Qualche mese fa le maestre della scuola dei miei figli piccoli ci chiesero di farli andare, il giorno dopo a scuola, con i calzini diversi, per via della giornata dei calzini spaiati.

Io ho pensato che non ci fosse sicuramente bisogno di farci addirittura una giornata mondiale su questo argomento, credo che non metta la stessa coppia di calzini ormai dal lontano 2002. Perché è risaputo che i calzini vivono di vita propria, se ne vanno in giro per i fatti loro, soprattutto quando ti serve un calzino uguale all’altro. Impossibile trovarlo in casa mia. Quindi metto sempre calzini diversi e questo perché è scientificamente provato che i calzini sono scambisti.

Comunque, quando mi hanno parlato di questa “giornata dei calzini spaiati”, all’inizio pensavo ad una di quelle cose inventate dai social media manager per avere qualcosa da pubblicare: la giornata mondiale del gatto, la giornata mondiale del rene, della neve, del bacio, delle emoji, degli errori grammaticali nei messaggi whatsapp, del non ci sono più le mezze stagioni… e potrei continuare non dico fino a 365, ma quasi…

Poi però sono andato a vedere perché è stato scelto questo nome.

L’idea, almeno per quanto riguarda l’Italia, è stata di una maestra di Aquileia, della quale non so il nome, ed è stata creata una decina di anni fa.

Tra l’altro ho scoperto anche che, come sempre sui social, si fa la gara a condividere le foto dei calzini spaiati. Cosa che non potrei fare, non solo perché come ho già detto io la festeggio ogni giorno, ma perché oltre ai calzini diversi, puntualmente io ce li ho anche bucati; quindi, evito volentieri la figura di merda… Comunque, cercando una spiegazione a questa giornata, ho scoperto che alla base di tutto c’è l’accettazione della diversità e che fa parte della Mental Health Week (settimana della salute mentale), ed è stata creata per sensibilizzare la gente sui temi quali: la salute mentale ed il bullismo. In quel momento è cambiato tutto e mi sono anche sentito un po' un coglione per non conoscere una iniziativa così bella, essendo io molto sensibile a certe tematiche…

Il senso è: indossare un calzino spaiato è un rimedio all’isolamento, a quella sensazione di smarrimento che potrebbe, per esempio, provare un calzino senza il suo calzino gemello.

L’idea mi è piaciuta molto e ci ho rivisto alcune di quelle che definisco “basi filosofiche del rugby”. Nel rugby non puoi fare il fenomeno. Un Cristiano Ronaldo, per intenderci, che può dribblare uno, correre quanto vuole, ma dall’altra parte ha 15 bestie assatanate che faranno di tutto per abbatterlo. Ecco perché è, secondo me, il gioco di squadra per eccellenza.

La cosa meravigliosa è avanzare dovendo passare la palla indietro… Il punto centrale, cosa stupenda tra l’altro, è la palla. Questo coso ovale che non sai mai come cade e da che parte andrà. Può cadere per terra e venirti incontro, anche tra le braccia magari. Ma può anche cadere dalla parte opposta, in bocca all’avversario.

L’unico modo per evitare che la prendano gli altri è correre. Correre più che puoi verso la palla. Il significato intrinseco è che la vita riserva sempre delle sfighe, l’importante è andare avanti…sempre. Tornando alla giornata dei calzini spaiati, l’iniziativa intende spronare al rispetto reciproco verso chi è diverso, ma comunque uguale.

Quindi praticamente io lo faccio, inconsapevolmente, tutti i giorni.

Metto calzini spaiati ogni giorno, e se qualcuno dovesse deridere il fatto che io indossi un calzino nero ed uno viola, risponderò che così sarà irrispettoso nei confronti della diversità. Dite che potrebbe funzionare come scusa?

La giornata dei calzini spaiati è tutti i giorni, lo faccio in favore della diversità, ma anche con la povertà eccetera.