Come si può capire qualcosa della vita, e capire a fondo se stessi, se non lo si è imparato dal mare?
Certamente, Garcia Lorca aveva saputo cogliere l’importanza che il mare assume nella vita di un uomo e nella storia di un popolo; le Repubbliche marinare, ad esempio, hanno goduto di autonomia politica e prosperità economica, proprio grazie alle attività marittime. Decantato in poesie e opere di prosa, il mare ha, da sempre, affascinato migliaia di uomini con le sue storie e i suoi misteri. Fortunatamente, molti dei suoi aneddoti, non sono più affidati solo alla voce di poeti e scrittori, ma documentati e gelosamente conservati nei luoghi di cultura per eccellenza: i Musei.
Fortemente voluto dai “portolotti” pesaresi, il Museo della Marineria di Pesaro, sito in viale Pola, ricostruisce sapientemente l’identità di un popolo, quello della civiltà marina, attraverso l’illustrazione della vita quotidiana al porto, il lavoro dei cantieri, gli attrezzi per costruire le barche, le pipe in coccio, gli abiti, le morse e i “trabbacoli”, tipiche barche rotonde e panciute della marineria tradizionale pesarese. “Sono figlio di un paròn di trabbacoli, nato e cresciuto a Pesaro nel rione del porto. […] il mare e le barche mi sono rimasti nel sangue”. Si presentava così Washington Patrignani, alla cui memoria il museo è oggi intitolato: abile maestro della cultura marinara, studioso di storia e tecnica navali, ha saputo infondere l’amore per il mare e a saper godere delle straordinarie emozioni che il mare sapeva donare. La sua idea era quella di creare un museo, dove poter raccogliere e tramandare le varie testimonianze dei pescatori, esaltandone i valori e i principi, che lui stesso aveva appreso fin da bambino.
Grazie al suo lungo e appassionato impegno, il Museo prese vita nel 1988, e oggi, grazie a un progetto chiaro, scientifico e di promozione del direttore scientifico, Prof. Maria Lucia De Nicolò, docente di Storia del Mediterraneo presso l’Università di Bologna, il Museo si appresta a divenire punto di riferimento per tutta la cultura marinara del Mediterraneo. Attraverso l’allestimento di oggetti d’uso dei marinai, letti e interpretati mediante le fonti archivistiche dei secoli XV-XVIII, e seguendo un percorso espositivo, sviluppato secondo precise scelte tematiche, si ricavano informazioni preziose sulla nascita della civiltà marinara a Pesaro e sulle continue relazioni con le città di Venezia, Chioggia, Sebenico.
Naturalmente, anche il luogo, dove ha sede il Museo, Villa Molaroni, rivela importanti notizie sull’identità artistica pesarese. Costruita nel 1924, su progetto dell’ingegnere Riccardo Silenzi per Giuseppe Molaroni, titolare della famosa fabbrica di maioliche artistiche, la struttura della villa ricalca lo stile tipico delle costruzioni residenziali dell’epoca: massiccia e maestosa nel suo insieme, ma resa armonica dalla presenza di colonne, archi, terrazzi e verande panoramiche. Immersa in un parco, a circa 200 metri dalla spiaggia, all’interno della villa è oggi possibile prendere parte a numerose iniziative didattiche e conferenze culturali, funzionali a far conoscere e apprezzare le tradizioni e la cultura del mare. Per gli amanti della lettura, è possibile anche acquistare una collana di quaderni, Rerum Maritimarum, diretta dalla direttrice del Museo, che raccoglie i risultati di studi su temi specifici, sapientemente ricostruiti all’interno del percorso museale. Se siete quindi amanti della vita marina e appassionati di pesca e barche, vi consigliamo una visita all’interno di questo vero e proprio tesoro della cultura, che il Mare ci ha donato: scoprirete sicuramente nuove curiosità e aneddoti della vita marinara.
Il Museo della Marineria Washington Patrignani si trova presso la Villa Molaroni in Viale Pola, 9 a Pesaro. E' possibile visitare il museo dal martedì al giovedì tra le 9.30 e le 12.30 e dal venerdì alla domenica tra le 16.00 e le 19.00.