Custodiamo i nostri talenti, curiamoli, ma attenzione! Che siano solo nostri. Alcuni figli d’arte non vogliono che si dica che il padre, il fratello, lo zio sono grandi attori o scrittori o pittori. Devono farcela da soli, hanno bisogno di costruire con le proprie mani la loro strada e percorrerla tutta.
Alcuni fanno così. Altri no. Come se un talento di uno fosse scritto nel DNA o trasmesso per una qualche ragione oscura ad altri. La strada (la propria) va costruita, servono mani, cuore, spirito, e poi fallimenti ed esperienze, le proprie, quelle che facciamo solo noi e basta.
Opportunità.
Certo non sfruttare un'occasione, sarebbe un errore. Se tuo fratello è uno showman affermato, allora puoi iniziare a fare l’attore o lo scrittore, il cantante. Purtroppo, in buona parte dei casi si comprano libri per curiosità, e si fanno mille altre cose per la stessa ragione.
Con impegno, studio e dedizione si può diventare bravi anche se si hanno padri o madri ingombranti.
Il successo è sempre un mix di bravura, studio e… opportunità colte.
Come emerge il talento?
Diventare un grande regista internazionale, vincere premi prestigiosi non è da tutti. Ma anche il talento vuole la sua occasione. Crescere con una mamma sceneggiatrice e artista, che invita a casa produttori RAI, attori e attrici affermati non è determinante per una carriera, ma può aiutare.
Mio cugino è un pittore, ha studiato in Accademia, è un bravissimo ritrattista. Dipinge portoni, scorci di centri storici, soggetti religiosi, volti. Lo ha fatto per anni, chiuso in una camera laboratorio. Per hobby. Non è nato a Parigi o a Londra, e nemmeno a Milano. Non ha avuto un modello da seguire, la passione gli è esplosa dentro e poi non ha saputo che percorsi fare.
Ha scelto la famiglia, e un lavoro da operaio. In un mondo ideale non bisognerebbe essere costretti a selezionare (o questo o quello). Perché non questo e anche quello? Si potrebbe avere una passione e anche una vocazione allo stesso tempo senza dover rinunciare a una di esse. Ma poi c’è la competizione, la necessità, le esigenze, le cose prendono altre strade - discorsi complessi da trattare a parte. Quel sentimento comune nella società attuale che ti spinge a essere il primo e a vincere non sempre aiuta. In questo modo sono organizzati contest canori, gare automobilistiche, premi letterari e cinematografici. E spesso, la competizione non è affatto sana, anzi sempre contaminata da infimi sentimenti. Ma cosa conta di più? Il successo, i soldi, il talento. Cosa ci fa sentire in pace con noi stessi?
I social hanno fatto la loro parte, e anche un artista sconosciuto, che ama dipingere in un modo solo suo (quasi per esigenza fisica e spirituale), oggi, ha la possibilità di incontrare il mondo là fuori e qualcuno che gli dica: sei proprio bravo! I frequentatori dei Social network, si sa, sono una platea disomogenea, e forse, per questo, quei luoghi, oltre a nascondere qualche insidia, sono posti democratici. Chi si accorge della tua bravura, potrebbe non essere un grande produttore o curatore di mostre internazionali. Ma chi lo ha detto che il talento che emerge deve necessariamente incontrare soldi e fama? Questo è solo il prototipo e un tipo di successo.
Ho conosciuto talmente tante persone con un talento innato, primitivo, impresso nel sangue, nei gesti, che ormai, credo che un “dono ricevuto” vada condiviso. Con una passione si convive, la si regala con gioia e non servono riflettori per fare questo.
A volte ho incontrato persone con una grande vocazione e zero opportunità. Quel desiderio, però, è riuscito a farsi strada ugualmente; in fondo esistono talmente tanti percorsi che fa l'anima quando si eleva, che nemmeno ne abbiamo idea. Sono vie sconosciute e misteriose.
Vivere per raccontarla è il blog di Maddalena, che ho avuto il piacere di frequentare per poco tempo (a volte la quantità non conta). Abbiamo percorso un breve tratto di strada insieme (circa un decennio fa grazie a sperimentazioni teatrali), fino a quando un male crudele ha messo fine alla sua breve esistenza.
Non aveva potuto studiare, ma leggeva, scriveva e ha trovato attraverso il blog la possibilità di esprimere quelle parole racchiuse dentro. E chissà cosa potevano diventare? Ma forse sono già forma, sostanza, forza invisibile.
I suoi pensieri vagano tra diversi sentimenti e qualche scritto è dedicato proprio al talento che emerge sempre.
La vita possiede la capacità come le fiamme
che tendono verso il cielo,
di trasformare la sofferenza e il dolore in energia positiva...
non bisogna sottrarsi alle sfide della vita...
non arrendersi alla sconfitta, solo in questo modo
si può sperare nella vittoria…
Voglio vivere il mio presente come un tuffo nelle onde...
e trovare l’energia che mi permetterà di vivere la mia eternità...
ma ora in ogni attimo far sì che sia unico... immobile eterno...
Perché solo chi è ricco di vitalità... non muore mai...
Nei momenti cruciali c'è bisogno di forza e coraggio...
e di credere…(Maddy, 20/03/2009)
Il senso ultimo della mia vita
Non pretendo di conoscerlo fino in fondo,
perché è difficile conoscerlo standoci dentro,
la mia vita può avere un senso ultimo e io lo ignoro.
Ma il mio cuore coltiva tra mille mali, fili di perle di gioia...
Per stare a galla ci vogliono occhi in cui specchiarsi,
altre vite a cui intrecciarsi, in pratica amore,
solo in questo modo rimane viva l’anima,
perdendoci un po’ in ognuno saremo meno soli,
e ci sembrerà di non morire mai…
Credo che per affrontare un percorso doloroso ci sia bisogno
di ogni risorsa che il nostro cuore ci voglia dettare,
solo in questo modo la paura si placa…(Maddy, 23/04/2009)
Raccolgo le forze per continuare il mio viaggio interiore, intensi sono i sentieri da percorrere e non privi di insidie, come sirene che ammaliano con il loro canto... ma niente distrae la mia mente, il mio corpo con esso è proteso nella ricerca della mia isola...
La casa che ognuno cerca nella sua vita... e io la intravedo... cammino sul sentiero della ricerca.
Non avverto più i rumori, e il silenzio diventa ogni giorno più intenso... solo il battito del desiderio di pace mi avvolge...
in fondo alla valle c'è la mia casa...(Maddy, 29/04/2009)
Credo in un’altra dimensione della vita, anche se non riesco a immaginarla. A volte penso sia un luogo, a volte un momento eterno o un orizzonte mai visto prima. L’essere umano, spesso, mi disgusta. Non dirò mai ad alcuni cosa penso di loro. Non serve. Come non dirò le cose che in segreto osservo di certi talenti. Sono cose piccole all’apparenza, sottili, inspiegabili. Tanto che a distanza di anni, in un giorno qualunque, ti fermi e ti vengono a galla. Non dirò perché - il silenzio è un luogo abitato e prezioso - ma credo che alcuni talenti abbiano già un posto, un momento, una dimensione e un orizzonte migliori. Non hanno mai dimenticato le mille possibilità dell’anima.