Steve Jablonsky nasce a Los Angeles il 9 ottobre del 1970. Conosciuto non solo per la composizione di colonne sonore per il mondo del grande schermo, ma anche per serie Tv e videogiochi.
Jablonsky conclude i suoi studi conseguendo la laurea in studi musicali presso l’Università della California di Berkeley. Per i due anni successi al completamento degli studi, l’artista ha lavorato come assistente del famoso compositore Harry Gregson-Williams alla Remote Control Productions, società di produzione musicale diretta da Hans Zimmer, presso la quale ancor oggi lavora.
Il compositore inizia la sua scalata al successo nel mondo del grande schermo già dal 1997, componendo la musica addizionale per la pellicola Il senso di Smilla per la neve, diretto dal regista danese Bille August. Sempre nello stesso anno scrive la musica addizionale de L'impostore (di Jonas Pate).
Gli anni Novanta determinano una serie di lavori per il compositore, tra cui ricordiamo: Border to Border (di Thomas Whelan, 1998); Sorrow's Child (diretto da Unjoo Moon, 1998); sempre nel 1998 compone la musica addizionale della storica e meravigliosa pellicola Armageddon - Giudizio finale diretto da Michael Bay ed interpretato da Bruce Willis e Ben Affleck. Scrive ancora le musiche addizionali per: Z la formica (di Eric Darnell e Tim Johnson, 1998); Nemico pubblico (1998, di Tony Scott ed interpretato da Will Smith e Gene Hackman; Una voce per gridare (di Craig Bolotin, 1999); The Match (di Mick Davies, 1999); Galline in fuga (di Peter Lord e Nick Park, 2000); T come Tigro... e tutti gli amici di Winnie the Pooh (di Jun Falkenstein e Nick Bates, 2000); Hannibal (di Ridley Scott, 2001 ed interpretato dall’attore Anthony Hopkins nel ruolo del terribile Hannibal Lecter, pellicola appartenente alla saga de Il silenzio degli innocenti (1991, diretto da diretto da Jonathan Demme, interpretato da Jodie Foster e Anthony Hopkins), basata sui romanzi di Thomas Harris.
Nel 2001 compone la musica addizionale per la pellicola diretta da Michael Bay, Pearl Harbor, capolavoro del mondo cinematografico interpretato da Ben Affleck, Josh Hartnett e Kate Beckinsale, una storia sentimentale ambientata durante l’attacco giapponese alla base di Pearl Harbor. Nel successivo 2003 si dedica alla musica addizione della prima pellicola della saga Pirati dei Caraibi, ovvero Pirati dei Caraibi – La maledizione della prima luna, film diretto da Gore Verbinski; Bad Boys II (di Michael Bay, 2003); Spirit - Cavallo selvaggio (diretto da Kelly Asbury e Lorna Cook, 2003).
Il vero successo per Steve Jablonsky nel mondo del cinema avviene però sempre nel 2003 grazie all’intera composizione della colonna sonora per il celebre film, Non aprite quella porta. Pellicola diretta dal regista Marcus Nispel, un horror ispirato alle atroci azioni dell’assassino del Wisconsin, Ed Gein. La pellicola si presenta come il primo remake dell’omonimo film del 1974.
Di qui inizia la scalata al successo del compositore, con lavori da lui interamente composti ed eseguiti. Un artista che prende pian piano possesso della scena e della nota di cui il film, la serie Tv e il videogioco necessita. Impresa non semplice, una scalata che risulta essere però, per Jablonsky, un qualcosa di facile da affrontare.
Negli anni 2000 si dedica ad altri lavori, ricordiamo: L'ultima alba (di Antoine Fuqua, 2003, per cui compone la musica addizionale); Steamboy (diretto da Katsuhiro Ōtomo, 2004); Team America: World Police (di Trey Parker, 2004, per cui compone la musica addizionale); Amityville Horror (di Andrew Douglas, 2005).
Nuovo successo clamoroso avviene con la composizione delle musiche, nel 2005, per la pellicola diretta dal regista, ormai amico del compositore, Michael Bay: The Island. La pellicola, interpretata da Ewan McGregor e Scarlett Johansson, narra la storia di Lincoln Six Echo, confinato insieme ad altri suoi simili in una struttura altamente organizzata in clonazione umana a scopo di trapianto e di maternità surrogata.
Segue ancora Non aprite quella porta - L'inizio (di Jonathan Liebesman, 2006); The Hitcher (diretto da Dave Meyers, 2007); Dragon Wars (di Shim Hyung-rae, 2007).
Ancora ci ritroviamo dinanzi ad un successo di Jablonsky con la scrittura della colonna sonora del film, primo di una serie, Transformers. Diretto sempre dal regista Michael Bay nel 2007, il film d’azione fantascientifico, si affianca all'omonimo film d'animazione prodotto nel 1986 e all'omonima serie animata del 1984-87.
Il compositore collabora nuovamente con il regista Marcus Niepel per la pellicola Venerdì 13, del 2009; Transformers - La vendetta del caduto (di Michael Bay, 2009); Nightmare (di Samuel Bayer, 2010); Sua Maestà (di David Gordon Green, 2010); Transformers 3 (di Michael Bay, 2011); Pain & Gain - Muscoli e denaro (di Michael Bay, 2013); Lone Survivor (di Peter Berg, 2013); Ender's Game (di Gavin Hood, 2013); Transformers 4 - L'era dell'estinzione (di Michael Bay, 2014); The Last Witch Hunter - L'ultimo cacciatore di streghe (di Breck Eisner, 2015); Tartarughe Ninja - Fuori dall'ombra (di Dave Green, 2016); Deepwater - Inferno sull'oceano (di Peter Berg, 2016); Transformers - L'ultimo cavaliere (di Michael Bay, 2017); Skyscraper (di Rawson Marshall Thurber, 2018); Bloodshot (di Dave Wilson, 2020); Spenser Confidential (di Peter Berg, 2020) e Red Notice (di Rawson Marshall Thurber, 2021).
Tra le serie Tv più importanti per cui ha scritto Jablonsky colonne sonore, ricordiamo tra le tante, di certo la storica Desperate Housewives (2004).
Innumerevoli anche i lavori del compositore per il mondo dei videogiochi, tra i più ricordiamo: Transformers: The Game (2007), The Sims 3 (2009), The Sims 3: Travel Adventures (2009), Transformers - La vendetta del caduto (2009).
Il lavoro dell’artista è sempre funzionale a quello che viene messo in scena, è il passaggio fondamentale per la buona riuscita di un progetto. La colonna sonora di Jablonsky invade, la melodia non è facile (come la sua scalata al successo), la nota è costretta a seguire il corso degli eventi, è costretta a seguire la partita che in un modo o nell’altro va giocata. Varia a seconda della scelta dello spettatore, così come varia in scena in base all’azione posta in essere. Non è statica, ma avvolge e percuote. Tutto è un gioco, tutto è scena, tutto è come deve essere.