Edizione numero quindici per Armoniedartefestival , un numero importante che viene celebrato con un cartellone trasversale, che mantiene la sua elevata e oggettiva qualità nella visione prospettica del suo direttore artistico Chiara Giordano.
Per partire alla grande nella impareggiabile cornice del parco archeologico Scolacium a Roccelletta di Borgia (Cz), due superassi mai applauditi in Calabria (con partecipazioni più che centellinate anche in Italia), ovvero Bobby Mc Ferrin (19 luglio) e José Carreras (25 luglio). McFerrin è uno dei più straordinari talenti naturali del mondo della musica. “Non convenzionale” è forse l’unica maniera di descrivere la carriera di un prezioso esploratore musicale che combina jazz, folk e una moltitudine inesauribile di influenze e stili musicali: corale, a cappella, musica classica, con il suo personalissimo gusto. Vincitore ben dieci volte di Grammy Awards, McFerrin è conosciuto a livello planetario per avere scritto e interpretato una delle canzoni più popolari di tutti i tempi, ovvero Don't Worry Be Happy, scalando le classifiche pop di ogni nazione. I suoi dischi hanno venduto più di venti milioni di copie in assoluto e tra le sue collaborazioni spiccano quelle con Yo-Yo Ma, Chick Corea, I Wiener Philarmoniker ed Herbie Hancock. Grazie all'entusiasmo e alla gioia che da sempre caratterizzano le sue esibizioni da solista, McFerrin è molto conosciuto anche nell'ambito della musica classica, dove ha diretto anche la New York Philarmonic e la Filarmonica della Scala. Sarà un grande onore per Armoniedartefestival l’inserimento nel suo cartellone e un privilegio per il suo pubblico quello di poterlo applaudire.
José Carreras invece è uno dei più importanti tenori nella storia della lirica, molto apprezzato dalla critica per i ruoli ricoperti specialmente nel repertorio del melodramma verdiano e pucciniano. Una carriera sfolgorante, la sua. Ha solo sei anni quando inizia a cantare nel negozio della madre, per i clienti. L’esordio ufficiale è del ’70, al Gran Teatre di Barcellona dove interpreta il Nabucco e Lucrezia Borgia. A 28 anni, Carreras ha già cantato in 24 opere tra l’Europa e il Nord America e debuttato nei quattro teatri più importanti del mondo. La sua popolarità è dovuta alle caratteristiche uniche della sua voce - il timbro morbido, lo squillo aperto, il fraseggio generoso - che lo fanno paragonare al grande Giuseppe di Stefano. La straordinaria presenza scenica, l’attitudine al palcoscenico fanno il resto. Al suo attivo oltre 150 registrazioni, di cui almeno 50 opere complete, oratori, recital di musica classica e popolare. Carreras ha collaborato con i più grandi direttori d’orchestra del mondo. Oltre a Herbert von Karajan, Claudio Abbado, Riccardo Chailly, Leonard Bernstein e tre grandi amici di Armoniedartefestival , ovvero Riccardo Muti, Lorin Maazel e Zubin Mehta. Nel 1987 fa incetta di dischi d’oro e di platino, adorato dal pubblico e dalla critica, ma proprio quando sembra all’apice della carriera, deve interrompere l’attività a causa di una forma acuta di leucemia. I medici che lo hanno in cura reputano che le possibilità che possa guarirne siano di 1 a 10. L’artista non solo sopravvive, ma riprende la carriera di cantante. “Quando – ribadisce il tenore - la leucemia ha aggredito il mio corpo. Sono stato 11 mesi in ospedale e ho subito un trapianto di midollo osseo. Chi sopravvive al tumore cambia, diventa più maturo e le priorità della vita si modificano. Io sono diventato più disponibile ad ascoltare gli altri, sono migliorate le mie capacità di dialogare e di comunicare. Questo cambiamento si è visto anche nel mio modo di stare sul palcoscenico perché l'artista e l'uomo non sono separabili”. Nel 1990 a Roma, nel 1994 a Los Angeles e nel 1998 a Parigi esegue insieme a Luciano Pavarotti e Placido Domingo i concerti più celebri della storia della lirica, visti in tutto il mondo da oltre 2 miliardi di persone. Ora che ha inevitabilmente diradato i suoi impegni, Carreras resta uno dei più grandi artisti del nostro tempo che milioni di spettatori hanno applaudito in ogni angolo del mondo. Esattamente come si prepara a fare il pubblico di Armoniedartefestival , in una serata già molto attesa, non meno che memorabile.
Passato agli archivi un così fulminante doppio debutto, Armoniedartefestival svilupperà il suo cartellone con una settimana di produzioni originali (sezione Young and Others), con la prima assoluta de La terra degli ulivi parlanti, (1 agosto), protagonista l’attrice Elisabetta Pozzi e la compagnia Artedanza, basato su un soggetto di Chiara Giordano e la regia di Edoardo Siravo. Sarà un viaggio dedicato alla memoria che riconduce a storie antiche eppure costitutive del nostro presente. Il 5 agosto lo stesso Siravo è il protagonista de Le Supplici, soggetto e regia di Rosario Amato, per un'opera che esplora e riprende la grande tradizione della tragedia greca, abbinando una rilettura innovativa e attenta alle suggestioni dell’attualità.
L’8 agosto un’altra produzione originale in premiere: Insignifidanza è un atto unico di danza e parola, calibrato da Maria Luigia Gioffrè, con la partecipazione di Vanessa Gravina e Giovanni Carta e le coreografie di Filippo Stabile: “Si tratta di un’opera particolarissima,- ribadisce la Giordano - drammatica, lieve e giocosa nello stesso tempo”. Per la sezione progetti speciali il 27 agosto, dopo il successo dell’anno scorso con la piéce L’ultima notte di Scolacium, ecco una nuova collaborazione con Ravenna Festival per Più dura che petra, rime dantesche e ardimenti musicali, di cui sarà protagonista la voce recitante del popolare attore David Riondino che dividerà la scena con l’ensemble classico La Reverdie. Sarà un viaggio nell’intrigante “lato oscuro” della poesia e della musica europea, fra Due e Trecento; un percorso che a partire dalle dantesche Rime petrose, toccherà le atmosfere amorose del trovatore Arnaut Daniel (che Dante ricorda nel Purgatorio), assieme alle composizioni dei più celebri musicisti dell’ars nova italiana e francese.
Sempre ad agosto una serie di concerti in ambito pop con le presenze di Sergio Cammariere, Nina Zilli e Francesco Renga, nel segno della collaborazione fra Armoniedartefestival e i promoter Ruggero Pegna, Maurizio Senese. Fra settembre e ottobre ci saranno altri eventi dedicati fra il parco della Biodiversità Mediterranea a Catanzaro, in collaborazione con l’Accademia della Belle Arti e lo stesso parco Scolacium con una serie di open day e approfondimenti dedicati alla scultura, fenomeni migratori, visite, laboratori, conferenze, degustazioni, mostre, performance in collaborazione con Fai, Slow Food, Asmef e Unicef.
Sempre il 25 luglio ma con altro target di pubblico, e in un altro angolo incantato della Calabria, ci sarà un altro evento attesissimo, con il concerto di Manu Chao a Camigliatello Silano (località Molarotta), per la seconda edizione di La Sila suona bee, una coraggiosa iniziativa indipendente coordinata dalla società di produzioni culturali Archimedia, che dopo il successo dello scorso anno con Vinicio Capossela, si prepara al trionfo con Manu Chao, artefice di uno speciale set pomeridiano (si parte alle 19), con un biglietto al botteghino dal costo contenuto. L'autore di Clandestino è reduce dalla "missione" in Colombia affrontata per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla salvaguardia della foresta Amazzonica.
La capacità di attrazione di Manu Chao è proverbiale. Il piccolo grande profeta della musica popolare porta in dote l'impatto contagioso del suo sound meticcio, l'incrocio caldo e coinvolgente di colori, suoni, stili, lingue, musiche e tradizioni differenti che compone il suo mix caotico e proverbiale di punk, ska, reggae, rock, flamenco, funk, salsa, rap, calypso, ritmi e melodia. Il live riconferma il legame forte e tenace che lega Manu Chao all'Italia, e di quel sud del mondo di cui è sempre stato fiero ambasciatore. Da anni l'artista franco spagnolo si rende disponibile lungo il Belpaese con il suo patrimonio trasversale di suoni e soprattutto la forza inscalfibile delle sue idee: dallo storico concerto all'Arena Civica di Milano nel 1991 con i Mano Negra, micidiale ensemble francese, capace di indicare un nuovo percorso inedito del rock latino, in una zona di confine tra la potenza punk della scuola Clash e la suadente ballabilità dei ritmi sudamericani. Poi con Clandestino - oltre quattro milioni di copie vendute, a suo nome - ha saputo conquistare l'attenzione privilegiata del mondo intero. Un successo enorme cresciuto parallelamente all'impegno sociale e politico. Quella formazione si è sciolta - "per esaurimento delle motivazioni originarie", spiegherà poi il leader - ma non si è mai sciolta l'idea della "patchanka", l'ardimentoso mélange di suoni provenienti da ogni angolo del pianeta che rappresenta anche un abbraccio ideale fra i popoli e le etnie, che di certo troverà il gradimento assoluto dei fans pronti a convenire da ogni angolo del meridione in un luogo di arcaica bellezza. "I miei percorsi - ha raccontato l'artista - non sono mai nervosi; non mi piacciono le tournée toccata e fuga, non riesco a fermarmi in una città per più di due settimane, ma al tempo stesso voglio avere il tempo di conoscere la gente del luogo, le chiacchiere nei bar e la musica, anche perché ho amici in ogni parte del mondo". Continua, nel frattempo, sempre alla sua maniera frenetica, anarchica, l'attività live che toccherà la Calabria per una giornata che già si preannuncia memorabile. “Sarà un concerto speciale, allestito in un posto speciale da un organizzazione che ha iniziato a lavorare con entusiasmo fin dalla primavera - ribadisce Giampaolo Calabrese - un esempio di come la cultura possa valorizzare le meraviglie dislocate sul territorio calabrese nel modo più semplice ed efficace”.
Per maggiori informazioni:
www.armoniedarte.com
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