“A me piace pensare che il Lago D’Orta, il più romantico e delicato dei laghi italiani, che ha ispirato i più grandi scrittori e artisti di tutto il mondo e che Mario Soldati ha definito 'un paradiso perduto e ritrovato', rappresenti il genius loci della nostra Azienda, al punto che spesso non riesco ad immaginare di poter vivere e lavorare da un’altra parte. E’ per questo che abbiamo chiesto ai grandi maestri della fotografia italiana una loro personale interpretazione dei luoghi che tanto amiamo”.
Daniela Fantini, alla guida con i fratelli e i cugini della Fantini Rubinetti, spiega con queste parole la motivazione poetica che ha portato alla realizzazione dal 2009 ad oggi di un calendario di grande pregio e bellezza fotografica. A formare un patrimonio di immagini inedite sono stati chiamati i maestri dell’obiettivo, da Franco Fontana a Giorgio Lotti, da Gabriele Basilico a Gianni Berengo Gardin e Ferdinando Scianna. “Quest’anno abbiamo pensato a una nuova avventura: iniziare un percorso affascinante di confronto tra lo sguardo dei grandi maestri e quello dei fotografi di nuova generazione e, tuttavia, già riconosciuti dalla critica internazionale” continua Daniela Fantini. E Gabriele Croppi, piemontese, interprete acuto e profondo della metafisica del paesaggio, pluripremiato per i suoi lavori in Italia e all’estero, ha accettato con grande impegno questa sfida.
“Il filo conduttore è lo scenario del Lago d’Orta e la sfida era quella di trasferire il mio stile collaudato sul paesaggio urbano a un ambiente che non era prettamente urbano e nella maggior parte dei casi architettonico. E credo di essere riuscito nell’intento” spiega l’autore. “Penso di essere riuscito a mantenere la visione metafisica applicata a una realtà più agreste e dal punto di vista architettonico anche differenziata, dal romanico al barocco, al moresco di Villa Crespi costruita nel 1879, fino alle architetture post industriali nel Parco Gianni Rodari di Omegna” aggiunge Croppi. Per la foto del mese di Dicembre invece ha scelto un’interpretazione di un’installazione dal titolo Pioggia di tazze dell’artista torinese Matilde Domestico che si trova nel parco neogotico di Ameno.