È questa la conclusione raggiunta dall'All-Domain Anomaly Resolution Office (AARO) del Pentagono, l'ufficio creato dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti nel luglio 2022, per avere un'unica struttura dove il personale militare e governativo può registrare tutti gli avvistamenti UFO, o UAP, come sono ora noti, in quanto comprendenti non solo gli oggetti o gli eventi non identificati nel cielo, ma anche quelli in acqua, nello spazio o che sembrano viaggiare trasversalmente tra questi domini.

A presentare la relazione annuale “non classificata” sulle minacce e le capacità emergenti di oggetti volanti non identificati, alla sottocommissione per i servizi armati del Senato degli Stati Uniti, si è presentato martedì 19 novembre 2024, il nuovo direttore dell’AARO, Jon T. Kosloski.

Durante l’audizione, Kosloski ha più volte affermato che "è importante sottolineare che fino a oggi, l'AARO non ha scoperto alcuna prova verificabile dell’esistenza di esseri extraterrestri, o di attività o tecnologie da supporre che siano tali". Tuttavia, nonostante si siano chiariti centinaia di casi con spiegazioni concrete, l’ufficio non crede che ogni UAP sia un uccello, un pallone o un drone. "Abbiamo diversi oggetti molto anomali", ha riportato Kosloski, “che devono essere studiati con maggiore attenzione”.

Fra i numerosi casi risolti, alcuni dei quali mostrati alla sottocommissione, uno in particolare ci riguarda da vicino. Si tratta infatti, di un UAP avvistato nei cieli italiani. L’oggetto è stato ripreso da un drone militare dagli Stati Uniti, che si trovava in volo nei pressi dell’Etna negli ultimi mesi del 2018. In quel periodo l’attività del vulcano era in fase di forte intensificazione, che sarebbe poi sfociata nella grande eruzione della Vigilia di Natale.

Il filmato agli infrarossi mostra un oggetto in volo a 170 metri di distanza dai pennacchi di fumo, che il capo dell’ufficio UFO del Pentagono ha definito “un caso piuttosto difficile da risolvere". L’evento è poco noto, tanto che non risulta censito nel sito OVNI (Oggetti Volanti Non Identificati) dell’aeronautica Militare Italiana. In ogni caso, le analisi degli esperti hanno scoperto trattarsi di un normalissimo pallone sonda la cui relativa velocità di movimento inganna in quanto si tratta del movimento angolare in riferimento alla velocità del “Viper”.

Kosloski ha poi fatto riferimento a due avvistamenti, “Aguadilla” e “Go-Fast”, che avevano attratto l’attenzione del grande pubblico ed entusiasmato i fautori delle civiltà aliene. Il primo oggetto era stato ripreso nel 2013 dalla telecamera a infrarossi di un elicottero della polizia di frontiera statunitense, durante un volo di sorveglianza notturno nei pressi di Aguadilla (Porto Rico). Gli strumenti avevano rilevato un oggetto in movimento sul mare, che sembrava muoversi fuori e dentro l'acqua, a velocità approssimativamente comprese tra i 60 e i 200 km/h, che ogni tanto si divideva in due.

Gli analisti dell’AARO sono riusciti a svelare il mistero, rivelando una realtà molto più banale di quella di un visitatore spaziale. Infatti, grazie alla disponibilità delle molte informazioni raccolte dalle strumentazioni di volo, si è scoperto che si trattava di una coppia di lanterne volanti, probabilmente lanciate da una delle tante spiagge dei paraggi.

La stranezza della ciclica scomparsa nel video, facendo sembrare che l’oggetto s’immergesse, era in realtà un errore dovuto alla sensibilità della telecamera a infrarossi che lo seguiva. Quando la temperatura dell'oggetto era la stessa dell'acqua dietro di esso, questo apparentemente spariva dalla telecamera confondendosi con lo sfondo. Una dimostrazione dell'incapacità del sensore a infrarossi montato sull’elicottero di distinguere la temperatura dell’oggetto dall'oceano. Inoltre, volando molto vicini, nelle immagini riprese dall’elicottero i due oggetti apparivano come uno solo, fino a quando, allontanandosi fra di loro, diedero l’ingannevole sensazione che fosse lo stesso UFO a dividersi in due.

Kosloski ha poi chiarito come il suo ufficio sia stato in grado di spiegare il famigerato caso conosciuto col nome “GO-FAST”, immortalato da un video girato da un jet da combattimento della Marina degli Stati Uniti nel 2016, al largo della costa della Florida. In quel caso, l’altissima velocità apparente dell'oggetto nel video, in realtà, era dovuta all'effetto di parallasse dato dalla prospettiva della telecamera, sommata alla velocità del velivolo. Una volta trovata la possibile spiegazione, con pochi semplici calcoli è venuto fuori che l’oggetto si muoveva a una velocità di circa 40 km/h e che si trattava di un motoscafo.

Oltre a presentare questi casi risolti, durante l’udienza Kosloski ha fornito una panoramica delle attività del suo ufficio, fin da quando ha emesso il primo Rapporto al Congresso nel 2023. Le conclusioni, simili a quelle dell’anno precedente, precisano che molti rapporti si risolvono in oggetti comuni, come uccelli, palloni, droni o detriti portati in volo dai venti (spesso sacchi di plastica). Naturalmente, resta una piccola parte di avvistamenti che, per mancanza di dati sufficienti, finiscono per essere catalogati come “non identificati". Kosloski ha però precisato di essere certo trattarsi di oggetti “terrestri”, e che "solo una piccola percentuale dei rapporti ricevuti da AARO, sono potenzialmente anomali e necessitano di ulteriori e più approfondite analisi".

Nel corso dell’udienza, la senatrice Kirsten Gillibrand (D-New York) ha chiesto al Direttore se qualche testimone dei ranghi militari possa sentirsi riluttante a esporsi segnalando eventi UAP al suo ufficio, temendo ripercussioni sulla propria carriera militare. La domanda si riferiva a recenti accuse rilasciate sui giornali americani contro AARO, da parte di alcuni sostenitori, della presenza di attività extraterrestri nei cieli statunitensi, Voci critiche che affermano come l'ufficio sia solo “uno specchietto per le allodole”, e faccia parte di una campagna decennale di disinformazione guidata dal Governo.

Rispondendo alla senatrice, Kosloski ha affermato che comprende come "l’eccessiva segretezza" aumenti le speculazioni sulla esistenza di UFO e basi segrete aliene, ma ha giustificato come “necessario” che determinate azioni di intelligence e guerra elettronica svolte dagli Stati Uniti rimangano coperte dal più alto grado di riservatezza.

Questo atteggiamento, secondo il direttore di AARO, non è in contrasto con il mandato del suo ufficio, poiché, pur mantenendo il dovuto riserbo sulle attività militari, il Dipartimento voluto dal Congresso mira principalmente a far luce sul fenomeno UAP “al di fuori di cosa già si conosce”, conducendo indagini a tutto campo seguendo i canoni della scienza. Ciò significa che AARO manterrà sia il Congresso che il pubblico il più informati possibile a livello non classificato, ma che ci saranno anche sessioni a porte chiuse per non compromettere la sicurezza nazionale.

L'udienza del Direttore di AARO è stata accompagnata da una relazione pubblica, e disponibile sul sito di AARO col nome di: "Rapporto annuale dell'Ufficio per la risoluzione delle anomalie di tutti i domini sui fenomeni anomali non identificati". Al suo interno troviamo i risultati degli esami sui casi di UAP datati tra il 1° maggio 2023 e il 1° giugno 2024, nonché di incidenti storici che non erano stati inclusi nei rapporti precedenti. In nessuno di questi casi però è stato trovato qualche collegamento a visite aliene o dispositivi extraterrestri, quindi nessuna prova di esseri di altri mondi o attività tecnologiche aliene. Dei 485 casi che rientrano nei tempi previsti dal rapporto, 118 sono stati risolti e altri 174 sono stati chiusi in attesa di una revisione finale.

Tuttavia, il rapporto 2024 dell'AARO afferma anche che esistono molti casi irrisolti, e sebbene non ci siano abbastanza elementi per trovare una risposta definitiva, a causa della mancanza di osservazioni dettagliate o multi-sensore. Per esempio, in alcuni di questi casi, tutto ciò che si ha da analizzare può essere una singola fotografia, qualche secondo di video sgranato o il rapporto scritto di un aviatore. Infatti, molti degli avvistamenti di UAP avvengono in un “batter d'occhio”, quando un oggetto sconosciuto sfreccia davanti a un aereo in movimento, e spesso non c'è abbastanza tempo per raccogliere prove fotografiche o video.

Esistono poi altri casi, dove le capacità dei sensori o delle piattaforme coinvolte negli avvistamenti di UAP esistono, ma essendo questi strumenti classificati (spesso la loro esistenza non è mai resa nota), AARO non può discuterne in rapporti aperti al pubblico e alla stampa.

L'udienza si è conclusa con una discussione sui recenti incidenti in cui droni non identificati, o Unmanned Aircraft System (sistemi aerei senza equipaggio o UAS), sono stati visti sopra basi militari statunitensi e altre installazioni sensibili, creando preoccupazioni al Pentagono, e molto scompiglio nell’opinione pubblica, che li scambia per attività aliene. Questi incidenti, osserva Kosloski, sottolineano la necessità per gli Stati Uniti di avere "un monitoraggio più persistente, perché che si tratti di un problema UAP o di contro-UAS, abbiamo bisogno di avere una consapevolezza completa del dominio intorno alle nostre strutture di sicurezza nazionale".

L'udienza dell’AARO arriva poche settimane dopo che, di fronte a un’altra commissione della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, due “testimoni molto attendibili”, un contrammiraglio in pensione della Marina e un ex ufficiale del controspionaggio, hanno detto ai legislatori che il governo americano fa parte di un insabbiamento decennale per nascondere il fatto che "non siamo soli nel cosmo".

Dichiarazioni che purtroppo, sono come sempre prive di prove concrete, e che alla fine lasciano tutti insoddisfatti.