Rasputin è una figura che mi ha da sempre affascinato, lo si può notare anche dal mio indirizzo e-mail che è evidentemente in suo onore. Ci sono tante storie che parlano di lui, molte che rispecchiano la realtà, altre chiaramente delle esagerazioni e dei veri e propri tentativi di damnatio memoriae.
Ma andiamo con ordine, chi era Grigórij Efímovič Raspútin, anche se potremmo amichevolmente chiamarlo Григо́рий Ефи́мович Распу́тин. R era un contadino analfabeta nato da qualche parte in Siberia. Dopo aver vissuto abbastanza anonimamente la sua vita, ad un certo punto ha l’idea della vita (probabilmente consigliato da qualche amico di Trevignano) dicendo che gli è apparsa una Madonna tra le tante, tranne la cantante, per ovvie ragioni temporali visto che siamo ad inizio ’900. Inizia così la sua predicazione, e questa è la versione ufficiale, perché non era ancora stata inventata la scusa “Esco a comprare le sigarette!”. Immaginate quanto ha sofferto a lasciare la sua vita da contadino in Siberia e la moglie con 7 figli… Di contro, lei avrà apprezzato tantissimo il gesto coraggioso di lasciarla da sola a badare alla famiglia, infatti ancora si sente risuonare nel tempo il suo: “но куда ты идешь свой мортаччи!” che potremmo tradurre con un sintetico: “Ma dove vai li mortacci tua!”, espressione tipicamente siberiana.
Il buon R vaga, conosce persone, scrocca dove può e, per non farsi mancare niente, frequenta la setta dei Chlysty. Questi, nelle loro cerimonie, cantano ballano e si finisce allegramente con una simpatica orgia, ma sicuramente li frequentava per quello che predicavano… Teniamo presente che era la Russia di inizio ’900. Un periodo in cui la gente, soprattutto i ricchi, era attratta da figure strane, mistiche ed esoteriche, che comunque era molto meglio del radical chic e del politically correct a cui purtroppo siamo abituati…
Lo zar, Nicola II, era considerato da tutti uno sfigato che aveva fatto perdere alla Russia la guerra contro il Giappone, un po' come se il Real Madrid oggi perdesse 3-0 contro la Pergolettese. L’ultimo Romanov aveva oltretutto avuto la brillante idea di sposare Aleksandra, originaria di quello che era impero tedesco, cioè nemici dei russi quasi quanto la vodka annacquata. Comunque comincia a girare il nome di R nella San Pietroburgo del tempo e lui, da buon volpone siberiano, si fa trovare pronto. E quando poteva presentarsi alla corte di Nicola II? Dopo la già menzionata sconfitta col Giappone e durante la rivoluzione del 1905. Non credo nella sfiga ma, fossi stato in Nicola, un pensierino ce l’avrei fatto…
Neanche a dirlo R diventa subito il confessore ed amico di famiglia dello Zar e della Zarina. Lei stravede per lui, il quale si organizza un ufficio marketing che gli gestisce gli incontri nella vita privata. Questi appuntamenti erano soprattutto con donne della aristocrazia russa, nei quali Rasputin, diceva di estirpare il peccato… peccando! Ditemi voi se questo Rasputin non era un genio! Futura ispirazione per Wanna Marchi ed i suoi affari…
Il suo ufficio marketing, gestito dalle sorelle Anastasia e Milica, gli portò sempre più gente interessata al suo potere. Lui infatti era considerato un santo dalla Zarina quindi, convincendo lei, automaticamente convinceva lo Zar con un semplice metodo che ha sempre funzionato: martellarlo fino a che non si faceva come diceva lei. La storia di qualsiasi matrimonio in pratica…
Nel frattempo scoppiava la prima guerra mondiale, e tutti spingevano per un ingresso della Russia, tranne Rasputin il quale riteneva il paese impreparato ad un tale evento. Chissà da cosa derivavano le paure di R visto che la Russia partì con 1 milione di soldati e 2, due, ambulanze… Poi dicono che Rasputin era un indovino e prevedeva le cose… Così era facile!
Con lo Zar al fronte per dimostrare al suo popolo di essere uno ganzo, Rasputin aveva vita facile con la Zarina che prendeva praticamente il posto di suo marito a corte. Da qui in poi bastava che un qualsiasi Petr Scognamigliovsky facesse cadere nelle tasche del santone 10.000 rubli, per avere questo o quell’incarico politico. Come faceva? Bastava che Rasputin dicesse alla Zarina che Dio gli è apparso in sogno e gli ha detto che Petr Scognamigliovsky era preciso per quel ruolo… Oh, ci sono le lettere eh, non mi sto inventando nulla io!
Come finisce? Rasputin ormai era all’apice del suo potere, il che gli porta, soprattutto nell’aristocrazia russa, tanti nemici quasi quanto la Juve. Lui però continua a vivere la sua vita da rockstar a base di Vodka e la faticosa pratica del peccare per estirpare il peccato, ma sempre con un pensierino alla moglie ed i suoi 7 figli eh! Alla fine viene ucciso proprio da un membro di quell’aristocrazia russa che tanto lo odiava, guarda un po' ci aveva indovinato…
Ora, guardando le cose dal di fuori. Rasputin è stato un essere maligno che con poteri esoterici ha portato lo Zarismo verso la fine? O è stato uno che semplicemente ha approfittato di quello che gli è stato messo sottomano? La monarchia in Russia aveva i giorni contati, un countdown che era partito da molto tempo e che lo portava verso una inevitabile fine. La debolezza e disorganizzazione del suo esercito, le ingiustizie sociali che diventavano sempre più evidenti ed avevano portato il popolo all’esasperazione, la rivoluzione del 1905 che portò alla creazione della Duma… Tutte cose che andavano in una sola direzione. L’ingresso in guerra non ha che accelerato la caduta dello Zar e della sua famiglia.
Tutt’ora Rasputin è rappresentato in fumetti, film, libri, come la raffigurazione del male. A me piace vederlo come quello che era, un paraculo che ha vissuto la vita che voleva, approfittando di creduloni e l’autosuggestione della gente. Bella per te mister R!