Mosca la bella, Mosca la grande, Mosca la misteriosa e affascinante, e un fresco e tranquillo pomeriggio domenicale di fine estate. Da alcune settimane cercavamo il momento giusto per esplorare un luogo incantevole e unico che ci incuriosiva, la casa del tè Perlov. Da cartolina. Una pausa dal consueto turbillon settimanale di lavoro e caos cittadino, un attimo di quiete.
Eccoci allora vicino alla stazione della metro Chistye Prudy, e, cinque minuti dopo, siamo sulla Ulitsa Myasnitskaya, l’antica via dei macellai, una strada ingentilita da imponenti palazzi in stile neoclassico e da molti negozi colorati. Fra questi, al numero 19, la bellissima casa da tè Perlov. Solo che qui i colori dei prodotti offerti al consumatore curioso si perdono in quelli sgargianti, vivaci e incredibili dell’edificio stesso. Siamo nel centro di Mosca ma sembra di essere a Pechino. La fila degli antichi palazzi viene improvvisamente interrotta da una costruzione che assomiglia a una pagoda. La facciata appariscente e finemente addobbata è di un bell’azzurro intenso, le scritte dorate impressionano per la loro maestosità e lucentezza, stesso materiale per le fenici. La decorazione della facciata è in linea con la moda a cavallo dei secoli XIX-XX, quello dello stile del romantico storicismo. Nella decorazione esterna ammiriamo, in un’unione armoniosa, un gesso multicolore, parti di ceramica, pareti in rilievo con tetti di tegole, un pinnacolo a due livelli sotto forma di torretta. Il filo conduttore sono gli ornamenti floreali e immagini di animali. Strabiliante. Tutto sa di Oriente, quello vero, e di bellezza. Si sente un profumo d’incenso che non c’è.
La storia di questo luogo è ricca e interessante. Nel 1890, infatti, il facoltoso mercante di the Sergey V. Perlov, decise di costruire un casa dove vendere tè e caffè, al primo piano. L’attuale versione dell’edificio risale al 1896 (grazie all’intervento dell’architetto Karl Gippius), quando fu ridecorato in occasione della visita di un notabile cinese, si dice di un emissario dell’imperatore, Li Hongzhang, inviato a Mosca per l’incoronazione di Nicola II.
Si trattava di sistemare, addobbare e abbellire la propria casa, un po’ come si fa quando si aspettano ospiti importanti. A volte i lavori sono semplici a volte richiedono più sforzo, come ridipingere le pareti o cambiare le tende o i colori delle tovaglie. Come ogni buon padrone di casa che si rispetti, Perlov voleva sistemare tutto, per far colpo sul notabile e ottenere alcuni importanti contratti d’importazione del tè. Pare che il mercante avesse concorrenti nella sua stessa famiglia (i Perlov e Figli), anch’essi ansiosi di ricevere il dignitario di corte. Costui aveva accettato l’invito dei Perlov, senza specificare però quale. Sergey V. Perlov, credendo di essere stato il prescelto, decorò l’edificio in suo onore, includendo caratteri cinesi, oltre che oggetti legati all’iconografia e alla tradizione di quel paese lontano. Scoprì solo dopo che l’invitato si era, in realtà, recato dal rivale, alloggiando nella sua abitazione della strada che oggi è il Prospekt Mira. Nonostante tale apparente smacco e fallimento, la casa attirò l’attenzione dei moscoviti, che da allora cominciarono a frequentarla assiduamente.
La famiglia Perlov (con Alexei) aveva iniziato la sua attività nel XVII secolo, con un piccolo banco al mercato dove si vendevano foglie di tè importate e bevande a base di esso. Qualcuno li ha paragonati al moderno Howard Schulz che trasformò Starbucks partendo da un piccolo shop a Seattle, a inizi degli anni Ottanta. Con i primi profitti, ne era seguito il negozio di Myasnitskaya, poi diventata un luogo di culto per gli amanti di questa dolce e delicata bevanda. A partire dalla fine del XVIII secolo-inizio del XX secolo, la società della famiglia avrebbe assunto una posizione di leadership nel mercato del tè, del caffè e della cioccolata in Russia, diventando fornitore ufficiale della corte reale russa e imperiale austriaca, rumena e del Montenegro. Una dinastia potentissima. Ma la storia si sarebbe evoluta, non si sarebbe fermata, non risparmiando nemmeno questo luogo o, almeno, dandovi altra veste e funzione, in parte e per un breve lasso di tempo. Nel periodo sovietico, infatti, i piani superiori della casa sulla Myasnitskaya furono trasformati in kommunalki (le tipiche case comuni, con una stanza per famiglia e cucina e toilette comuni) e solo il piano terra rimase dedicato al negozio di tè. Dopo il 1917, la famiglia Petrov si sparpagliò fra Russia, l’Australia e l’Europa dell’Ovest. Alcuni discendenti iniziarono reclamare il negozio, che tornò alla famiglia nel 1997 e fu restaurato, diventando ancora più splendente di prima.
Qui oggi si possono gustare una classica tazza di tè o miscele di sapori orientali e russi spesso introvabili altrove. Foglie magiche che giungono dalla Cina, da Ceylon, dall’India, dal Kenya, dall’Inghilterra e da tanti altri posti, anche in Russia, come quello famoso della regione di Krasnodar. Ci sono poi le note e tradizionali marche russe come la May Tea (il Tè di Maggio), la Staraya Moskva (L’antica Mosca), o i Three Indian Elephants (I Tre Elefanti Indiani). I moscoviti più anziani preferiscono usare le foglie del tè per preparare la Zavarka [1], una potente miscela di foglie e acqua calda, versata in una piccola teiera e diluita con acqua che bolle. I più giovani e moderni preferiscono le bustine, più veloci e comode. Si trovano anche queste qui, ma non sono la tradizione. Meglio, quindi, prendere le foglie e avere la pazienza di usare un bollitore e un passino per avere una bevanda migliore. Le signore del negozio, gentili ed eleganti, sapranno sicuramente consigliare la giusta miscela.
C’è anche il caffè (da Italia, Brasile, Costa e Rica e Kenya, per citarne solo alcuni) ma il tè fa sempre la parte da leone, comunque. In un luogo ancora avvolto dalla tradizione, possiamo provare o acquistare 100 grammi o più di infusioni intitolate ai Romanov, alle mille e una notte o alla lampada di Aladino. Gusti degni di un maraja o di un principe o di una principessa lontani. I sapori sono intensi, a volte eleganti e leggeri a volte forti e più conturbanti; si possono acquistare teiere antiche o moderne e tazze decorate in stile art déco. Per non parlare di cioccolatini, pasticcini pieni di miele e di mandorle o caramelle colorate per figli, nipotini e amichetti che aspettano a casa. Ogni scusa è buona per gironzolare fra gli scaffali con la curiosità che solo i bambini a volte sanno avere.
Enormi porcellane cinesi sono visibili all’entrata, eleganti dietro vetri trasparenti. Occhieggiano e ammiccano, invitando a soffermarsi su di esse e ad alzare gli occhi verso un soffitto a cassettoni decorato di draghi dorati che riflettono i sorrisi, come uno specchio. Il pavimento è un bel parquet di legno, gli intagli di legno sono deliziosi, le scatole di latta sapientemente ed elegantemente allineate, in fila come tanti soldatini rossi sull’attenti, sono pronte ad aprirsi per sprigionare un aroma inconfondibile che abbraccerà l’aria fresca. Tutto invita a essere curiosi. Una porta azzurra decorata di fiori rosa aspetta fuori il visitatore che voglia entrare in un cortile che portava agli antichi piani dell’immobile e che ora è chiuso. Chi entra qui, può anche ricordare facilmente molti detti legati a questa infusione tanto amata da molti. Chi “legge le foglie di tè” sa prevedere il futuro, chi, in Russia, chiede “ fermiamoci per un tè”, offre nuova amicizia oppure un semplice tranquillo momento di pausa per dimenticare ogni tipo di preoccupazione e rilassarsi.
Un capolavoro, un luogo magico da visitare, oggi considerato bene storico nazionale protetto, un posto che i moscoviti chiamano affettuosamente “scatola cinese” (китайской шкатулкой). Passateci, guardate in alto, in basso, a destra e a sinistra, andate, se non altro per tornare a sognare un po’, avvolti da una romantica nostalgia d’altri tempi.
[1] La Zavarka è la miscela di tè concentrato realizzato appositamente per la cerimonia del tè russo. Tale concentrato, che di solito è fatto in una piccola teiera che appoggia sul tradizionale samovar, è usato per fare una tazza piena di tè. Una piccola quantità di Zavarka viene prima aggiunto alla tazza, si aggiunge acqua poi calda dal samovar. Si può controllare l’intensità del tè aggiungendo più o meno Zavarka, a piacimento. Non tutti i tè sono buoni per fare la Zavarka. Poiché molti tè diventano amari quando immersi troppo a lungo, è importante trovare un tè che mantenga un sapore piacevole, anche se rimane nella pentola per ore. La miscela di tè suggerita per la Zavarka è il Caravan russo, una marca con un aroma leggermente affumicato che ricorda il sapore del tè fatto per strada in tutta l'Eurasia (le foglie di tè sono lasciate ad assorbire naturalmente il fumo di fuochi di bivacco e quindi è dotato di tale particolare sapore e fragranza). Tuttavia, qualsiasi tè cinese o indiano può essere immerso per lungo tempo e utilizzato per la Zavarka. Tisane d’erba o di frutta possono essere miscelati con il tè nero per fare una Zavarka ancora più aromatizzata.