Alla decima edizione di Save the Brand, riconoscimento del settore Food & Beverage, Edoardo Loison, rappresentante della quarta generazione di imprenditori pasticceri del marchio di Costabissara, in provincia di Vicenza, ha dichiarato: “Questo riconoscimento ha una grande importanza per noi, poiché conferma il valore del nostro modello di sviluppo che si basa sull’equilibrio tra artigianalità e avanguardia. A questo va affiancata la nostra costante ricerca di innovazione nel gusto, che ci permette di anticipare e soddisfare le tendenze, conquistando così il cuore dei consumatori”.
Un’ennesima gratificazione per un’impresa familiare che viene inserita per il secondo anno di fila da Il Sole 24 Ore e dal portale tedesco Statista, in Export Champions 2023, tra le 250 aziende italiane con la quota più alta di export. Pochi giorni fa Dario Loison, padre di Edoardo, è stato premiato dal Museo Nazionale del Panettone di Milano con un riconoscimento e un tributo alla sua dedizione e a quella di Loison Pasticceri, che dal 1938 preserva e promuove la ricca tradizione italiana legata al panettone.
Quali sono le carte vincenti che rendono questo brand così ricercato e amato da un vasto pubblico nazionale e internazionale?
Anno dopo anno il laboratorio artigiano di Costabissara incrementa il suo export: nel 2022 oltre 13 milioni di fatturato di cui il 63% ricavato dalle vendite all’estero in più di 70 paesi, mantenendo però sempre alta la qualità del prodotto.
Abbiamo messo a punto un prodotto confrontandoci con un pubblico di alta gamma. Quando ancora nessuno sapeva cosa fosse il movimento Slow Food, dal 1995 al 2005, con i cuochi andavamo a eventi di degustazione in tutte le condotte di Slow Food. Questo mi ha permesso di mettere a punto un prodotto che non esisteva, al di fuori di ogni standard di allora. Quando ancora non c’erano i panettoni gourmet e nelle competizioni tra panettoni artigianali eravamo sempre primi o secondi.
Ho lavorato sul prodotto e sul packaging sin da subito, avendo un’attenzione particolare al mercato estero, grazie all’inglese che parlo correttamente fin da ragazzo. Nel 1993, il primo anno, siamo riusciti a raggiungere 40 milioni di lire di fatturato estero, ed è stato un crescendo incredibile a ritmi chiaramente molto alti. Poi dal 1996 in poi, grazie alla diffusione sempre maggiore di Internet, siamo riusciti ad arrivare in modo più diretto ed efficace al cliente, entrando direttamente in contatto con il mercato.
La cura del prodotto, l’eccellenza e l’esclusività degli ingredienti sono altri punti di forza che Loison descrive nel dettaglio:
Quando nessuno parlava di filiera, io già acquistavo i mandarini tardivi di Ciaculli dal Consorzio. Il mio chinotto arriva dalla Liguria, lo porto dal mio canditore per creare un estratto come supporto aromatico del candito, cosa che nessuno fa in Italia. Ho i miei aromi personalizzati, circa 38 aromi sono personalizzati al 100%.
Nel 2000 nessuno avrebbe immaginato di lanciare sul mercato il panettone al vino passito. Due anni dopo, nel 2002, ho creato il panettone alla grappa. Come abbiamo conquistato gli Stati Uniti e la Gran Bretagna? Coca Cola produce per questi due paesi un gusto diverso dal classico: la cherry Coke, al gusto di ciliegia. Così abbiamo pensato di proporre il panettone con l’amarena, e per 10 anni abbiamo raggiunto importanti successi nel mercato inglese.
Eccezionale la cura anche del packaging, delle confezioni, delle carte e dei fiocchi, dei peluche e delle eleganti cappelliere.
Ho sempre lavorato sul prodotto a testa bassa e su tutto quello che ruota intorno alla vasta produzione. Dal 2000, nella confezione del panettone è possibile trovare un libriccino di 40 pagine bilingue che spiega le caratteristiche del dolce. Quello che oggi si chiama storytelling noi l’abbiamo creato già venti anni fa. Se oggi il mondo delle consulenze aziendali parla di Kaizen, metodo giapponese che spinge al miglioramento continuo, possiamo dire di essere Kaizen da sempre.
La nostra capacità produttiva da settembre a dicembre è completamente saturata. Tutto viene prodotto al 98% esclusivamente con marchio Loison, un’azienda che fa dell’alimentare quasi tutto a marchio proprio, posizionata nell’alto di gamma.
Lo sviluppo passa attraverso il digitale, perciò puntiamo sulle nuove frontiere della tecnologia digitale.
Il successo di Loison si fonda quindi su tre basi solidissime: il grande prodotto, l’esportazione e la comunicazione. Il sapore di questa arte culinaria passa attraverso un’accurata selezione di materie prime provenienti dai presidi Slow Food, dal pistacchio di Bronte, alla vaniglia Mananara del Madagascar, dai cioccolati monorigini di selezionati Cru sudamericani, ai mieli millefiori certificati, fino all’uvetta sultanina della Turchia. Ogni Natale i pasticceri Loison presentano leccornie imperdibili e profumate: quest’anno le novità sono i panettoni al gusto pera e cioccolato, o anche arancia e cioccolato, oltre ai dolci, ai pandori, alle torte, ai biscotti e alle delizie per tutti i palati.
Abbiamo lavorato molto sulle tipologie di frutta e oggi abbiamo esclusivamente canditure senza solfiti. La vaniglia che utilizziamo viene dalla regione di Sava, nel nord est del Madagascar. Lavoro con una famiglia che da molti anni la produce per me. Ciò che ci interessa è quello che chiede il consumatore: percepire, anticipare, proporre nuovi gusti e tendenze. La più grande gratificazione del nostro impegno è la soddisfazione della nostra clientela nazionale e internazionale.