Nell’articolo The New Pop is everywhere you look, pubblicato nel 2006 sul LA Times, il Pop-surrealismo viene definito dal critico d’arte Christopher Knight non semplicemente una corrente artistica, bensì un movimento rappresentante lo spirito di un’epoca: attraverso il Pop-surreale, o Lowbrow Art come viene definita in America, la pittura diventa infatti il mezzo attraverso cui l’immaginazione più sfrenata tipica del XXI secolo può prendere vita.
Si tratta di un’arte popolare che nasce in California sul finire degli anni ’70 e affonda le radici all’interno di vari linguaggi visivi mescolati tra loro: nell’underground, nel fumetto, nel cinema, nella science fiction, nell’arte del tatuaggio e dei graffiti, nel punk, nel folklore, nel rock ‘n roll. L’elemento pop, fondendosi con un surrealismo dalle tinte magiche tipiche del sogno, dà vita a scene dai tratti poetici in cui pullulano immagini inquietanti e grottesche. Le opere -dipinti, giocattoli e sculture - evocano spesso un’atmosfera che rimanda al mondo ludico dell’infanzia, oltre che alla dimensione onirica, la quale si intreccia attraverso un delicato equilibrio alla rappresentazione di provocanti lolite contemporanee, buffi ominidi, coniglietti mannari, inquietanti ma innocue creature diaboliche, teschi fiorati. L’anarchia iconografica regna sovrana.
Tra i principali esponenti del Pop-surrealismo vanno menzionati Mark Ryden, Marion Peck, Todd Schorr, Gary Baseman, Eric White. Mark Ryden in particolare, personaggio eclettico definito da La Repubblica “un maniaco del misticismo al punto di mettere i suoi colori a olio in recipienti appartenuti a grandi maestri del passato” poiché, secondo l’artista, intrisi di doti trascendentali che fanno funzionare i colori in maniera magica, è uno dei più grandi geni contemporanei di questa corrente. Il suo stile, che può certamente definirsi unico, mixa immagini angeliche e macabre, mentre i suoi soggetti preferiti sono l’ex Presidente statunitense Abraham Lincoln (decapitato), attori del calibro di Leonardo di Caprio e Cristina Ricci, immagini cartoon e pezzi di carne cruda, magari sanguinolenta. Mark Ryden dipinge da quando era bambino ma fu solo nel 1998, grazie alla mostra The Meat Show alla Mendenhall Gallery di Los Angeles, che divenne famoso, più famoso perfino di colui che viene considerato il padre fondatore della Lowbrow Art, Robert Williams: il suo stile e le sue rappresentazioni hanno infatti enormemente influenzato la maggior parte degli esponenti pop-surrealisti, stanchi del vecchio modo di pensare l’arte. Egli ha affermato che con la sua arte cerca di “accedere all’essenza del mondo sei sogni” anche se i suoi quadri “non sono mai il risultato di un sogno specifico”.
Quel regno misterioso che si trova tra conscio e inconscio è per l’artista “dove le anime si collegano a un’estrema creatività e fantasia, il luogo dove ci si connette con altri mondi”. E’ per tale ragione che nelle sue opere non mancano mai elementi magici e simboli alchemici: “gli alchimisti cercavano la mistica nel mondo fisico attorno a loro. Guardavano alla mitologia e alla spiritualità per comprendere il mondo. Con una combinazione di interessi per la scienza e per la filosofia hanno trascorso la maggior parte del loro tempo da soli mescolando i loro intrugli a studiare la natura e a cercare la magia. Essendo un artista anch’io trascorro il mio tempo in maniera simile e con obiettivi simili. Sto tentando di capire il mondo intorno a me e trascorro la maggior parte del mio tempo da solo nel mio studio cercando di fare onestamente qualcosa di magico con il colore. La creazione di un dipinto e l'invenzione del mondo che lo abita può essere qualcosa di molto magico”, ha affermato Mark Ryden. Sarà per tutti questi motivi che le sue opere stanno facendo il giro del mondo, rendendo il Pop-surrealismo sempre più popolare.