Quaranta giorni senza fare neanche un concerto ma alla fine Stefano Bollani si è arreso e ha deciso di recuperare il tempo perduto. Il 2013, dopo l’iniziale periodo di riposo, è partito con un ritmo frenetico per il pianista jazz: all’insegna di tour, dischi e televisione. Proprio come piace a lui.
Conclusa l’esperienza on the road con la cantante, e amica di vecchia data, Irene Grandi, con la quale ha proposto in giro per i teatri italiani il disco inciso assieme, Bollani ha avuto il tempo di presentare il suo nuovo libro Parliamo di musica, scritto con il giornalista Alberto Riva. Poi subito a suonare Ravel insieme all'Orchestra regionale della Toscana per alcune date, e dopo a Sanremo. Qui la sua duplice esibizione: da solo e in coppia con Caetano Veloso, è stato uno dei momenti più emozionanti del Festival della canzone italiana. Ma il bello deve ancora venire. Bollani pensa già al prossimo tour. Questa volta con il Danish Trio, formazione nata in modo quasi fortuito dieci anni fa e composta dal bassista Jesper Bodilsen e il batterista Morten Lund.
"Il trio è nato per caso: non ci siamo scelti ma ci siamo incontrati per suonare a una premiazione. Jesper ha avuto l’intuizione di proporre di continuare a suonare come trio. Da allora non ci siamo più fermati, ora festeggiamo il decennale e torneremo a suonare nei luoghi della nostra giovinezza, con date in Italia (si parte il 6 marzo a Pistoia al teatro Manzoni, ndr), una puntata in Francia, poi in aprile in Danimarca. Suoneremo a giugno anche a New York, dove poi registreremo con Bill Frisell il mio nuovo disco di inediti".
Bollani corona così uno dei sogni della sua vita. Suonare con uno dei migliori chitarristi jazz di sempre. "Sì, questo momento lo sognavo da una vita. Con Bill abbiamo atteggiamenti simili a livello musicale, i risultati non mi permetterei mai di confrontarli con i suoi", tiene a sottolineare il pianista. "Riconosco che è un artista che si muove con disinvoltura tra i diversi generi musicali, come me. Penso, ad esempio, alla sua voglia di esplorare il country, senza dimenticare le sue collaborazioni pop. Di certo è un musicista con cui è interessante scontrarsi". Bollani è entusiasta di questo nuovo progetto. Registrerà nella Grande Mela e sarà un quintetto d’eccezione: lui al piano, Frisell alla chitarra, Jesper Bodilsen e Morten Lund rispettivamente al basso e alla batteria, e Mark Turner al sax. Un vero supergruppo.
"Avevo due sogni nella vita: suonare con Frisell e con Veloso. Li ho coronati tutti e due. E’ stato bello esibirsi di nuovo con Caetano, a Sanremo. Ci siamo visti e abbiamo parlato di un progetto nel cassetto da tanti anni: un disco in cui io suono e lui interpreta le più belle canzoni italiane. Vorremmo farlo, sarebbe bello, lo diciamo sempre, ma gli impegni… ". Già, gli impegni… non solo di Veloso, ma anche e soprattutto di Bollani che, terminata la registrazione del disco con l’etichetta Ecm, tornerà in Italia per una nuova serie di puntate di Sostiene Bollani su Rai Tre. L'inizio del programma da lui condotto è previsto per fine settembre. Un vero tour de force questo 2013.
"Per me essere costantemente sotto pressione, impegnato sempre in un progetto è l’unico modo per concentrarmi e fare bene, altrimenti mi annoierei" conclude. "Mi piace sperimentare, spaziare dalla musica al piccolo schermo e in verità non avverto una frattura tra incidere un disco jazz, andare in tour con l’orchestra per suonare Ravel o fare un programma tv. Mi piace comparire sul piccolo schermo ma patisco l’ospitata, il fatto di dover comparire in un programma per sorridere alla telecamera e perché 'così vendiamo 100 copie in più' non lo sopporto. La televisione fatta come dico io ha un senso, e a quel punto andare a Sanremo o fare Sostiene Bollani, non è molto diverso per me".
E la radio? "Vedremo in futuro. Per il momento niente Dottor Djembè (il fortunato programma di Radio3 con David Riondino e Mirko Guerrini, ndr) ma resta un grande amore". E in fondo il 2013 è ancora lungo.