Abbiamo scelto i brani che ci piace suonare e cantare insieme.

Marcello Colasurdo, Pier Paolo Pasolini, l'apprezzato brano Jesce Sole e molto altro nell'ottavo album del gruppo formato da Cristina Vetrone, Lorella Monti, Chiara Carnevale e Fulvio Di Nocera. Tradizione, innovazione, amore verso il suonare insieme in dieci brani. Inediti, editi e omaggi ad Avitabile, D'Angiò e De Simone a cura di tre voci e un contrabbasso elettrico a generare ponti di umanità.

Le Assurd nascono nel ’93 e riprendono i canti e le musiche delle tradizioni popolari del sud Italia. Il gruppo è formato inizialmente da tre donne, Cristina Vetrone, Lorella Monti ed Enza Prestia. La loro formazione avviene per tramite diretto da vecchi cantori e si avvale delle registrazioni esistenti sull’argomento, fondendo così la metodologia della cultura contadina con le ricerche della più moderna etnomusicologia. E, a tal proposito, si veda il materiale raccolto, dal secondo dopoguerra in poi, da Alan Lomax, Diego Carpitella, Ernesto De Martino e Roberto Leydi...

Da queste fonti, le Assurd, hanno ripreso, tra l’altro, le tammurriate (canti e danze della tradizione campana), le pizziche (legate al fenomeno del tarantismo pugliese), le tarantelle, i canti di protesta legati al mondo del lavoro e all’emigrazione, e le serenate. Negli anni – continuando a calcare palchi di tutta Europa - il repertorio si è ampliato e arricchito con composizioni originali, fornendo un senso di continuità e costante movimento alla tradizione. Nella formazione attuale, (Lorella Monti e Cristina Vetrone) si è aggiunta la cantante e percussionista Chiara Carnevale, e – per la prima volta nella storia del gruppo – una presenza maschile: quella del contrabbassista Fulvio Di Nocera. Un innesto giovane e fresco che permette al progetto Assurd di essere senza tempo. Ad oggi, Lorella e Cristina continuano a collaborare con Enza Pagliara e Enza Alessandra Prestia per le coreografie Cantata e Alice di Mauro Bigonzetti in tour con le più importanti compagnie di Danza Contemporanea.

Il disco si presenta in copertina con otto mani sporche di terra che insieme evocano il mandala, un anelito all’armonia tutta da trovare e da praticare interiormente e verso l’altro. Sul retro - invece - l’armonia delle otto mani si rompe in un richiamo alla confusione del nostro tempo. All’interno c'è un campo neutro di terra appena lavorata, pronta per essere seminata; un richiamo alle origini, una carta bianca, una nuova possibilità per scegliere cosa seminare per il domani.

In Dialogo con Assurd

Cercando sul vocabolario della lingua napoletana, abbiamo scoperto che con la parola ’mbruoglio ci si riferisce anche ad una ricetta campana molto antica che consiste nel mischiare tutte le verdure di stagione che si hanno, con una proteina che può essere una salsiccia, un po’ di baccalà, i fagioli… insomma è il mix di quello che uno trova per potersi alimentare in maniera molto saporita. Come la ricetta campana, il disco nasce dalla collaborazione di tutti noi, tutti e quattro gli Assurd, ognuno di noi ha messo i propri ingredienti, lo ha arricchito con una varietà di alimenti, sperando di renderlo un piatto gustoso, sano e pacifico.

Così le Assurd presentano 'O ‘mbruoglio il nuovo album, l'ottavo della loro discografia.

Il brano ‘O ‘mbruoglio, che dà anche nome al nostro nuovo disco, è nato dalla suggestione del vento e della sua possibilità di portare la musica che, girando e diffondendosi nel mondo, ha anche la forza di annientare la guerra. Questo era un concetto espresso sempre da Marcello Colasurdo che, non a caso, dà inizio al pezzo con una fronna, il brano è dedicato a lui, in particolare quando dice “a musica gira e a guerra po’ more” e ripeteva spesso “meglio na tammurriata che na guerra”. La tammurriata è proprio la danza che gira, la danza del cerchio per eccellenza che viaggia allontanando la guerra. L’incontro con Marcello diventava lo ‘mbruoglio’ (l'insieme) delle nostre ‘Voci’. E diventava, così una preghiera per tutti.

Cristina Vetrone, Lorella Monti, Chiara Carnevale e Fulvio Di Nocera dopo una intensa attività concertistica e dopo un anno dal video-singolo Jesce Sole – presente nell'album - lanciato in anteprima dal Corriere, hanno sentito l'esigenza di scrivere e registrare.

È stato interessante lavorare in studio cercando di mantenere quella carica sonora raggiunta dal vivo. In quest'ultima fase ci siamo divertiti arricchendo i brani con innesti sonori elettronici senza però snaturare il cuore “popolare” delle canzoni. Abbiamo rivisitato molti dei brani che appartenevano al nostro vecchio repertorio grazie alle nuove sonorità e al bagaglio personale che Fulvio e Chiara hanno apportato al gruppo. Nel 2022 è stato il centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini, ci sembrava doveroso dover dedicare un brano a questo poeta meraviglioso, il brano si chiama Spurcato e scuorno perché per noi la sua morte è stata una vergogna, mentre Tarantella oi mamma ca mo vene è presente un featuring con Zubin Kalhor e Omri Hason, due fantastici musicisti che abbiamo avuto il piacere di conoscere al Lucerna Festival 2023. Gli innesti sonori elettronici sono stati inseriti con molto rispetto nella musica “popolare”; abbiamo un enorme bagaglio musicale da cui attingere e ci piace identificarci con il mondo musicale da cui proveniamo, ma con lo sguardo rivolto ad un linguaggio innovativo.

Dopo l’uscita del singolo Jesce Sole, avete raccolto nuova attenzione e calcato i palchi italiani ed europei. Quando è nata la voglia e l’esigenza di costruire un disco?

L'esigenza di un nuovo disco e nuovi brani nasce dalla sperimentazione con Fulvio e Chiara che da circa cinque anni sono in Assurd. Insieme abbiamo aperto il campo nuove sonorità e un diverso stile di fare musica.

‘O mbruoglio è il titolo del vostro nuovo disco e c’è una dedica molto sentita al grande Marcello Colasurdo, recentemente scomparso: raccontateci quanto è stato importante per voi questo artista

Abbiamo conosciuto Marcello negli anni Novanta, oltre a collaborare con lui in diversi progetti; Cristina con I Zezi, con Assurd nei tour mondiali con NCCP, e nello specifico il suo sogno di realizzare il progetto Marcello Col’Assurd. Ci trovavamo spesso nelle feste delle Madonne, feste contadine... tutte situazioni in cui - nonostante gli innumerevoli tamburi, le nacchere e la folla - l’incontro con Marcello diventava lo mbruoglio (l'insieme) delle nostre ‘Voci’. E diventava, così una preghiera per tutti.

Assurd ha composto un disco variegato: brani originali, dediche (di cui una a Pier Paolo Pasolini) e rivisitazioni, come avete selezionato i brani?

Abbiamo rivisitato molti dei brani tradizionali che appartenevano al nostro vecchio repertorio grazie alle nuove sonorità e al bagaglio personale che Fulvio e Chiara hanno apportato al gruppo. Abbiamo scelto i brani che ci piace suonare e cantare insieme in questa nuova formula. Nel 2022 è stato il centenario della nascita di PPP, ci sembrava doveroso dover dedicare un brano a questo poeta meraviglioso così maltrattato dall’Italia degli anni Settanta, e allo stesso tempo così amato da noi e da tanti. Il brano si chiama Spurcato e scuorno perché per noi la sua morte è stata una vergogna.

Assurd è musica di terra e frontiera, è folk e da qualche tempo fusion con l’elettronica, come vi siete mossi nella costruzione delle sonorità? Dovendo utilizzare un genere, in quale vi ritrovate?

Noi abbiamo accolto l’esperienza e la competenza di Fulvio e con la sua guida abbiamo scelto insieme le soluzioni che ci piacevano. Ci ritroviamo nei generi che hanno un piede nel passato e uno nel presente, tradizionale ma con un pizzico di innovazione. Forti radici che abbracciano il cielo.

C’è stato un brano che vi ha impegnato particolarmente?

Javuzu l’uocchi è stato il brano forse più complesso e forse anche quello che più guarda al contemporaneo. Si tratta di un brano d’archivio registrato in Irpinia da Roberto Leydi. La storia della costruzione del brano è particolarmente simpatica.

Come al solito incastrare i giorni per vedersi e lavorare è sempre complicato. Abbiamo lavorato al brano nel mese di giugno. Cristina e Lorella si trovavano in puglia a Manduria e Chiara ha deciso di partire per fare tre giorni di lavoro intenso. Avevamo un materiale da rielaborare molto semplice nella struttura ma molto complesso da decifrare soprattutto per quanto riguardava il testo, cantato da una signora anziana e una registrazione risalente agli anni ’50 da dover decifrare.

Abbiamo iniziato a registrare con i cellulari diverse idee partendo dalle nostre voci e, tra una pausa e l’altra, un pranzo e una cena facevamo ascoltare le nostre idee ai frequentatori della casa e così uscivano fuori nuove idee, spunti e suggerimenti. Intanto Fulvio collaborava a distanza. Rientrate in terra campana con qualche idea più definitiva e con la presenza fondamentale di Fulvio abbiamo iniziato a registrare la struttura, lavorando meticolosamente alle singole parti che compongono il brano; un susseguirsi di parti diverse che, come quadri dal passato, affiorano nel presente.

Come è stato registrato ‘o Mbruoglio? Live in studio o molte sessioni?

“‘O ‘ Mbruoglio” è stato registrato in casa dove abbiamo un piccolo Studio Recording. Con molte sessioni di registrazioni, con incontri settimanali più o meno frequenti dal mese di novembre 2023 al mese di febbraio 2024. Uno dei momenti nella settimana in cui riuscivamo ad essere tutti e quatto disponibili era la domenica. Cristina e Lorella partivano da Montesarchio con macchine non sempre così performanti per un così lungo viaggio fino a Castellammare di Stabia ma, nonostante le avversità, riuscivano sempre a trovare il modo di arrivare sane e salve, con non poche preoccupazioni da parte nostra.

La dimensione casalinga ci ha permesso di registrare il disco in tranquillità essendo autonomi nella gestione del tempo da dedicare alla costruzione dei brani. Alcuni di questi erano già presenti nella nostra scaletta live; è stato interessante lavorare in studio cercando di mantenere quella carica sonora raggiunta dal vivo. In quest'ultima fase ci siamo divertiti arricchendo i brani con innesti sonori elettronici senza però snaturare il cuore “popolare “ delle canzoni.

C’è una collaborazione particolarmente preziosa che questo disco ha intrecciato?

Nel brano Tarantella oi mamma ca mo vene è presente un featuring con Zubin Kalhor e Omri Hason, due fantastici musicisti iraniani che abbiamo avuto il piacere di conoscere al Lucerna Festival 2023. Come in ogni Festival Burkers - festival di strada - gli artisti condividono le piazze in cui suonare, si sostengono a vicenda, fanno girare il “cappello”, richiamano il pubblico e infine si suona insieme. La sera ci si incontrava, si cenava, ci si raccontava e si tornava nuovamente a suonare. Da questo vivere, da questa condivisione nasce la nostra collaborazione. Dove il mondo si divide la musica unisce.

Assurd è musica di terra e frontiera, è folk e da qualche tempo fusion con l’elettronica, come vi siete mossi nella costruzione delle sonorità?

Gli innesti sonori elettronici sono stati inseriti con molto rispetto nella musica “popolare”; abbiamo un enorme bagaglio musicale da cui attingere e ci piace identificarci con il mondo musicale da cui proveniamo, ma con lo sguardo rivolto ad un linguaggio innovativo. La cover è un mandala di mani. Viene da pensare a Elisir di Paolo Conte che recita: “Si suona così: con grazia plebea, / Le mani che sudano/Ed offrono a noi, caro elisir, /l’arabesca impossibile...”

Come avete ideato questa geometria carnale e intima?

Vari tentativi falliti e soprattutto tante risate per avere lo scatto definitivo! Le mani hanno un grandissimo potere, sono creatrici e distruttrici. Noi siamo il popolo del gesto per eccellenza, le mani parlano, suonano. Nella nostra idea visiva di mbruoglio c’è la dimensione dell’equilibrio, un imbroglio necessario affinché avvenga l’armonia. La possiamo considerare un’immagine risolutiva che dal caos arriva alla sua forma perfetta.

Dal 1993 Assurd da 30 anni si rinnova e genera nuove sonorità: il vostro segreto?

Forse la capacità di abbracciare nuove strade e forse il piacere personale nel cantare e suonare insieme. È sempre una delle cose più belle della vita!

Cristina Vetrone: voce, organetto e fisarmonica
Lorella Monti: voce
Chiara Carnevale: voce e tammorra
Fulvio Di Nocera: contrabbasso elettrico e programming.