La regola aurea, valida per tutti:
non avere nella tua casa nulla
che tu non sappia utile
o che non creda bello.(W. Morris)
A volte sono le domande che cambiano il corso della vita; la ricerca delle risposte, quelle che sono vere per te e per il tuo sentire, può imprimere un inaspettato cambiamento agli eventi della tua esistenza.
- È possibile che la posizione di un mobile o una poltrona, lo spazio lasciato per una finestra, il colore di una parete possano interferire in qualche modo sulla tua vita e condizionarla?
- Può un accumulo di libri, giornali o vestiti vecchi influenzare la tua realtà rallentando o bloccando le situazioni che stai vivendo?
- Esiste un legame fra te e gli oggetti che ti circondano così forte da avere un impatto su ciò che accade?
Queste insolite domande, lette in un libro, molti anni fa, mi hanno sospinto e guidato verso la ricerca di contenuti che illuminassero la relazione profonda fra la casa (e/o il luogo di lavoro) e la persona che vi abita e opera.
Alla fine della mia ricerca è emerso, dai miei studi e dai molteplici casi di vita vissuta che ho incontrato, un approccio (diventato un metodo brevettato) che unisce i principi dello Spaceclearing e del Decluttering all’antica disciplina del Feng Shui.
La decisione di approfondire il tema, per comprendere il significato profondo della relazione fra la casa e il suo abitante, ha trasformato la mia percezione della realtà e, di conseguenza, mese dopo mese, tutta la mia vita.
Ho cambiato il lavoro, che mi faceva viaggiare incessantemente in Europa; ho adottato uno stile di vita meno frenetico che mi ha consentito di approfondire molti aspetti della relazione fra l’essere umano e l’ambiente in cui vive.
Come la medicina considera la possibilità di un collegamento fra lo stato di salute, ciò che mangiamo e l’equilibrio psicologico dell’individuo, è venuto il momento di approfondire l’ipotesi che la tua casa sia profondamente connessa con la tua essenza e rifletta il tuo mondo interiore.
Quando una persona inizia a percepire l’influenza che la casa e gli oggetti in essa contenuti hanno sulla propria realtà, ne rimane profondamente colpita e desidera saperne di più. Così è capitato a me e alle persone che, successivamente, hanno iniziato a seguirmi, invitandomi a tenere dei corsi tematici o a parlare in convegni, dando il via ad un percorso che è andato ben oltre la semplice ricerca di uno spazio ordinato e privo di cose inutili e sparse in tutta casa in modo caotico: ha dato il via ad una profonda trasformazione.
Creare uno spazio ordinato è un’avventura del corpo e dello spirito dai risvolti entusiasmanti che portano ricadute positive in tanti ambiti della vita quotidiana. Si trovano le cose con facilità, l’armadio e la libreria sono in ordine, le carte di casa e personali sono finalmente organizzate, consentendoti di risparmiare un sacco di tempo quando ti occupi delle incombenze domestiche e della gestione della casa.
Inoltre, cucinare in uno spazio organizzato diventa più agevole e gradevole e sei naturalmente portato a scegliere con maggior cura ciò che compri e prepari. Anche le relazioni famigliari diventano più armoniose e si riducono le frizioni domestiche e domande del tipo «Dove è finito l’ombrello?» (per non parlare di chiavi, occhiali, portafoglio o i libri per la scuola) non sono più interrogativi che innescano ricerche frenetiche prima di uscire, gettando scompiglio in casa.
Quando l’ordine diventa un’abitudine
La creazione di uno spazio ordinato e privo di cose inutili diventa, dopo qualche mese, un’abitudine di vita di cui non si può più fare a meno e, quasi magicamente, cambiano moltissime cose.
Una casa ordinata ti spinge verso la realizzazione di un diverso tipo di ordine: più profondo, immateriale e portatore di benessere e tutta la tua vita si trasforma. Hai più tempo per te e più chiarezza nelle tue scelte, dedichi il tuo tempo a chi lo merita veramente e ti accorgi che riesci a risparmiare più denaro di prima, in quanto eviti di comprare cose che possiedi già oppure ad un prezzo più alto negli acquisti dell’ultimo minuto.
Come si procede dunque? Beh, andiamo con ordine!
L’inizio: la voglia di realizzare uno spazio armonioso e ordinato
A volte è faticoso mettere in ordine, fare le pulizie e portar via da casa le cose che sono inutilizzate da anni e che non piacciono a nessuno. Per superare la pigrizia e la tendenza a lasciare le cose come stanno, è necessario trovare una vera motivazione.
La più semplice può essere la voglia di vivere in uno spazio ordinato e privo di oggetti inutili che occupano la tua casa senza un vero perché. Non solo: quando fai spazio, apri le porte alle opportunità del futuro e cose, apparentemente impossibili e inaspettate, accadono.
Se volete dare un’occhiata ai racconti delle esperienze di chi ha applicato il mio metodo potete collegarvi al mio sito oppure leggere i miei libri: sia Spaceclearing che Decluttering includono le esperienze di vita vissuta di coloro che hanno messo in pratica i miei consigli.
Comprendere i danni del disordine
Il carburante per andare avanti nell’operazione di riordino è la comprensione dei danni che il disordine può causare nella vita di una persona. Quando cominci a smaltire gli accumuli e la casa diventa più ordinata e leggera, non potrai più farne a meno.
Ecco alcune informazioni interessanti sui danni che crea il disordine.
A livello psicologico crea imbarazzo, spinge a procrastinare le cose, induce un senso di demotivazione e impotenza, rallenta l’attività, blocca la creatività e ti tiene ancorato al passato. Insomma offusca la capacità di goderti la vita!
A livello pratico, consuma tempo, risorse economiche ed energia sia a casa che sul lavoro.
Ecco alcuni dati sull’impatto che ha il disordine in casa:
- L’80 % delle cose che hai a casa, stipate negli armadi, non viene mai usato.
- L’80% dei file archiviati non verrà mai più ripreso e consultato.
- La disorganizzazione può costare dal 15% al 20% del budget annuale: duplicati di cose perse o rotte, acquisti dell’ultimo minuto a prezzi alti, spese per more di ritardati pagamenti.
- Il tempo per le faccende domestiche e i costi per le pulizie si riducono del 40% quando la casa è ordinata e ben sistemata. Un risparmio notevole in tempo e denaro!
Qualche dato che riguarda la vita in ufficio:
In Gran Bretagna, secondo un sondaggio, gli impiegati inglesi consumano il 40% del loro tempo a cercare le pratiche prima di evaderle, mentre il Wall Street Journal riporta che un dirigente sciupa sei settimane all’anno per la ricerca di informazioni perdute.
Da una ricerca dell’Università dell’Arizona, svolta in 5 grandi città degli Stati Uniti, emerge che le scrivanie ospitano in media 400 volte più batteri dei bagni; i mouse e le tastiere usate dalle donne hanno tre volte più germi di quelle usati dagli uomini. Le cause sono da ricercarsi nell’abitudine a tenere troppe pratiche sulle scrivanie, cartoline e pupazzetti, e a mangiucchiare continuamente.
A livello aziendale e professionale, l’operazione di riorganizzazione di cassetti, file del computer e ambienti, migliora i tempi e la performance lavorativa, consentendo alle persone di operare in ambienti più organizzati e accoglienti.
Negli USA è stato quantificato l ’ impatto economico che il disordine ha sui nuclei famigliari:
Il 9,4% delle famiglie statunitensi affitta uno spazio aggiuntivo per immagazzinare le proprie cose (unità di stoccaggio dette anche self- storage). È stato calcolato che affittare un’unità di stoccaggio costa mediamente (su base nazionale) intorno ai 90 dollari al mese. E oltre la metà delle persone che affittano uno spazio extra per le proprie cose lo fa per un anno o più di uno!
Il 67% delle persone che affittano spazio extra per le proprie cose, vive in una casa unifamiliare dotata di garage e, di questi, il 33% ha anche una cantina.
Questo potrebbe spiegare perché negli Stati Uniti ci sono 48.500 unità di stoccaggio, una cifra che supera il numero delle sedi di McDonalds e Starbucks messe insieme.
Come andare avanti nel riordino, senza perdere la bussola
Per non perdere la bussola mentre fai ordine ricorda di porti un obiettivo semplice, che puoi completare entro tre/quattro giorni al massimo, dedicando 15/20 minuti al giorno.
Evita di iniziare nuove attività di risistemazione fino a che non hai completato la prima, nei tempi prefissati.
Soltanto quando avrai ultimato il lavoro, puoi passare ad altro. Recentemente ho illustrato, in un altro articolo, gli errori da non fare quando si mette in ordine.
Là dove sei felice, sei a casa.
(Proverbio tibetano)
Fai spazio alle emozioni: la magia che trasforma
Quando hai preso l’abitudine di occuparti della tua casa, in modo semplice e naturale, in quell’istante comprendi che la casa ben organizzata dona comodità del vivere e amore per te stesso: il tempo dedicato a riordinare casa è energia che ti ritorna indietro moltiplicata molte volte.
Cosi scoprirai che quell’abitino messo in quella cena, forse l’ultima di una relazione finita non troppo bene, un vecchio biglietto di un concerto o di un viaggio di tanti anni fa, i regali che non ti sono mai piaciuti sono soltanto ‘cose’ che trasferiscono malinconia e frustrazione.
Negli oggetti sono racchiuse le emozioni che hai provato quando le hai usate, comprate, ricevute in regalo. Sono un’energia quasi impalpabile e tuttavia reale.
Quando riconosci le emozioni inscritte negli oggetti che ti circondano, inizi a compiere un percorso affascinante nella tua storia personale, che ti aiuta a lasciare andare, con la polvere accumulata, le tristezze del passato o le situazioni del presente che non ti appartengono più.
Diventando consapevole che certi oggetti - che conservi da anni senza un vero perché – sono soltanto un fardello dal quale puoi liberarti, con amore e semplicità, allora scopri una grande verità.
La tua casa ordinata, priva di troppe cianfrusaglie e molteplici ricordi di poco conto, è una preziosa alleata per permetterti di fare finalmente spazio ad altre emozioni.
Quelle più vere ed importanti della vita, quelle che ti nutrono, che restano vive negli anni, che ti donano un sorriso ogniqualvolta un ricordo o una sensazione affiorano alla tua mente e al tuo cuore.
A conclusione di queste mie riflessioni, cito le parole di Confucio che vorrei fare mie: «La mia casa è piccola ma le sue finestre si aprono su un mondo infinito».
Casa è l’unico posto in tutto questo mondo dove i cuori sono al sicuro.
È il luogo della fiducia.
È il luogo dove ci strappiamo quella maschera fredda e sospettosa
che il mondo ci costringe a indossare come auto-difesa,
dove ci confidiamo e parliamo senza riserve, a cuore aperto.
È il luogo in cui le espressioni di tenerezza sgorgano,
senza alcuna sensazione di imbarazzo e
senza timore del ridicolo.(F. W. Robertson)