Con il “Sinodo confessante della Chiesa evangelica” riunitosi a Barmen, in Renania, attraverso i rappresentanti delle Chiese evangeliche regionali tedesche, verrà dato inizio alla Chiesa confessante, IN risposta alle pressioni esercitate dal partito nazista sulle Chiese protestanti tedesche.
La Chiesa evangelica tedesca era stata costituita l’11 luglio 1933 come lega di Chiese sorte dalla Riforma, ed aveva ottenuto il riconoscimento del Reich il 14 luglio seguente. Il “Sinodo” del 1934 aveva riunito le Chiese tedesche unite nel credere in un unico Signore, quando era evidente che politicamente si voleva riunire solo nel culto del capo l’idea di principio primo.
È evidente, infatti, dal testo della Dichiarazione, il tentativo di resistere al regime nazista che tendeva ad allineare alla propria politica anche la Chiesa evangelica tedesca, mentre i Cristiani Tedeschi costituivano un movimento che, aiutato dai comitati ecclesiastici, anche con la collaborazione di commissari appositamente nominati dal regime, rimuovevano i rappresentanti della Chiesa sostituendoli con più malleabili collaboratori. La Chiesa confessante reagì anche a livello politico, cercando di far fronte al tentativo di allineamento, pur se in molte regioni tedesche molti suoi membri rimasero fedeli al Reich, anche approvando quel regime totalitario e di espansione territoriale sul quale il Terzo Reich stesso si basava.
Il partito di Hitler e lui stesso sostennero i Cristiani Tedeschi alle elezioni ecclesiastiche del 1933, per avere poi l’appoggio politico necessario al perseguimento della propria politica di governo. Quando questi non riuscirono ad assoggettare alle idee imposte la Chiesa evangelica confessante, nel frattempo organizzatasi appunto per la resistenza, vennero costituiti i comitati ecclesiastici statali, fino alla repressione diretta a partire dal 1937, quando venne vietata l’educazione dei giovani, i pastori evangelici vennero chiamati a svolgere il servizio militare dal quale erano esentati, molti di loro vennero incarcerati, vennero ridotti gli stipendi agli adepti e molto altro. La direzione del seminario della Chiesa confessante di Finkenwalde, poco lontano da Stettino, venne assunta allora dal teologo Dietrich Bonhoeffer, aderente alla Dichiarazione di Barmen.
Nel seminario si preparavano i candidati al ministero, dopo che avessero effettuato gli studi teologici. In modo particolare, l’impegno di Bonhoeffer fu quello di prepararli anche spiritualmente, ad essere pronti alla persecuzione che sembrava concretamente un pericolo di giorno in giorno. La Gestapo chiuse il seminario nel 1937, ma la formazione dei giovani continuerà clandestinamente fino al 1939. La pressione nazista sulla Chiesa evangelica diverrà sempre più forte, con casi di omicidio e minacce ai familiari, mentre Bonhoeffer propose e organizzò un’obiezione di coscienza alla chiamata alle armi.
Il cognato di Bonhoeffer, Hans von Dohnanyi, venne arruolato nello spionaggio militare tedesco diretto dall’ammiraglio Wilhelm Canaris, il cui ufficio diventerà un centro di cospirazione militare contro Hitler. Nell’ufficio lavorava anche Hans Oster, convinto che soltanto eliminando Hitler si sarebbero potute salvare le sorti della Germania. Dohnanyi decise di assoldare Bonhoeffer come spia: i suoi rapporti con l’Inghilterra, soprattutto con il vescovo anglicano Bell, membro della Camera Alta e quindi vicino al governo, sarebbero stati molto utili alla causa tedesca. Almeno questo era l’alibi per la Germania, mentre il teologo intratteneva sì rapporti con la Gran Bretagna, ma per la resistenza tedesca. La Gestapo riuscì ad incastrare Dohnanyi e suo cognato; Bonhoeffer venne arrestato e portato nel carcere di Tegel, controllato dall’esercito.
A capo dell’esercito di Berlino c’era lo zio di Bonhoeffer, il generale von Hase, che riuscì a proteggerlo per qualche tempo. In carcere, il teologo scriverà una serie di lettere di alto contenuto spirituale, mentre dal 1944 comincerà a scrivere lettere teologiche che invierà a Eberhard Bethge, suo allievo del primo corso al seminario, e poco più giovane di lui.
Arriverà l’attentato del 20 luglio 1944 a Hitler, purtroppo fallito, e la repressione seguente sarà feroce. Finalmente per gli inquirenti, emersero le prove del coinvolgimento del gruppo di Dohnanyi nelle trame sovversive del regime e quindi i congiurati cercarono in tutti i modi di resistere fino all’arrivo degli Alleati, ormai alle porte, anche convinti che avrebbero potuto costituire per i nazisti una preziosa merce di scambio. L’8 aprile 1945, al termine della liturgia, Bonhoeffer venne prelevato e avviato a Flossenbürg dove, dopo un processo sommario, venne impiccato in quanto ritenuto uno dei cospiratori dell’attentato. Assieme a lui morirono anche Canaris, Oster, poi Dohnanyi in un altro campo. Bethge riuscì a mettersi in salvo e, poi, a pubblicare le famose lettere del teologo.