C’era una volta un adolescente ribelle con una madre detta pazza, ma che pareva sana. Entrambi non riuscivano mai a dormire e fra tutte le ninne nanne, quella che oggi ricordo con più capelli bianchi è quella di Trilussa, recitata dal maestro Proietti.
Come molti velleitari Poeti Guerrieri e artisti costretti alla facoltà umanistica mi laureai in epistemologia. Scoprii così che il Dottor Semmelweis era anch’egli un Poeta Guerriero e non un medico, Céline uno scrittore e non un medico, Dante un Guelfo che usava allucinogeni, ma soprattutto che più producevo pensiero costruttivo e innovativo più scattava la macchina repressiva.
Passai dallo studio della medicina alternativa, alle mistiche religiose, allo sciamanesimo, all’esoterismo. Interrogati i miei docenti di riferimento su dove si arenasse il discorso filosofico inerente la repressione del modello gnoseologico magico mi sentivo sempre rispondere Foucault. Ma Storia della follia nell’età moderna era prontamente riassumibile: lebbrosari cristiani diventano asili lager e manicomi per libertini, la massoneria s’arrabbia, rotolano teste. Tutto molto à la française e cruento. (È uscito recentemente un brillante libro di Wu Ming 1 sull’argomento: “Un viaggio che non promettiamo breve”; i Wu Ming da anni trattano la mitopoiesi, ma è un altro discorso).
Non vorrei perdere il filo: dopo aver conseguito la laurea specialistica con due tesi d’argomento psichiatrico ero abbastanza matto e convinto e assuefatto agli psicofarmaci da pensare che se i missionari cattolici e il marchese Nicotine o la Fayette non fossero andati insieme a Torquemada e tutta quell’altra gentaglia inaugurata da uno smarrito Colombo a disturbare i Nativi, di follia non si parlerebbe e si potrebbe credere in Dio come no, ognuno secondo coscienza. La fede è fede e non ha nulla a che vedere con la ragione.
Entrai a far parte d’una associazione esoterica che anche attraverso la filologia romanza rievocava incantesimi, traduceva testi latini quali il Picatrix, divoravo letteratura esoterica e fui mago, prontamente legato in manicomio ma mai soppresso dai medici o bruciato da un sacerdote. Chiedevo il perché non si fondasse una piccola Hogwarts per istruire giovani guaritori, taumaturghi e sciamani, ma mi fu risposto con la notizia della pallottola piantata nel cranio del pensatore I.P. Culianu a Chicago.
Ero massonicamente anticlericale da ragazzino, forse per aver frequentato il catechismo ed essere stato sacramentato dai miei genitori e dai sacerdoti. Forse perché ero un adolescente particolarmente onanista e dirlo all’esorcista della parrocchia tutte le volte mi metteva in pena per lui che era sempre più gobbo e curvo e buono, coi suoi tre pater noster e tre Ave Marie.
Nacqui ateo, fui miscredente, passai al misticismo, fui mago, sono credente. Se oggi costretto con le spalle al muro dovessi costringermi in una definita dogmatica sarei Calvinista, dopo aver letto Il castello dei destini incrociati. Calvino trae ispirazione dalle figure dei tarocchi… Non me ne vogliate ma un po’ ghibellinamente prediligo l’Imperatore… Di Calvino, massimo intellettuale e scrittore del suo tempo, figlio di persone dell’aristocrazia colta e umana, si dice che nutrisse una sana indifferenza rispetto al clero e alla chiesa, anche in virtù dell’assenza dell’imposizione d’una formazione religiosa. Il Calvinista crede nel duro lavoro giustamente retribuito, non fa voto di povertà, non crede alla miseria d’un salario da sfruttato, né alla misericordia dell’elemosina.
Dopo aver divagato un po’ tornerò al punto. Mi proposero di tentare un dottorato in Filosofia della Religione e di monitorare l’Avvenire e tutta la rassegna stampa su Papa Francesco, per comprendere a fondo se l’evento epocale del passaggio di consegne con Benedetto XVI, la volontà riformista, l’apertura al popolo, fossero sincerità o paura di vedere estinguere l’ennesima moda culturale dopo appena due millenni. Inutile dire che l’università italiana è troppo intenta a sperperare pubblici denari per sistemare baronetti e principini, ma la ricerca l’ho condotta da free lance. Ebbene sono fermamente convinto che Papa Francesco debba prendere a calci sei cardinali e tre vescovi al giorno, guardarsi le spalle di continuo, non c’è bisogno di far nomi. Può anche essere vero che abbia avuto a che fare coi fascisti sudamericani in gioventù, non si fa carriera senza tessera. Come dice Trilussa è uno dei cugini… E siamo in guerra… non la Terza guerra mondiale, la Seconda ancora.
È successo semplicemente che quel povero Oppenheimer è diventato distruttore di mondi, i Giapponesi non l’hanno presa bene e hanno ripreso a ricostruire, le potenze rimaste, U.S. e U.R.S.S. hanno raffreddato la questione implementando ricerche belliche da capogiro e fantascienza, ora siamo prossimi all’apocalisse. Ma ricordate: non è la Terza… è sempre la Seconda; e la Seconda è la Grande Guerra, quella in cui “Tutte le notti chiare erano un’alba”… E tutte insieme sono una “Guerra Eterna”, brillante metafora del Vietnam scritto da Joe Haldeman.
Detto questo… In gioventù sono stato abbastanza ribelle anarchico, punk e anticlericale da produrre il video di chiusura, con il permesso di Sua Santità… Ma oggi come oggi, dopo le dichiarazioni sulla chiusura alla migrazione Trump, la benedizione del Super Bowl, le sbirciate alle zinne, i sacerdoti birichini, il perdono dell’aborto e del divorzio, ma soprattutto questo forte anelito alla pace, alla fine dei terremoti, dei cavalieri, delle locuste, degli zombi e di tutto il corollario mostruoso dell’Apocalisse, personalmente, questo Papa Francesco, pur essendo fra quei cugini di cui parla Trilussa, mi sento di promuoverlo… Pur restando Calvinista, Ghibellino, Anarchico, Mago e Artista. Lo abbraccerei senza essere un Papa Boy e ci parlerei volentieri di quanto sia degradante vedere chi sta alla testa di organizzazioni come Comunione Liberazione.
Per chiudere voglio dire che da quando ha chiuso Radio Londra la radio più divertente in assoluto è Radio Maria, anche in galleria, sinonimo di garanzia!