È un punto di riferimento per artisti e curatori di tutto il mondo, uno dei più importanti centri culturali europei, e periodicamente forma nuovi curatori d’arte e operatori culturali. Quest’anno il de Appel arts centre di Amsterdam ha portato in scena i progetti finali del programma culturale 2014-2015 le cui mostre, incontri e catalogo sono stati curati da Barbara Cueto, Bas Hendrikx, Chiara Ianeselli, Inga Lãce e Lian Ladia. Il progetto è consistito in due mostre: Spell to Spelling ** Spelling to Spell e Your Time Is Not My Time.
Spell to Spelling ** Spelling to Spell ha tratto ispirazione dalle relazioni linguistiche e associative tra i termini inglesi “spell” e “spelling” approfondendo vari rituali e sfaccettature legate alla memoria volontaria, involontaria e remota dell'autore, dei visitatori e delle opere stesse. Sono stati esplorati diversi modi di raccontare storie, informazioni, racconti celati dietro gli oggetti. La maggior parte dei lavori sono stati realizzati per la mostra. Per esempio David Bernstein ha presentato oggetti che hanno abitato la biblioteca del de Appel arts centre e sono stati lo spunto per le storie che l'artista e il bibliotecario in persona hanno svelato ai visitatori. Ola Lanko ha lavorato su un'installazione che metteva in relazione bambole souvenir e stampe di uccelli estinti provenienti dalle carte di cioccolato belga collezionate dalle persone tra gli anni ‘30 e ‘70 mettendo così in questione la fragile relazione e comprensione tra identità associate. La lista degli artisti, interpreti, archeologi, scienziati, storici, pellegrini ed esperti di parole crociate comprendeva: David Bernstein (US), Francisco Camacho (CO), Alberto De Michele (IT), Christian Fogarolli (IT), Ola Lanko (UA), Martin La Roche (CL), Myriam Lefkowitz (FR), Charles Matton (FR), Robertas Narkus (LT), Ossip (NL).
Your Time Is Not My Time invece ha approfondito il tema dei confini confusi tra produttore e pubblico esplorando la condizione di autorialità, una nozione in espansione o in estinzione in una società dove sfera pubblica e privata si stanno sempre più dissolvendo. Seguendo lo schema di una playlist Your Time Is Not My Time elabora un appropriato modo di apprensione e percezione dato dal nuovo uso della visualità. Gli artisti partecipanti sono stati: Keren Cytter (IL), Lav Diaz (PH), Benjamin Forster (AU), Andrés Galeano (ES), Riley Harmon (US), Tilman Hornig (DE), Metahaven (NL), Alexandra Navratil (CH), Sam Smith (AU), Wu Tsang (US), Bruno Zhu (PT).
Curare è attendere con premura e diligenza all’arte, agli artisti, alle opere. Non perché questi siano malati o carenti di qualcosa e pertanto bisognosi di cure ma perché nutri nei loro confronti un amore e un rispetto tale che scatta in te l’esigenza di assicurare loro sempre il meglio, di prendertene cura appunto come per esempio un genitore con i figli. Per questo motivo è importante prepararsi all’attività di curatore con impegno in modo da evitare di organizzare mostre dove il nome del curatore è scritto a caratteri cubitali e i nomi degli artisti in piccolo, o progetti nei quali il punto di vista del curatore risulta dominante rispetto ai punti di vista degli artisti partecipanti o ancora mostre pensate come sceneggiature scritte dal curatore che assegna poi ai vari artisti la parte da recitare.
Bisognerebbe progettare mostre basate sull’intreccio di voci ed analisi differenti. Il curatore deve massimizzare le potenzialità di artisti e opere, contribuire a farli conoscere agli addetti ai lavori o al grande pubblico, facilitare le relazioni con le gallerie, i mercanti e i collezionisti a prescindere dalla possibilità di avere un ritorno economico da tale attività. Il curatore è una persona di fiducia per tutti gli agenti del campo artistico (dall’artista al gallerista, dal pubblico alle istituzioni, ecc.) e in virtù di tale fiducia deve adempiere al suo ruolo con grande responsabilità come fanno i veri amici dai quali non ti aspetteresti mai di essere tradito.