo, dal riposo, dalla salvaguardia dall’ipotermia e dalla combustione e dalla conservazione del vostro stato di esseri biologicamente attivi in genere. Diciamo che nella società odierna, ma in generale da che l’uomo calca il pianeta, se appartenete a questa categoria che gioca a calcetto, va a messa la domenica, parla di calcio il lunedì mattina e di politica il martedì e fa shopping felice, siete bestie conformiste… ma rare al tempo stesso. L’infelicità che avete addosso dipende su un piano filosoficamente elevato dalla disumanizzazione accelerata dal processo di cambiamento tecnologico causato dalla scienza (mi rifiuto di chiamarlo “progresso”, l’etimologia è importante e il lessico lo è altrettanto). Su un piano meramente politico dalla vostra condizione di schiavi. Della disumanizzazione parla Marx nel Capitale, ho letto il titolo e la quarta, della “dialettica servo-padrone” Seneca, non so dove.
Sono nozioni acquisite e scontate solo in apparenza. Voi pensate che i cattivi siano i politici che percepiscono cifre immense e godono di privilegi astrusi per un servizio che dovrebbero rendere quasi gratis. Sbagliato. Il politico è un fantoccio portato per le relazioni sociali, uno che stringe mani e sorride a ripetizione, una persona che vende se stessa e spunta dalla coalizione fra nuclei di famiglie che condividono interessi legati al potere e alla ricchezza, al possesso. I modelli di riferimento per comprenderlo sono quello dei clan scozzesi o il sistema feudale del “libero assedio”. Nel medioevo se ti attaccavano il castello e se lo prendevano non è che facevi ricorso al tar… il Re se ne sbatteva… salvo rarissimi casi di parentele strette, ma difficilmente venivi assediato se membro della famiglia reale…
Divago sempre.
Chi comanda oggi? Le multinazionali.
Di chi sono le multinazionali? Famiglie e clan.
Come nascono le multinazionali? Dalle banche.
Come nascono le banche? Dalle multinazionali.
Solo che stiamo parlando di istituzioni e gruppi astratti di persone e omettendo di parlare dello strumento che rende possibile la creazione di questo superpotere che controlla i mezzi di comunicazione di massa, la cosiddetta opinione pubblica, che è il concetto per cui il potere deve essere sicuro che quello che pensi tu sia identico a quello che pensa il condomino del piano di sotto e che al massimo vi scanniate fra voi per le briciole della tovaglia. Il potere non vuole essere scannato dai suoi schiavi, quindi fa di tutto per indurre bisogni e soddisfarli tritandoli in un circolo vizioso che ricorda la meccanica di un flessibile da carpentiere… lo stesso suono.
Il mezzo è ovviamente il denaro. Da dove viene il denaro che crea un’industria e la città circostante per poi trasformarsi in multinazionale e banca e riaprire il ciclo? Diciamo a braccio che i più grandi professionisti in questo genere di operazione sul piano dei nazionalismi sono gl’imperialisti inglesi, i cugini americani, gli israeliani (ma non ho voglia di aprire parentesi), gl’imperialisti un po’ folli giapponesi, gli odiosi imperialisti tedeschi, gli imperialisti falliti francesi (si sono ritrovati invasi), le popolazioni arabiche, in particolar modo i Sauditi che sono seduti su triliardi di dollari neri e sebbene fondamentali differenze culturali non me li rendano simpatici per usi e costumi sono i meno criminali di tutti: vendono una risorsa del loro territorio (e non voglio aprire parentesi).
I cinesi, ultimi arrivati, ma devastanti come in tutta la loro storia, stanno dimostrando che millenni di autarchia, se puoi contare su una popolazione estesissima che non indebolisca la nazione con l’endogamia, danno luogo a un potere d’espansione sconfinato. Ometterò di parlare di altre aree geografiche e nazioni ricche per un motivo o per l’altro, perché il punto cui vorrei arrivare è il seguente: siamo servi di scellerati gretti osceni nauseabondi orridi mortiferi omicidi rivoltanti ributtanti debosciati immorali ignoranti violenti omertosi megalomani mitomani criminali.
Cito esempi alla rinfusa sulla genesi dei capitali che hanno generato metropoli intere e multinazionali e banche e quindi multinazionali e quindi banche, ovviamente protette da istituzioni, eserciti e sistemi coercitivi sia mentali che fisici.
La guerra dell’oppio. Il contrabbando d’alcol e il gioco d’azzardo illegale durante il Proibizionismo. Le guerre in Africa e Medioriente per lo sfruttamento delle risorse naturali, miniere e giacimenti. Nel caso specifico della Russia la complicità nel contrabbando d’armi, rubate praticamente a nessuno al disfarsi dell’URSS, da ex gerarchi, ex KGB, militari e imprenditori che le hanno vendute in Africa e Medioriente. Il traffico internazionale d’eroina durante la guerra in Vietnam. Il traffico internazionale della cocaina colombiana.
Tutte queste grosse operazioni hanno comportato una mobilitazione di capitali esorbitanti in contanti, che hanno pagato connivenze, concessioni, permessi, candidature e infine movimentazioni finanziarie volte a eliminare per fame tutta quella parte di popolazione che è di troppo perché le risorse non sono infinite, la situazione climatica peggiora, manca spazio… e che all’anagrafe siamo noi.
Quello che puoi fare per liberarti è prenderne coscienza e smettere di ammirarli e alimentarli di invidia. Sono criminali. Né più né meno dei criminali che hanno dovuto scalzare a colpi di Thompson o raid aerei, né più né meno criminali di quelli che li hanno messi in galera per poi finire ammazzati. Né più né meno criminali di quelli che passano dieci anni in prigione e quaranta su una cattedra universitaria: il mondo è pazzo amici miei!