Il suo brand Sadr Botein richiama nel nome due tra le più luminose stelle del firmamento, Sadr, la seconda stella più brillante della costellazione del Cigno e Botein, la stella gigante arancione, collocata nella costellazione dell’Ariete. Come nasce questa passione per le stelle?

designer di Sadr Botein: Ogni qualvolta penso ad un gioiello o ad un bijoux, immagino sempre la luce che lo stesso rifletterà sul volto di chi lo indossa, e quella luce mi riporta inevitabilmente alla luminosità delle stelle. In tale direzione oriento la mia produzione: luce come ornamento fondamentale dell'outfit di ogni donna, che deve essere in armonia, principalmente, con la sua personalità. Il materiale utilizzato, in particolare quello specchiato, ne costituisce decisamente il valore aggiunto, in quanto è in grado di offrire nelle nuances dell’oro giallo, rosa e bronzo, nonché dell'argento, quella luminosità tanto amata e ricercata. Tale caratteristica, unitamente alla leggerezza dei monili, ne rappresenta la sua unicità, riconosciuta ed apprezzata da coloro che lo scelgono.

L’artista espressionista francese Henri Matisse asseriva che “la composizione è l’arte di sistemare in modo decorativo i vari elementi di cui la pittura dispone per esprimere i propri sentimenti”. Attraverso le sue creazioni, altamente decorative, cosa vuole comunicare?

Le mie creazioni esprimono la mia essenza, le mie inclinazioni, il mio background, tutte le mie conoscenze e soprattutto il mio amore incondizionato per l'armonia che non coincide, necessariamente con il bello, bensì con quell'equilibrio appagante di forme e colori che ogni donna può far suo e personalizzare: questa unicità è il messaggio che le mie creazioni mirano a comunicare.

Da dove nasce il suo background di conoscenze della storia del gioiello e come mai questa passione?

Nonostante la mia formazione sia prettamente giuridica, il retaggio degli studi classici mi ha sempre portato a vivere il futuro con lo sguardo rivolto al passato. L'amore per l'arte ed il design, ma al tempo stesso per la moda, mi ha spinto inconsapevolmente a coltivare una vera e propria passione per quelle piccole opere d'arte, quali sono i gioielli, che nell'attraversare le epoche sono stati essi stessi espressione dei canoni stilistici del periodo cui sono appartenuti.

I gioielli nascono come ornamento e decoro. Nelle sue creazioni si è lasciata ispirare dall’Art Decò, che divenne un simbolo di modernità, progresso e lusso negli anni Venti e Trenta, dove veniva esaltata un’estetica moderna, funzionale e geometrica. I gioielli all’epoca erano particolarmente elaborati con l’uso frequente di zaffiri, diamanti, onici e corallo. Quali sono i materiali che avete privilegiato per la vostra collezione?

Le nostre creazioni si ispirano innegabilmente all'Art Decó, nelle linee e nei colori, privilegiando forme sobrie, semplici e lineari, con motivi decorativi geometrici, basati essenzialmente sulla contrapposizione di colori contrastanti, in particolare il nero, il rosso ed il bianco, che sono i nostri continuativi. Si alternano anche colori vivaci, spesso arricchiti dai cristalli che spezzano la severità delle linee. I materiali utilizzati sono, al contrario, decisamente innovativi. Una declinazione di cristalli acrilici, plexiglass bicolorati e specchiati, ma anche metallici, stratificati e spesso assemblati a semilavorati e cristallidi altissima qualità. Si tratta di un materiale versatile, leggero, luminoso ma incredibilmente resistente, oltre che ecosostenibile, in quanto totalmente riciclabile.

Quali tecniche e procedimenti utilizzate per le vostre creazioni e dove avviene la produzione?

Premesso che ogni singolo oggetto viene interamente lavorato a mano, in modo assolutamente artigianale, le tecniche di lavorazione utilizzate sono prevalentemente il taglio laser, la termoformatura, la lucidatura. All'occorrenza i monili vengono arricchiti, in un secondo momento, da cristalli Swarovski e catename di qualità. Si tratta di bijoux integralmente made in Puglia, prodotti in due separate aziende del territorio.

La natura è sempre stata vista come fonte di ispirazione per tutti gli artisti. Nella vostra linea della collezione Viper, in cristallo acrilico stratificato, avete inserito l’immagine del serpente: come mai?

È noto che gli animali tutti, ed in particolare i rettili, tartarughe e serpenti, hanno sempre goduto del favore dei gioiellieri Decó. Tuttavia, a prescindere dal citato retaggio artistico e storico, l'immagine del serpente è da sempre evocativa e simbolo stesso di seduzione e mistero. Il gioiello Sadr Botein si impegna a regalare fascino e sensualità alla donna che lo indossa, e la sinuosità del serpente promette tutto questo a chi, audacemente, lo interpreta vestendolo.

Questo suo rinnovato interesse per la stratificazione della realtà attraverso il volume ha un retaggio cubista?

Certamente. Le Avanguardie artistiche, e tra queste, il cubismo hanno influenzato la mia formazione e la mia creatività: scomposizione e stratificazioni dei materiali, monili dalle forme astratte, sono l'espressione del programma estetico di quel periodo, unitamente alla scelta di contrasti cromatici evidenti che si ritrovano in gran parte nelle nostre collezioni.

Chi potrebbe essere il designer che considera un po’ come il suo mentore?

I designer che, nel tempo, hanno contribuito ad ispirare la mia cifra stilistica, sono diversi, ma certamente si distinguono tra gli altri Elsa Schiaparelli e Coco Chanel, che con i loro gioielli fantasia hanno segnato un'epoca.

Sin da prima della guerra, Coco Chanel pensava che i gioielli non dovessero mai restare separati dalla concezione di femminilità e da chi li indossava. Da qui il suo interesse per la bigiotteria, i quali costi contenuti permettono di rinnovarla più facilmente a seconda delle mode. Il target delle sue collezioni che tipo di posizionamento ha sul mercato?

Sicuramente Coco Chanel ha scritto la storia della moda, costruendo l'idea contemporanea di stile, comfort e progettando una nuova immagine femminile, anche attraverso un’economia di outfit che tende ad integrare abito e accessorio. Bijoux come accessorio indispensabile, espressione di femminilità ed oggetto del desiderio; è questa accessibilità la missione di ogni bijoux. Ecco quindi che Sadr Botein, pur esprimendo un prodotto luxury, vira verso un posizionamento intermedio sul mercato, nell'ottica di consentire ad un largo numero di donne di "indossare" il lusso, esaltando così la propria sensualità ed il proprio fascino.

Progetti futuri?

Tanti. Tra questi, la prospettiva di diversificare le categorie di accessori: in cantiere c'è la progettazione di borse e cinture gioiello, nonché di capsule di abiti caratterizzati da dettagli in plexiglass, utilizzati non come meri accessori, ma come elementi volti a regalare luminosità e seduzione, in linea con la filosofia del brand. Ci guidano entusiasmo e la voglia di crescere, unitamente ai sogni. Incrociamo le dita!