Ci sono cose che non sai
cose che forse non vuoi sapere:
tu taci, preghi, siedi al posto giusto
riposi, non indaghi
sulle vere intenzioni della gente
se mente, se non dice il vero
e se non è il vero, l'autentico
che muove e torce l'aria e la
polvere e le altre cose nuove
e antichissime in cui sei immerso
tu non sei perso, ma ancora lo stesso:
ciò che mi consuma
ti cambia così poco.(Gabriella Pace, 1998)
Pierluigi Isola è nato nel 1958 a Roma, città dove vive e lavora. Figlio d’arte, inizia molto presto a frequentare lo studio di suo padre Giancarlo, artista affermato, attivo dalla fine degli anni cinquanta fino agli anni ottanta del secolo scorso; un uomo dalla personalità forte e gentile che ha dedicato l’intera vita alla pittura.
Pierluigi cresce tra le tele e i colori, ne assorbe i profumi e le composizioni, ha il privilegio, frequentando lo studio paterno, di approfondire la conoscenza delle tecniche pittoriche e d’incontrare alcuni tra i più importanti esponenti dell’arte figurativa italiana; artisti come Renzo Vespignani, Riccardo Tommasi Ferroni, Angelo Canevari, Romano Parmeggiani.
Più avanti la sua grande passione e il suo innato talento lo porteranno a intraprende gli studi artistici e diventare allievo di Piero Guccione, Alberto Ziveri, Marcello Avenali e Nato Frascà. Nel 1982 si diploma presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, corso di pittura. Segue dunque con successo la strada paterna dedicandosi da subito alla ricerca sulla figurazione. Ottiene con merito riconoscimenti nazionali e internazionali, partecipa alle principali rassegne come la Biennale di Venezia (2011) e la Quadriennale romana (1996), e negli anni raccoglie un consenso da parte di una élite di raffinati estimatori. Dal 1981 al 1983 insegna nei corsi di Tecniche dell’incisione presso la Calcografia Nazionale di Roma. È stato in ruolo per l’insegnamento di Arte e Immagine nella scuola secondaria di primo grado ed è stato titolare del corso di Tecniche per la pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. Da subito predilige il disegno e l’incisione e nelle sue opere rappresenta la campagna romana, in una raffinata analisi contemporanea del genere classico della pittura.
Sue mostre personali sono state ospitate presso l’Osterio Magno di Cefalù (1996), alla Galleria Falteri di Firenze (2001, 2003, 2007); al Museo del paesaggio di Salemi (2011), all’Istituto Centrale per la Grafica (Roma, 2017) al Panorama Museum di Bad Frankenhausen in Germania (18/11/2023 - 18/02/2024) mostra attualmente in corso, a cura di Nathalia Laue, direttore: Gerd Lindner. Questa ultima importante retrospettiva, è a tutt’oggi visitabile in uno dei musei più rappresentativi della Turingia, che ha accolto nel tempo e in modo esaustivo i nomi della nuova figurazione europea. Le sue opere fanno parte di importanti collezioni tra le quali, a Roma, quella della Camera dei deputati, della Galleria comunale d’arte moderna, e dell’Istituto Centrale per la Grafica.
Come ci ricorda Tiziana D’Acchille nel suo saggio introduttivo alla mostra “La visione aurea” (2023), in Pierluigi Isola la luce solare trova forse la sua massima esaltazione. Dei tanti artisti contemporanei che oggi si misurano con la pittura Isola è quello che più di ogni altro accoglie serenamente ma decisamente la tentazione di avvolgere ogni elemento della realtà visibile accarezzandolo con una luce totale, morbida, assoluta, citrina.
Se per molti contemporanei, intellettuali, scrittori, registi, artisti visivi, l’ombra e l’oscurità rappresentano un rifugio ideale, un luogo speculativo che lascia emergere l’incommensurabile del non visibile, Pierluigi Isola si può dire un autentico figlio della luce. La luce, e la luce del Sole, illuminano ogni opera di Isola, come se l’umanità fosse destinata comunque a una felicità perenne, non turbata dal doppio e dall’alterità contenuti nell’ombra.
È questo l’aspetto, credo, rilevante di un artista che dipinge quadri come se fosse solo la sua intima essenza a manifestarsi, ancorché supportata da una tecnica invidiabile, essenza che non lascia spazio all’ambiguità, anche nei tanti dipinti che in una fase giovanile Isola ha dedicato all’enigma e al rebus. Isola non è infatti estraneo alla speculazione sui misteri dell’universo, anzi, nella sua poetica questi temi non rivestono un ruolo di secondo piano, ma appaiono come d’incanto risolti dalla luce ialina rivelatrice del mistero. Interni, autoritratti, nature morte, paesaggi, rappresentano il terreno d’indagine di Isola in cui la luce è un elemento fondante e plasmante per la materia che il pittore tratta con sapienza alchemica, muovendola dal suo stato di inerzia verso uno stato di grazia.
La luce dei quadri di Isola è una luce che costruisce la forma, che ne smussa le asperità, che non è mai risolta in un contrasto violento, è una luce dell’anima che si manifesta nella sua forma più pura. Guardando i quadri di Isola possiamo infatti parlare di bellezza e di comunione con gli elementi nel senso più attuale di questi termini. La bellezza universale che riconosciamo, riconoscendoci, ci parla una lingua immediatamente e finalmente comprensibile che fuga ogni dubbio sul valore del suo messaggio. Così i paesaggi romani e gli scorci suburbani tanto cari a Isola appaiono d’incanto rivelatori di una vita segreta delle cose, una vita che viaggia in parallelo con quella reale e visibile ma che, soprattutto, è una vita che non accoglie gli umani che si affannano alla ricerca di una felicità che non sanno di avere già alla loro portata. (D’Acchille 2023, introduzione al catalogo).
La città che Pierluigi Isola dipinge gli somiglia, è un luogo sospeso, poetico e silenzioso, così ben descritto nel catalogo Ars memorativa, dedicato all’immagine di Roma, con prefazione di James Hillman e testi di Gabriella Pace.
La città segreta, al tempo stesso - ci suggerisce magistralmente Hillman - transeunte ed eterna che scaturisce dall'immaginazione e sorprende il cuore. Possiamo coglierla a colpo d'occhio attraverso una porta aperta vederla riflessa in una pozzanghera, udirla in ritardo nel richiudersi di un portone. La città richiede di essere scoperta, di essere percepita in modo nuovo, non richiede una nuova progettazione.
“Immaginate una città - continua Gabriella Pace - in cui nessuno cammina se non un curioso flaneur; una città dai marciapiedi lucidi all'alba, ripuliti, svuotati di passi e di voci. Immaginate una città colta in una pausa di sospensione, un attimo in cui la sua fisicità disgregandosi, si ricompone, fino ad assomigliare a tutte le città conosciute; Dunque, a rappresentare un valore assoluto e poetico e in questo non luogo immaginate un uomo. Poesia e solitudine agiscono una percezione profondamente radicata nei lavori di Pierluigi. L'uomo di cui parlo vive profondamente la sua condizione reale, ma cerca con veemenza il numinoso che è dietro ogni umana rappresentazione, e che può rivelarsi, seppure per un attimo, a chi ha la pazienza di guardare.
Questa la prima immagine che ho di lui, quella che ancora mi torna in mente, a distanza di anni: una figura sottile; un’andatura che suggerisce il sollevarsi da terra più che il calcarla; occhi pieni di stupore che guardano come prodigi cose che a noi sembrerebbero ordinarie e infine, grandi cartelle e rotoli di fogli da disegno sottobraccio. Un'immagine di Hermes, che fluido si muove tra gli elementi e li collega, e al mercurio sembra preferire i colori”.
Mostre personali
1996 Rebus, culturale Cantiere di nord-est, Roma. Rebus, Osterio Magno, Cefalù.
2001 Isola, Galleria Falteri, Firenze.2003 La memoria dipinta, Galleria Falteri, Firenze.
2004 Eikon. Icone del quotidiano, Antica gioielleria Ansuini, Palazzo Massimo, Roma.
2007 Terre d’ombra, Galleria Falteri, Firenze.
2011 Isola e Cézanne, Museo del paesaggio, Salemi. I colori della luce. Immagini dall’Italia, Nathalia Laue Galerie & Edition, Francoforte.
2012 Anima Mundi, Galleria Porta Latina, Roma. Il bisogno di bellezza, Centro culturale Le Muse, Andria.
2013 Interno mediterraneo, Libreria Galleria La Conchiglia, Capri.
2015 Percorsi della luce, Galleria Porta Latina, Roma.
2017 In a landscape, Giornata del paesaggio, L’Arte Contemporanea dialoga con le collezioni dell’Istituto, Istituto Centrale per la Grafica, Roma.
2023 Pierluigi Isola - la visione aurea – Panorama Museum, Bad Frankenhausen, Germania.