La frazione di Rasiglia del comune di Foligno (PG) è conosciuta anche come "Borgo dei ruscelli" o "Venezia dell'Umbria". Questo soprannome è dovuto ai numerosi corsi d'acqua che attraversano il centro abitato. Grazie a questi ruscelli, che fornivano l'energia per muovere i telai, il paese sviluppò una fiorente industria tessile sin dal Medioevo. Nonostante le sue ridotte dimensioni, Rasiglia è diventata col tempo una meta turistica molto apprezzata, soprattutto durante la stagione estiva, capace di attirare ogni anno un numero crescente di visitatori.
Un borgo medievale umbro con classica struttura ad anfiteatro, che ne conserva l'aspetto tipico. Le prime tracce storiche del paese risalgono agli inizi del XIII secolo, trovate nelle "carte di Sassovivo", l'archivio dell'Abbazia di Sassovivo. In questo documento si fa menzione della curtis de Rasilia, che aveva come chiesa di riferimento S. Pietro. Rasiglia si trovava accanto alla via della Spina, a circa tre chilometri, che era un'importante strada di commercio tra Adriatico e Tirreno, in particolare tra Roma e la Marca Anconetana. Nel XIV secolo furono costruite delle fortificazioni lungo la strada, tra cui il castello dei Trinci (signori di Foligno), che aveva una posizione strategica per il controllo della valle del Menotre.
Durante la prima metà del Seicento, con la diminuzione dell'importanza militare, Rasiglia si dedicò all'artigianato, grazie alla forza idrica proveniente dal fiume Menotre, che alimentava mulini e opifici. Durante la Seconda Guerra Mondiale, la comunità di Rasiglia subì rastrellamenti nazifascisti. Nel giugno del 1944, un attentato contro due soldati tedeschi scatenò una rappresaglia, durante la quale tre abitanti del paese vennero deportati a Mathausen. Solo uno di loro, Colombo Olivieri, riuscì a sopravvivere.
Tra il 1945 e il 1980 circa, Rasiglia raggiunse il massimo sviluppo economico. Tuttavia, negli ultimi decenni, molte attività industriali hanno chiuso e gran parte della popolazione si è trasferita a Foligno. Dopo il terremoto del 1997, la popolazione ha vissuto all'interno di container e poi nel "villaggio delle sorgenti", un insieme di edifici in legno situato fuori dal nucleo urbano.
La Rocca di Rasiglia, situata in cima a una collina che domina il paese, è un'imponente costruzione che attira l'attenzione di chiunque si trovi a passare da quelle parti. La sua forma massiccia e la posizione strategica ne fanno uno dei simboli più rappresentativi della frazione umbra.
La vista dall'alto è mozzafiato: la Rocca si staglia imponente tra le montagne, offrendo un panorama unico sulla valle sottostante. La struttura, composta da un imponente mastio a forma di parallelepipedo con quattro torri angolari, è uno dei pochi esempi di architettura militare in pietra ancora esistenti in Umbria.
Salendo lungo il sentiero che conduce alla Rocca, si percepisce il passato storico del luogo. Si possono ammirare i resti delle mura che anticamente proteggevano il castello e che, in alcuni tratti, sono ancora visibili. Poi, arrivati alla sommità, si può finalmente entrare nel mastio e scoprire la sua storia.
Una volta all'interno, si viene catapultati indietro nel tempo: il pavimento in pietra, le pareti spesse e le strette finestre ricordano l'epoca medievale, quando la Rocca aveva una funzione di difesa e controllo della valle sottostante. Alcune stanze conservano ancora resti di affreschi e decorazioni antiche, mentre in altre sono esposti manufatti e attrezzi di vita quotidiana.
La sensazione che si prova camminando all'interno della Rocca di Rasiglia è quella di trovarsi in un luogo che ha visto molte cose succedere nel corso dei secoli: guerre, assedi, conquiste e, forse, anche momenti di pace e serenità. Un luogo carico di storia e di fascino, che vale la pena visitare per conoscere da vicino l'antica storia della frazione umbra.
Il Santuario della Madonna delle Grazie è un luogo di culto situato nei pressi di Rasiglia, incastonato in un ambiente naturale di grande bellezza. La sua posizione, su una collina che si affaccia sulla Valle del Menotre, regala un panorama mozzafiato.
Il santuario risale al XV secolo e fu costruito in seguito ad una leggenda che narra della comparsa di una statua della Madonna in una grotta nei pressi del sito attuale. Si racconta che un pastorello, mentre pascolava le sue pecore, si imbatté in una grotta e vide una figura luminosa che emanava una luce intensa. Il pastorello corse in paese per raccontare la sua scoperta e insieme alla comunità si recò sulla collina dove aveva trovato la grotta. Lì, nella grotta, trovarono una statua della Madonna e subito cominciarono a venerarla come segno di protezione e benedizione.
Da quel momento, il santuario divenne un luogo di pellegrinaggio e preghiera per i fedeli. Nel corso dei secoli, il santuario fu ampliato e arricchito di decorazioni e affreschi, ma conserva ancora la sua atmosfera sacra e mistica.
L'interno del santuario è decorato con dipinti e statue che raffigurano la Madonna delle Grazie e i santi. L'altare maggiore è ornato da un bellissimo dipinto della Madonna, che regge il Bambino in braccio e che guarda dolcemente i suoi fedeli. L'atmosfera che si respira all'interno del santuario è di grande serenità e pace, propizia alla preghiera e alla meditazione.
Il santuario è circondato da un giardino ben curato, con aiuole fiorite e un viale alberato che conduce alla chiesa. Da qui, si può ammirare un panorama incredibile sulla Valle del Menotre, con le montagne che si ergono all'orizzonte e il fiume che scorre placido nella valle sottostante, un luogo di grande suggestione e bellezza, dove si respira l'atmosfera della spiritualità e della fede, perfetto per chi cerca la pace interiore e la contemplazione della natura.
Il fiume Menotre ha un ruolo fondamentale nella storia e nella vita quotidiana della comunità di Rasiglia. Lungo la sua valle, infatti, si sviluppò una fiorente industria tessile sin dal Medioevo, sfruttando l'energia idrica per muovere i telai. Oggi il fiume attraversa il paese e regala ai visitatori uno spettacolo di grande bellezza, con le sue acque limpide e il susseguirsi di cascate e pozze.
Ma il fiume Menotre non è solo un'attrazione turistica, è anche una risorsa preziosa per la comunità locale. Grazie alla sua acqua, infatti, viene alimentata la centrale idroelettrica di Rasiglia, che fornisce energia elettrica all'intera zona.
Le sorgenti di Rasiglia, invece, sono un’altra meraviglia naturale della zona. Si trovano appena fuori dal paese e sono raggiungibili attraverso un sentiero immerso nel bosco. Qui l'acqua sgorga dalla roccia creando piccole cascate e formando dei piccoli laghetti.
Le sorgenti sono state valorizzate negli ultimi anni con la creazione di un villaggio turistico costituito da casette in legno, dove è possibile soggiornare e godere della tranquillità e della bellezza del luogo. Inoltre, grazie alle proprietà benefiche dell'acqua, le sorgenti di Rasiglia sono diventate un punto di riferimento per la cura e il benessere del corpo, grazie a trattamenti termali e percorsi benessere.
La zona è anche famosa per la sua gastronomia tradizionale, che offre una vasta gamma di prelibatezze. Una delle ricette tipiche più famose è senza dubbio la "torta al testo", una sorta di piadina, ma con una consistenza più spessa e soffice. La sua preparazione è piuttosto semplice: si parte dalla farina di frumento, a cui si aggiungono sale, acqua e lievito. Gli ingredienti vengono mescolati fino a ottenere un impasto morbido e omogeneo, che viene fatto lievitare per un’ora. Successivamente, l’impasto viene diviso in piccole porzioni, che vengono stese a forma di disco e cotte su una piastra di ferro detta "testo".
Il "testo" è una piastra in ghisa che viene riscaldata sulla fiamma del camino. La torta al testo viene quindi cotta sulla superficie del "testo" fino a quando non diventa dorata e croccante. Viene servita calda e farcita con salumi e formaggi locali come prosciutto crudo, capocollo, caciotta e pecorino.
La storia di questa prelibatezza risale ai tempi antichi, quando i pastori umbri portavano con sé la farina di frumento e gli altri ingredienti necessari per la preparazione della torta al testo durante le loro lunghe transumanze. In questo modo, erano in grado di preparare un pasto completo e nutriente in ogni luogo in cui si fermavano. Oggi, la torta al testo è diventata un piatto simbolo della cucina umbra, ed è molto apprezzata anche dai turisti che visitano la zona di Rasiglia. Un altro motivo per convincere chiunque a passare una domenica nella “Venezia Umbra” all’insegna del relax e del divertimento.