Le 6° Continent e un mix di figure.
Jean Guy l’ha detto a Roberto, Roberto l’ha detto a Clara che è amica di Lilo, che aveva coinvolto Daniel. E così da Parigi la compagnia teatrale, quasi fosse girovaga come un tempo, è arrivata in provincia, nella provincia toscana, perché non c’era un altro posto sulla Terra che andasse bene per pensare e allestire Le 6° Continent, spettacolo imponente che debutta il 16 ottobre nella capitale francese, al Théatre des Bouffes du Nord. Gli spettatori di quel giorno e dei giorni seguenti a Parigi, poi in Piemonte (coproduce la Compagnie Rima, Fondazione del Teatro Stabile di Torino) e dal 15 gennaio 2013 nelle piazze della tournée, vedranno una pièce speciale con un prologo umano e artistico altrettanto speciale.
Lilo Baur regista e attrice svizzera, per anni con Peter Brook, e Clara Bauer, altra grande donna di teatro, hanno coinvolto Daniel Pennac, francese di Casablanca, padre della saga di Benjamin Malaussène, il capro espiatorio di professione amatissimo dai lettori (introdotto in Italia da Stefano Benni e pubblicato da Feltrinelli), che si è appassionato all’idea scrivendo una drammaturgia in progress durante le prove di sette attori e musicisti. Dopo una settimana di improvvisazione a Parigi serviva un luogo dove creare, dove ispirarsi, un luogo con l’anima, non solo un luogo bello. Un luogo dove gli artisti conservano l’essenza e i modi di persone e le persone dialogano con gli artisti. Un luogo che, fatti giri interminabili nella splendida campagna francese, sembrava non ci fosse.
Ma Jean Guy l’ha detto a Roberto che l’ha detto a Clara. Jean Guy Lecat, scenografo famosissimo, ha detto a Roberto Roberto, uomo di teatro dal magnifico nome di personaggio, che quel posto invece esiste perché quattro donne formidabili hanno inventato Il Funaro, un centro culturale che ospita il mondo grande in una città piccola e lo porge a chiunque varchi il suo cancello in via del Funaro, 16/18, a Pistoia.
In una domenica piovosa d’autunno o forse d’inverno Daniel, Clara e Roberto entrarono al Funaro per innamorarsene subito e perdutamente. Avevano trovato il luogo: un sesto continente di sogno dove riflettere sul sesto continente da incubo, quell’agglomerato di rifiuti immarcescibili, grande come due volte la Francia, che vaga alla deriva nel Pacifico, e ci ricorda che abbiamo sbagliato. L’ultima settimana di maggio e la prima di giugno la troupe è arrivata al Funaro per la prima residenza di preparazione del 6° Continente. Subito dopo Daniel Pennac si è ritirato nella sua casa di campagna in Francia e ha cominciato a scrivere. A settembre, quando la compagnia si è ritrovata a Pistoia per la seconda residenza di due settimane, il testo era finito.
La questione del pulito che produce sporco mulinava nella mente di Lilo Baur come i residui del sapone vorticano verso lo scarico della doccia mentre una persona pulita s’infila nell’accappatoio lasciando una scia di sporco.“Il tema mi affascina da tempo - spiega la regista. Qual è la percezione umana del pulito e dello sporco? Quando un oggetto comincia a essere considerato sporco? Quando diventa inutile? E quando una persona o un’idea smettono di essere pulite? Da decenni, non cessiamo di accumulare e gettare tutto quello che non serve più. Tutti questi rifiuti di materiali non biodegradabili invadono i nostri fiumi, le nostre terre e anche i nostri oceani”. La Baur si è ispirata anche a Timone d’Atene di Shakespeare, la tragedia del denaro, dell’adulazione e dell’ingratitudine umana, e riassume l’idea globale del suo lavoro in questa frase “I doni del principio sono i rifiuti della fine”.
Il teatro del Funaro è un gioiello in miniatura da novanta posti. “Ed è giusto che molte persone possano assistere a Le 6° Continent quindi lo spettacolo non andrà in scena qui - spiega Antonella Carrara, direttrice e ideatrice del centro pistoiese - ma con Daniel c’è ormai uno vero scambio: il 14, il 15 e il 16 dicembre verrà con Storia di un corpo, dal suo ultimo romanzo, regia di Clara Bauer, mentre Lilo terrà un workshop professionale a marzo sull’improvvisazione della ricerca. Alla fine della residenza di giugno - racconta Antonella - abbiamo organizzato una serata con il pubblico. Una cosa bella, che non accade mai. Ci siamo divertiti , abbiamo ballato. I nomi famosi e il pubblico insieme, davvero. In un dialogo senza distanza”. Quella distanza che spesso alberga negli entourage artistici e che Antonella detesta. Infatti lei, che ama molto i libri di Pennac, era preoccupata di conoscere l’autore. Troppe delusioni nell’avvicinare le star. Daniel, invece è gentile, gentilissimo. Con Massimiliano Barbini, il bibliotecario del Funaro, alto e colto, si sono trovati a meraviglia: hanno cominciato prendendo aperitivi insieme ignorando con disinvoltura l’uno la lingua dell’altro. Conversazioni letterarie: Daniel in francese, Massimiliano in italiano. E’ finita che in Storia di un corpo saranno sul palcoscenico insieme.
Le 6° Continent è una produzione del Théatre des Bouffes du Nord et Les Thèatres de la Ville de Luxembourg. Coproduce la Compagnie Rima, Fondazione del Teatro Stabile di Torino, in collaborazione con il Funaro, Pisoia, con l’aiuto di Roberto Roberto, con il sostegno del Cercle des Partenaires des Bouffes du Nord.