Chiara Rigotti, architetto e consulente internazionale con una notevole esperienza nel settore dell'architettura ecologica e sociale, ha fornito il suo contributo all’Agenzia Internazionale per la Cooperazione e Sviluppo Italiana in numerosi progetti, sia in Italia che all’estero. Di formazione classica è cresciuta in seno a una famiglia di architetti e artisti torinesi che ha segnato profondamente il suo approccio al design e alla progettazione, radicando in lei una visione cosmopolita dell'architettura, attenta al luogo e a chi ci abita.
Chiara ha avviato il suo viaggio professionale al termine degli studi al Politecnico di Torino, spinta dalla passione per il viaggio e la scoperta, stimolata dalle sue esperienze universitarie nelle campagne archeologiche a Hierapolis in Turchia con il Dipartimento di Rilievo del Politecnico di Torino. L'afflato per l'esplorazione l'ha poi condotta a Barcellona, una città in pieno fermento creativo negli anni '90, dove ha partecipato a prestigiosi concorsi internazionali come 22@ e il Forum 2004 nello studio di Correa&Milà.
Nel 2002, il suo percorso l'ha portata in Burkina Faso con Arquitectos sin Fronteras Barcelona, dove si è immersa per sei anni nella vita rurale, dedicandosi alla costruzione di infrastrutture e alla formazione di maestranze locali. In quei cantieri-scuola, ha tessuto un dialogo costruttivo tra la pratica architettonica e le sapienti tecniche tradizionali, imparando e insegnando al contempo. Ha diretto in quegli anni diversi seminari all’Universitat Politecnica di Barcelona e nel Corso di Composizione II del Politecnico di Torino. Nel 2008 è diventata il referente del restauro del Museo della Musica di Ouagadougou.
Il suo impegno per un’architettura bella, sana e giusta si è concretizzato con la fondazione di "Architettura senza Frontiere Piemonte" a Torino nel 2006, promuovendo l'interazione tra l'Italia, Barcellona e l'Africa. La sua partecipazione al Forum sulla Terra a Bamako nel 2008 ha approfondito il suo interesse per l'architettura in terra cruda, un materiale che si è poi fatto protagonista del suo studio Bioarchi Lab, aperto in Burkina Faso nel 2014. Qui, ha dato vita a progetti architettonici di rilievo, caratterizzati dall'uso esclusivo di risorse locali e da una sensibilità acuta verso l'integrazione armoniosa con l'ambiente naturale, un approccio che le è valso il "Terra Sahel Award 2019".
Parallelamente alla pratica professionale, Chiara ha coltivato la passione per l'insegnamento, avviando nel 2012 un percorso come docente a distanza in varie università africane. Promuove un'architettura che non solo sia esteticamente appagante ma anche eticamente responsabile, e che riflette una profonda considerazione per il benessere sociale e ambientale.
Chiara è altresì fervente sostenitrice dell'arte e della cultura come strumenti di crescita e consapevolezza, come evidenziato dalla sua partecipazione a progetti mirati alla valorizzazione degli spazi urbani attraverso l'espressione artistica. Il suo coinvolgimento nel progetto di rivitalizzazione dell'Ex Cimitero di San Pietro in Vincoli a Torino nel 2020, che vinse il bando I luoghi della Cultura, ne è una chiara testimonianza, sottolineando il suo impegno nell'architettura come forza motrice del cambiamento urbano.
Ma già precedentemente nel 2011 fondò il gruppo di riflessione Spazio alla Musica realizzando performances, flashmob di danza africana negli spazi urbani di Torino. Nel 2018 creò un evento in collaborazione con altri artisti che attraverso dispositivi di partecipazione, si integrava nello spazio pubblico valorizzandone gli aspetti artistici, Espace Public, espace pARTagé a Bobo-Dioulasso, in collaborazione con l'ambasciata della Repubblica Ceca e l'Istituto Francese di Bobo.
Dal 2020 ha assunto il ruolo di curatrice dell'archivio storico dell'Associazione Archivio Architetti Rigotti (3aR), un'eredità familiare che custodisce oltre un secolo di progetti architettonici. L'ispirazione tratta dalla storia di sua bisnonna, Maria Calvi Rigotti, una pioniera dell'arte femminile, permea il suo lavoro, che oltrepassa l'ambito della progettazione per estendersi alla scrittura e alla coordinazione di progetti di cooperazione dal 2009. Con una didattica innovativa che include l'uso dell'intelligenza artificiale, Chiara Rigotti continua a guidare i suoi studenti a immaginari nuovi modelli urbani positivi e naturali.