Un relazione d'amore, se è stata autentica, rimane per sempre incisa nella carne, nel cuore e nella mente. È un po' questo il senso del romanzo d'esordio di Leandro Barsotti dal titolo L'amore resta. E il titolo sembra quello di una sua canzone. Barsotti non è solo scrittore di romanzi, ma autore di splendide canzoni che ci hanno accompagnato negli ultimi vent'anni. Giornalista per il quotidiano Il Mattino di Padova, Leandro Barsotti ha consegnato al pubblico un pezzo del suo cuore. Un racconto scritto in prima persona, senza filtri, come è abituato a fare nelle sue composizioni musicali. Dove l'amore viene proiettato su uno schermo bianco in cui ognuno si può riconoscere, uno schermo che rimanda un intimo pensare che non teme giudizi, che rifugge gli stereotipi, che semplicemente vuole essere ciò che è. Ambientato tra Milano e l'Etiopia, L'amore resta racconta l'evolversi di una relazione sentimentale interrotta in cui l'amore non finisce ma cambia e si trasforma come una qualsiasi forma di energia. In questo caso, la più potente.
“Con questo romanzo ho voluto uscire dalla logica stereotipata del linguaggio dell'amore – racconta l'autore a Wall Street International Magazine - ho volutamente utilizzato la prima persona per sottolineare l'esperienza diretta dei sentimenti e delle emozioni provate dal protagonista che ho chiamato Mister B. Probabilmente autocitandomi, anche se non c'è nulla di autobiografico a parte i miei viaggi in Africa e il vissuto sentimentale che ognuno di noi possiede. La storia è quella di B, un pubblicitario che lavora a Milano e vive una relazione d'amore che ormai si sta spegnendo. Si reca in Etiopia e lì conosce una donna africana di cui si innamora e intraprende con lei una relazione fisica e amorosa scevra dalle sovrastrutture mentali che caratterizzano l'Occidente”.
Il senso di libertà nella storia d'amore che B vive in Etiopia si respira profondamente nelle pagine del libro e il confronto tra le due donne diventa la metafora di due modi di vivere la vita e i sentimenti diametralmente opposti. “Sì, sono due mondi che si confrontano, due mondi lontani. Uno, il nostro, fatto di parole, di interminabili discorsi nei quali la monotonia e la routine tolgono spazio alla spontaneità e l'altro, africano, in cui ogni colore, ogni profumo e ogni sguardo sono al massimo dell'eloquenza”. L'autore esplora l'amore come sentimento che, pur cessando, non finisce. Un concetto che sta alla base dell'intera storia. “È proprio così, l'amore resta in qualche anfratto nascosto. Può ritornare nel ricordo, può essere evocato in qualunque momento, basta volerlo. Mi affascinava poter raccontare dove finisce quel turbine di sentimenti, di emozioni, di desiderio, in che spazio si ricolloca il nostro essere stati innamorati, tutto quell'amore che non può scomparire. E visto che ognuno di noi, me compreso, siamo la sommatoria di ogni esperienza che abbiamo vissuto e quindi di ogni storia d'amore, da qualche parte quell'energia deve esserci; ecco perché l'amore resta. Io posso essere cambiato, l'amore che provo può essere mutato e così la cornice, ma il cuore è sempre il mio”.
L'amore resta è un romanzo che rivela come una grande storia d'amore, anche se finita, può essere rivissuta ma è anche una riflessione sociale sulla ricchezza di chi vive senza sapere chi è e di chi, con poco, sa esattamente in che direzione andare. “L'esperienza in Africa che ho fatto per ragioni di lavoro e di interesse personale, spinge verso l'essenziale. Ti spoglia, nel vero senso del termine, ti instrada verso una quotidianità fatta di rapporti umani reali e non virtuali. Ti toglie dalla gabbia delle tue abitudini prestabilite per gettarti di fronte a ciò che sei veramente. Ecco che le sensazioni che il protagonista impara a conoscere con la donna etiope sono vissute al massimo dell'intensità, nell'amore fisico come in ogni istante. Non ci sono parole ma sono gli sguardi a decrittare un nuovo linguaggio, sicuramente più genuino e meno scontato”.
Mister B è un uomo che si lascia andare alla vita, sballottato tra Milano e l'Etiopia, tra l'amore e intricate vicende internazionali. Alla fine compirà una scelta di vita, interpretabile in molti modi e che regala al lettore un finale aperto nel quale potersi identificare. Leandro Barsotti ha una scrittura asciutta, come ogni buon giornalista ma con l'ingrediente originale del paroliere, dell'autore di canzoni che sa giocare con le metafore. Il romanzo scorre fluido scandito a ogni capitolo da una canzone, del resto come poteva mancare la musica? Ma non solo, da buon cronista Barsotti confeziona articoli sul protagonista, magistralmente. Evidenzia il taglio e la linea che rappresenta e differenzia un giornale da un altro, riporta i commenti dei lettori sui siti web dei quotidiani ai quali è avvezzo da giornalista. Insomma, ci fa divertire e ci fa emozionare con un dosaggio sapiente degli ingredienti. Ma a proposito di musica qual è la canzone che Leandro Barsotti preferisce e che fa ascoltare al suo protagonista Mister B? “Che domande? Lasciarsi amare la canzone che portai a Sanremo nel lontano 1996”, ça va sans dire.