Uno dei progetti di Shirin Neshat a cui sono più legato è Land of Dreams, un progetto che ho già avuto modo di raccontare e che consiste in una doppia installazione video in bianco e nero e una serie fotografica che ritrae soggetti americani, opere entrambe realizzate nel Nuovo Messico nel 2019. Il progetto è stato completato da un lungometraggio presentato in anteprima mondiale alla Mostra del Cinema di Venezia il 2 settembre di quest'anno e interpretato da Sheila Vand, Matt Dillon, William Moseley, Isabella Rossellini, Christopher McDonald, Anna Gunn, Robin Bartlett, Gaius Charles, Joaquim de Almeida, Nicole Ansari, Mohammad B. Ghaffari.
Il film diretto da Shirin Neshat e Shoja Azari è stato scritto da Jean-Claude Carrière e Shoja Azari ed è un ritratto potente e coinvolgente dell'America contemporanea. Ironico e profondo, riesce ad entrare nel nostro intimo senza forzature grazie alla storia di Simin, una giovane iraniana al servizio dell’Ufficio del Censimento che, attraverso un viaggio introspettivo, scopre cosa significa essere un'americana libera. Identificandoci con Simin, anche noi facciamo nostro quell’"interrogarci" che Bertrand Russel difendeva e che soprattutto negli ultimi anni dobbiamo considerare un diritto fondamentale da difendere al meglio.
A proposito dell'intero progetto Shirin Neshat ha dichiarato:
Fin dall'inizio Land of Dreams si è sviluppato come un progetto composto da fotografie, installazioni video e un lungometraggio. In passato ho intenzionalmente tenuto separati questi tre mezzi, ma questa volta ho sentito che sarebbe stato un esperimento interessante trovare un concetto che potesse essere sviluppato in tre forme d'arte separate. La serie fotografica, creata come un'installazione simile a un salone, include 111 ritratti di diversi volti di americani tutti scattati nel New Mexico nel 2019. Dal mio punto di vista questa raccolta di foto rappresenta un "ritratto dell'America", poiché abbiamo fotografato persone provenienti da diversi background etnici ed economici, inclusi nativi americani, afroamericani, immigrati ispanici e anglosassoni.
La video installazione, anch'essa girata in New Mexico nel 2019, è un'installazione video composita in bianco e nero a doppio canale della durata di circa 23 minuti, progettata principalmente per ambienti di gallerie e musei. La narrazione è molto più enigmatica e surreale rispetto al lungometraggio con scarso uso del linguaggio. Tuttavia, in modo simile al film, la storia rimane incentrata su una giovane donna iraniana che si reca quotidianamente in una piccola città americana, visitando diverse famiglie per scattare loro ritratti e raccogliere i loro sogni. L'unica differenza con il film è che, la protagonista (interpretata sempre da Sheila Vand), torna poi con i ritratti e i sogni in una dubbia colonia iraniana nascosta all'interno di una montagna dove molti uomini e donne iraniane stanno segretamente ricevendo, selezionando e interpretando i sogni degli americani. Pertanto, nel video la protagonista femminile non è un agente del governo americano ma di quello iraniano.
Abbiamo chiesto alla regista Shirin Neshat e a uno degli attori più geniali del film, uno dei protagonisti del futuro scenario hollywoodiano: William Moseley…
Cosa significa essere un americano libero?
Shirin Neshat. Land of Dreams è una delle mie opere più personali. Come sapete, la storia ruota attorno al viaggio di una donna iraniana immigrata che vive negli Stati Uniti con relazioni irrisolte sia nel Paese natale che in quello ospitante. Inoltre, Simin, come me, è un'artista, una fotografa, una performer il cui unico modo per affrontare la realtà è perdersi in un mondo fantastico, nella sua immaginazione creativa. Inoltre, come Simin, anche se ho vissuto più a lungo negli Stati Uniti che nel mio Paese, non mi sono mai completamente integrata nella cultura americana, ma ho sempre sentito anche una grande distanza tra me e l'Iran da quando vivo da sola, in esilio, da così tanto tempo. Quindi, mi identifico con il dilemma emotivo, psicologico, morale e politico di Simin poiché si trova in conflitto tra due culture molto opposte e sempre emarginata. Pertanto, mentre Land of Dreams appare principalmente come una critica sociale della società americana, è in realtà un'espressione della mia esperienza in America.
William Moseley. L'America, per me, è la terra dei sogni. Ho vissuto in California, principalmente sulla costa, per quasi dieci anni e l'ho adorato. Ricordo la prima volta che venni negli Stati Uniti: Sono arrivato a Los Angeles che avevo 17 anni. Le macchine erano enormi, le strade erano veloci e il tempo era fantastico. Ho adorato l'odore dell'oceano e ho sentito subito che era un luogo da sogno. Los Angeles ha una luce particolarmente bella al mattino e alla sera. Facevo molto surf quando vivevo lì e guardando la costa pensavo a quanto fossi fortunato. Durante il mio periodo negli Stati Uniti sono stato molto bene e ho girato uno show televisivo chiamato The Royals, che mi ha riportato in Inghilterra e nella mia famiglia infatti ora vivo qui nel Regno Unito. Un mio amico di Cuba mi ha raccontato la sua storia sul trasferimento negli Stati Uniti. Ha detto che a Cuba non importa quanto lavori duramente; quanto tempo ci metti; non ti realizzerai mai. Quando è arrivato in America ha scoperto che era un sistema libero e aperto e che poteva letteralmente realizzare i suoi sogni. Ora ha molto successo. Da nessuna parte è perfetto e sostengo il fatto che devi fare ciò che è giusto per te stesso, ma l'America è stata solo buona con me e apprezzerò sempre il Paese e la sua gente.
La storia di Land of Dreams si svolge in un prossimo futuro in una piccola cittadina americana. Simin (Sheila Vand) è un'immigrata iraniana che lavora per lo United States Census Bureau che, nel tentativo di controllare i propri cittadini, ha avviato un programma per registrare i sogni dei cittadini. Ignara del subdolo complotto del governo americano, l'ossessione personale di Simin è cercare di catturare i sogni dei suoi intervistati fotografandoli e poi impersonandoli segretamente in Farsi, per pubblicarli infine sui social media dove trova un pubblico iraniano in crescita. Presto Simin incontra Mark (William Moseley), un vagabondo, un'anima libera e un poeta che le dichiara il suo amore a prima vista, e Alan (Matt Dillon), un cinico cowboy diventato detective, pieno di machismo e spirito d'avventura americano. Quando Simin entra nella triade, trova divertenti la competizione e i conflitti tra i due uomini e si gode in silenzio il viaggio.
Land of Dreams è il film che cercavamo in questo periodo che stiamo vivendo!