Sposarsi negli anni ’80 in Italia era semplice, intendo organizzare l’evento, non trovare moglie o marito. Gli elementi erano pochi: abito, partecipazioni e inviti, lista nozze, chiesa, fiori, locale del rinfresco, bomboniere e stop. Il dilemma era se a parteciparlo dovessero essere i genitori o gli sposi ma a parte questo le altre scelte erano semplici e richiedevano preparativi che andavano da pochi mesi a un anno. Anche “il giorno più importante” si svolgeva con una cadenza che si ripeteva sempre uguale: parrucchiere, truccatore, foto in casa, arrivo in chiesa, cerimonia, foto, rinfresco, bomboniere e tutti a casa. In America è tutta un’altra storia, fatta di centinaia di piccole e grandi cose, una macchina che si mette in moto prima ancora del fidanzamento e procede a valanga. In tutte le rom-com vediamo che un ragazzo nasconde la scatolina con l’anello e poi sorprende la ragazza con la fatidica domanda in cui dopo la declinazione completa del nome - sarà così più vincolante e sicuro? - le chiede di sposarlo. La ragazza sgrana gli occhi, esterna almeno un “Oh my God!”, seguito da “Yes, yes, yes” (almeno tre volte) e poi un abbraccio travolgente.
Ma lo spettatore straniero non sa che, nella realtà, l’anello non è stato comprato dal fidanzato all’insaputa della fidanzata ma questa, non appena ha percepito che c’era aria di richiesta in matrimonio, ha dato precise indicazioni su dimensione, montatura, taglio e colore e alcune, tanto per essere sicure, vanno a comprare l’anello insieme al fidanzato così da poter avere tutti gli elementi sotto controllo. Mentre in Italia, anni fa il fidanzato riceveva in cambio un orologio - monito di organizzazione della giornata cadenzata? - in USA non riceve nulla se non il bacio della fidanzata. Da quel momento, la ragazza inizia l’abbonamento dalla manicure per essere pronta per quel momento atteso. Una volta acquistato l’anello, spesso un vero investimento, se alcuni si accontentano di chiedere la ragazza in moglie durante una cena romantica, altri ricorrono a un flash mob: un gruppo di persone, da poche a centinaia, che d’un tratto si riuniscono in un luogo pubblico, da uno shopping center a una piazza a una spiaggia, ed effettuano una danza sincronizzata al culmine della quale il ragazzo chiede alla fidanzata di sposarlo.
Di grande effetto, è un evento che ha un prezzo notevole anche di diverse migliaia di dollari, relativamente facile perchè questi gruppi possono essere affittati online da apposite agenzie che offrono, a parte, il servizio foto e video dell’evento. Come tutte le mode sta passando, sostituito da una richiesta durante un viaggio ad hoc in luoghi come lo sperone di una montagna di un parco nazionale, una spiaggia caraibica o luoghi famosi come il Parlamento di Londra o la Tour Eiffel per elaborate richieste di matrimonio in cui la futura sposa è “sorpresa” dalla presentazione dell’anello tra flash di fotografi e operatori video. Il fidanzato si sarà ben organizzato affinché sia lui che la sposa siano vestiti di tutto punto, lei abbia fatto la manicure il giorno stesso e ogni dettaglio sia attenzionato perchè una delle foto sarà probabilmente utilizzata per stampare i “Save the Date”, un equivalente delle nostre partecipazioni, inviati però circa un anno prima, affinché gli invitati mettano in agenda la data del matrimonio.
Da questo momento inizia la serie degli impegni. La prima opzione è se avvalersi di wedding planner o se fare tutto da soli; la scelta ricade spesso sulla prima perchè la sposa lavora a tempo pieno e perchè soprattutto vuole che tutto sia perfetto. A tal proposito, nel 1995 la giornalista Diane White ha coniato il termine “bridezilla”, unendo la parola sposa (bride) e Godzilla (il mostro lucertolone), per indicare la sposa efficiente e pretenziosa, ossessionata da ogni minuscolo dettaglio al quale dedica ore ed ore perchè per l’evento che la vedrà protagonista pretende la perfezione; negli ultimi tempi è diventato comune anche il “groomzilla”, cioè lo sposo ossessionato dai dettagli del matrimonio.
Prima scelta, dove si svolgerà l’evento? Un “destination wedding” in qualche parte del mondo, da Fiji a Firenze, oppure più locale sulla spiaggia, fra le sequoie o addirittura sott’acqua? Scelta la data e il luogo, si può iniziare a creare il proprio “registry”, nome nuovo per la vecchia “lista nozze”, ma a differenza di questa che riguardava solo i regali, oggi in USA la propria pagina oltre a comprendere la lista di nozze, ovviamente tutto comprato sul web, comprende foto della coppia, i dettagli sulla loro “story”, nonché consigli su cosa fare e vedere nella città del matrimonio per gli ospiti che verranno da fuori.
In contemporanea inizia la ricerca del vestito, i negozi strabordano di tulle e merletti in vestiti che vanno da poche decine a decine di migliaia di dollari per la tasca e i capricci di ognuna. I saloni sono enormi, muniti di passerella, dove si possono provare, previo appuntamento, tutti gli abiti che si vuole. Spesso la futura sposa non è accompagnata solo dalla madre e da un’amica intima ma proprio da gruppi di donne che, al momento in cui la sposa decide l’abito prescelto, alzano la paletta fornita dal negoziante e in coro, tra risatine e wow, dicono: “She said yes to the dress”, proprio come nella famosa serie TV. Il vestito arriverà dopo circa un anno insieme alla scatola ad hoc, venduta per qualche centinaio di dollari, che manterrà il vestito candido grazie a dei prodotti particolari. Scelto il vestito è la volta di stabilire chi saranno le bridesmaids e i groomsmen. Questa può essere una scelta travagliata in cui gli sposi scelgono quali amici saranno accanto a loro davanti all’altare o davanti all’officiante, di solito solo uomini accanto allo sposo e solo donne accanto alla sposa. Questi saranno gli organizzatori rispettivamente dell’addio al celibato e al nubilato e avranno il compito di aiutare gli sposi durante tutte le preparazioni.
Le bridesmaids indosseranno tutte lo stesso vestito e i groomsmen lo stesso vestito, di solito uno smoking anche se il matrimonio si svolge al mattino, con il papillon in pendant con l’abito delle bridesmaids. La spesa dell’abbigliamento è a carico delle bridesmaids mentre per gli uomini, più semplicemente, lo smoking sarà preso in affitto.
L’addio al celibato e al nubilato non è una festa banale ma un viaggetto di 3-4 giorni durante i quali ci sono tante attività che certo includono una bella sbronza. Top destination del momento: Las Vegas, Nashville e Miami e mai come per questa occasione vale il detto “quello che succede durante questo viaggio, resta nel viaggio”.
A seguire, circa un mese prima delle nozze, la madre della sposa, coadiuvata da amiche e parenti, organizza la “bridal shower”, un evento riservato a sole donne che di solito comprende un pranzo e attività giocose, fra le quali la nuova tendenza è la presenza dei “man servants” servitori uomini, al posto degli spogliarellisti, fustacchioni che, indossando l’abito prescelto dall’organizzatrice, serviranno di tutto punto la sposa e le sue amiche facendole sentire delle principesse (il costo parte dai $300 a servitore per due ore).
Dopo la bridal shower, c’è una pausa fino al giorno prima del matrimonio quando ha luogo il rehearsal. I rehearsal sono come le prove generali di uno spettacolo. Oltre, ovviamente, ai futuri sposi, sono presenti i genitori, il wedding party, cioè bridesmaids e groomsmen, officiante ed eventuali paggetti. Si svolge dove avverrà la cerimonia ed è guidato letteralmente al cronometro dal wedding planner o dal wedding director che gestisce tempi e modi. Finite le prove si festeggia tutti insieme con un pranzo o una cena.
Arriviamo così al giorno tanto atteso e preparato che, per un matrimonio alle cinque del pomeriggio, inizia al mattino verso le nove. La sposa e la madre della sposa arrivano al luogo in cui si svolgerà la cerimonia e dove è stata riservata una sala per il gruppo delle donne (sposa, madre, futura suocera, bridesmaids) e una per gli uomini (sposo, padre e futuro suocero, groomsmen). La prima è dotata di specchi, tavoli e sedie per trucco e parrucco, divani confortevoli e un tavolo imbandito con bevande, tè, caffè, champagne, frutta, dolciumi, sandwich, insalate. Lì, una volta arrivate tutte, si indossa una leggera vestaglia che la sposa avrà pensato ad acquistare uguale per tutte e ci si alterna per farsi belle. Queste sono fra le ore più piacevoli del giorno, fatte di complicità, risate, e gioia. Nel frattempo, nella sala riservata agli uomini avviene la preparazione mentre su un grande schermo si seguono gli sport del giorno.
A questo punto gli sposi decidono se fare le foto secondo la nuova usanza del “first look”, cioè foto degli sposi vestiti di tutto punto prima della cerimonia. Altrimenti il matrimonio si svolgerà secondo la tradizione, sia in un luogo religioso che una spiaggia o un bosco secondo il preciso ordine di ingresso e uscita.
Finita la cerimonia sarà la volta del ricevimento di nozze che inizia con la Grand Entrance, l’ingresso a suon di musica delle bridesmaids e dei groomsmen, ognuno secondo il proprio stile tanto che spesso sembra di assistere a uno spettacolo di Broadway.
Ultimi a entrare sono gli sposi che si fermano sulla pista da ballo per la First Dance, il primo ballo insieme da sposati, anche questo frutto di coreografie vere e proprie e di settimane trascorse in scuole di ballo. Una volta che tutti sono seduti a tavola, durante la cena si svolgono i discorsi augurali dei genitori e degli amici. Non semplici auguri, ma veri e propri discorsi in cui si narrano aneddoti, si elogiano gli sposi per le loro caratteristiche migliori cercando di provocare lacrime di emozione alternate a sonore risate.
A seguire il momento di pura emozione del ballo della sposa col padre e, a seguire, dello sposo con la madre. Al centro della pista da ballo padre e figlia volteggeranno in un valzer o si scateneranno in una line dancing in puro stile far west mai lasciando nulla al caso e spesso seguendo coreografie studiate con un maestro di ballo.
Terminata la check list in perfetto orario secondo una scaletta ben precisa arriva il momento del lancio del bouquet e della giarrettiera che seguono il taglio della torta multipiano. Tradizione è conservare intatto il piano più alto della torta e surgelarlo per condividerlo con gli amici e i familiari per il primo anniversario delle nozze.
Siamo in America e alle 11 in punto, ancor prima di Cenerentola, secondo la normativa, la musica finisce, i balli si interrompono e iniziano gli abbracci e i baci e i saluti agli ospiti che spesso vengono da miglia e miglia lontano, chi dai campi di mais del Wisconsin, chi dal Texas e chi dalle spiagge dorate della California. Gli sposi salutano senza il rituale delle bomboniere e, mentre il dj suona la canzone prescelta, gli sposi fanno la loro grand exit e iniziano la luna di miele.
Per ricordare questo giorno, invece di utilizzare solo le fotografie, alcuni sceglieranno un dipinto di una scena del matrimonio realizzata da pittori che dipingono dal vivo.