Il Chile (nome con cui veniva designato un uccello con una macchia rossa sulle ali) è lungo 4.300 chilometri e largo 180 chilometri, la vite è allevata a nord e a sud di Santiago, nella valle tra la cordigliera delle Ande e la cordigliera della costa e nelle valli in tralice alla cordigliera della costa (Casablanca, Colchagua, Valle di Apalta ecc…), dove l’influenza termoregolatrice del mare è importante, il clima è di tipo mediterraneo, con piovosità concentrate nel periodo autunno-vernino, elevata insolazione (N.d.R. misura della quantità di radiazione emessa dal Sole che raggiunge una data superficie per unità di tempo) ed alte escursioni termiche.

La piovosità è compresa tra i 200 -1.000 millimetri di pioggia in rapporto alle zone climatiche, con temperature che non superano i 34-35 gradi Celsius diurni ma che scendono anche di 20 gradi nelle notti d’estate, la vitis vinifera è coltivata tra in tutta la fascia compresa tra i 30 ai 40 gradi di latitudine sud, condizioni Eco climatiche favorevoli al suo ciclo vitale con piovosità concentrate durante il periodo invernale, che diminuiscono con azzeramento alla fine della primavera e termina alla fine dell'estate, umidità relativa 55 - 60% nella stagione calda.

Il Sistema di Qualità per i vini del Cile

Il Cile, come gli Stati Uniti d’America, non ha un sistema rigido di leggi del tipo utilizzato europeo, alla metà degli anni sono state promulgate nuove leggi , soprattutto allo scopo di definire le regioni vitivinicole e le loro sotto zone e di creare un protocollo di etichettatura coerente. In particolare, se un vino menziona in etichetta la regione di provenienza, almeno il 75% delle uve devono provenire dalla regione indicata. Se un vino menziona in etichetta un singolo vitigno, il vino deve essere prodotto con almeno il 75% del vitigno indicato. Se un vino menziona in etichetta il millesimo di vendemmia, almeno il 75% del vino deve appartenere a quell’annata.

Questi fattori accelerano la fotosintesi della vite durante le ore diurne e le escursioni termiche notturne portano ad una sosta del suo ciclo vitale, questo mix predispone l’ampelidacea a condizioni incline ideali per la maturazione e la formazione di grappoli omogenei. Per abbrivio Il sud America è stato colonizzato dagli Spagnoli e dai Portoghesi, popoli che vantano una grande tradizione vitivinicola, pertanto si è estesa a tutte quelle zone che ne permettevano l’impianto, Cile e Argentina, quindi nella così detta la fascia compresa “Wine Belt” o “cintura del vino”.

La viticoltura è incentrata principalmente su quattro regioni di coltivazione, che a loro volta sono suddivise in diverse sotto regioni.

  1. Zona vinicola Coquimbo (Valle del Elqui, Valle de Limarí, Valle de Choapa);
  2. Zona vinicola Aconcagua (Valle del Aconcagua, Valle de Casablanca,Valle de SanAntonio);
  3. Zona vinicola Valle Central (Valle del Maipo, Valle del Rapel, Valle de Curicò, Valle del Maule);
  4. Zona vinicola Valle Sur (Valle del Itata, Valle del Bío-Bío, Valle del Malleco).

Storia della vitivinicoltura cilena

Il Cile è il principale paese vinicolo, con la più antica tradizione del Sud America, attualmente ha declinata la propria produzione enoica sui vitigni internazionali, con vini che hanno un proprio e spiccato stile In Cile alcune calamità della vite, come la peronospora, l’oidio e il flagello fillossera (Viteus vitifoliae) sono sconosciuti per ostacoli naturali, le Ande l’Oceano Pacifico, che hanno impedito a questi organismi nocivi di penetrare all’interno del paese, i vitigni Cileni non necessitano quindi del un “piede” americano per la fillossera, come in Europa.

I vini bianchi cileni provengono essenzialmente due vitigni bianchi francesi: - - il Sauvignon, vini secchi freschi, di buona acidità e dal tipico aroma varietale erbaceo e di frutta verde. sono e quasi mai fanno affinamento in botte per evitare che gli aromi terziari vadano a sovrastare quelli varietali; - lo Chardonnay cileno è rinfrescante, con affinamento in barrique con aromi terziari tipici del legno, come la vaniglia.

I vini rossi cileni sono la vera anima, i vitigni a bacca rossa più utilizzati sono quelli francesi: Cabernet Sauvignon, Merlot e Carmenère, quest’ultimo riporta all'epoca della fillossera, nell’Ottocento, quando sparisce dalle vigne francesi, in Cile ha trovato terreno fertile, specialmente nella Valle Central, oggi uno dei vitigni a bacca rossa più diffusi nel paese. Sono vini rossi intensi, tannici e interessanti sentori vegetali e di frutta nera

Le rese in genere vanno dagli 0,8 – 2 tonnellate di uva per ettaro, con le seguenti forme di allevamento che sono: il cordone speronato classificato come VSP, acronimo “vertical shoot positione”, sistemi in parete (a controspalliera), con potatura corta a speroni e con una direzione della chioma ascendente, Il cordone speronato può essere singolo o bilaterale con altezze diverse.

Il Guyot, La vite si presenta con un tronco verticale tra i 50-100 centimetri da cui parte un ramo corto di due anni di età che porta a sua volta un tralcio di 6-12 gemme, chiamato capo a frutto, legato orizzontalmente ad un filo ed uno o due speroni sui quali sono presenti 1-3 gemme ciascuno, molto utilizzato e l’altezza del tronco si orienta tra gli 0,6 metri e gli 1,10 metri da cui poi si diparte un capo a frutto orizzontale, nella forma ‘singola’, o due capi a frutto nella forma ‘bilaterale’. Alla fine dell’anno di produzione, si passa alla potatura di produzione, con tre tagli detti del passato rimuovendo il capo a frutto tranne il primo tralcio vicino al ceppo, del presente, dallo sperone si seleziona quello più vigoroso e spuntato a 6-12 gemme, del futuro con il capo a frutto, mozzato a 2-3 gemme.

Il tendone, è utile per proteggere i grappoli dalla forte insolazione, le viti sono alte circa 2 metri e da ciascuna di esse dipartono, in posizione orizzontale, 3-5 capi a frutto, che poggiano su un'impalcatura di pali e fili di ferro con maglie di 50 centimetri: in questo modo è possibile avere una copertura continua su tutto il terreno. I sesti d'impianto variano molto, a seconda della vigoria e delle condizioni ambientali: 4x4 metri (625 piante per ettaro) con terreno fresco e vitigno vigoroso, 3x3 metri (1111 piante per ettaro) in terreni di media fertilità e asciutti, in clima caldo e arido

Statistiche della viticoltura cilena

Superficie vitata: 202.000 ettari di cui 120.000 per la produzione di uva destinata alla vinificazione, 70.000 per uva da tavola e 12.000 per la produzione di Pisco (distillato di vino di origine peruviana).
Produzione vini: 11.900.000 ettolitri. Consumo pro-capite: 15.5 litri/anno.