Cecilia Tessieri Rabassi è stata, trent’anni fa, la prima donna Maître Chocolatier a livello internazionale. Da sempre, dedica la sua vita al cioccolato, esplorando le migliori piantagioni di cacao del mondo, selezionando personalmente i semi, per poi trasformarli in deliziosi cioccolati nel suo piccolo laboratorio/atelier di Capannoli (Pisa).
Come tutte le storie, anche la sua nasce da un'idea semplice: imparare a fare il cioccolato. Un’idea che l’ha portata lontano dalla famiglia e dalla sua terra d’origine, la Toscana. Per poter apprendere il mestiere, infatti, ha viaggiato a lungo. Francia, Belgio e Germania sono state la sua casa per anni, incontrando e apprendendo ogni giorno da importanti maestri. Una volta tornata in Italia è stata proclamata la prima donna Maître Chocolatier al mondo, collezionando in pochi anni i più importanti riconoscimenti internazionali, primo fra tutti, l’Oscar conferito alle sue creazioni (per ben sei anni) dalla Chocolate Academy di Londra: negli anni 2006, 2008, 2009, 2011, 2013 e 2016 i suoi cioccolati sono stati premiati come miglior cioccolato “dal seme alla tavoletta”.
Oggi ha deciso di ripartire per un nuovo viaggio, tornando alle origini, alla semplicità di un piccolo laboratorio artigianale, trasmettendo l’essenza del suo lavoro: trasmettere emozioni attraverso esperienze sensoriali esclusive e sempre nuove. La sua incessante ricerca sui materiali l’ha portata a creare DiVino, sulla base di un cacao lavorato con un selezionato Cabernet Franc, secondo un processo innovativo.
DiVino, viene venduto col canale diretto al consumatore e acquistabile presso il negozio delle due aziende produttrici, oltre che in alcuni punti vendita in Toscana e in Veneto. Questa sua creazione nasce attraverso un complesso procedimento che ha inizio con la selezione dei semi di cacao direttamente nelle piantagioni e l’utilizzo del Cabernet Franc, prodotto di punta del Podere La Pace, fondato da Simone Maggioni, i cui vigneti si trovano nelle colline antistanti il golfo di Follonica. La sua unicità consiste in un processo produttivo molto lungo e complicato che consente di unire il vino al cacao. La ricetta è un segreto, questo lo rende innovativo ed unico.
Abbiamo avuto il piacere di intervistare Cecilia Tessieri Rabassi al suo laboratorio/atelier di Capannoli in provincia di Pisa. Cecilia è una donna con tanta stoffa e determinazione: curiosa, determinata ed elegante per quanto riguarda tutto quello che ruota intorno al mondo del cacao e del cioccolato. Di grande personalità e creatività, queste caratteristiche l’hanno portata a diventare la prima donna ad essere riconosciuta come Maître Chocolatier al mondo, un percorso che richiede energia, in una realtà prettamente maschile, in cui si deve imparare presto il mestiere e conquistare uno “status” come esperta e donna.
La prima domanda che le poniamo è: perché così poche donne nel mondo della pasticceria e della gastronomia? Ci sono discriminazioni secondo lei?
Oggi le donne nel mondo della pasticceria e gastronomia sono molte di più e l’avvento dei social media, sicuramente le ha aiutate a farsi conoscere meglio. Le discriminazioni esistono come purtroppo in ogni campo lavorativo, però credo che con il tempo e le capacità la donna possa raggiungere sempre di più un’alta considerazione professionale.
Ha dovuto compiere dei sacrifici come donna o come madre? Quali?
Ho fatto dei sacrifici come tutte le mamme che lavorano e che sono costrette ad essere lontane dai figli per alcuni giorni. Per fortuna ho un marito che mi ha aiutato tanto con i figli.
Ha vinto molti premi di prestigio nazionali e internazionali, cosa significano per lei?
Ogni premio è stato il riconoscimento di tanto lavoro e sacrificio. Quello che però mi ha resa particolarmente orgogliosa del mio lavoro è stato il premio del 2020, il President Award di Londra, che mi ha riconosciuta come “la persona che ha rivoluzionato il mondo del cacao e cioccolato negli ultimi 30 anni.
Fa parte dell’International Women’s Forum, una rete importante per le donne a livello mondiale. Cosa significa per lei?
La risposta per me è unica: essere sempre un’innovatrice. Questa è la vera chiave del successo per una leadership femminile.
Concludiamo l’intervista chiedendole quali sono i suoi progetti futuri.
Nei miei progetti futuri c’è quello di creare il cioccolato di domani che possa far nascere, dall’innovazione alla realizzazione, sempre qualcosa di unico.