Per ascoltare basta semplicemente avere un buon udito perché con quello connesso al cervello ci è consentito capire ciò che ascoltiamo, farlo elaborare dal cervello testa per agire o semplicemente comprendere ciò che l’altro ci dice. “Sentire” è qualcosa di assolutamente diverso. Non è facile spiegare perché vengono attivate tutte le vie che dal cervello cuore, dal cervello addominale, afferiscono al cervello testa e ci fanno percepire quel linguaggio che non ha un nome se non quello che appartiene a chi quel “sentire” ci fa provare.
Ogni cellula inizia a vibrare ed emette un suono che non appartiene a nulla di ciò che conosciamo e tutte le volte è una diversa danza interiore. È quello che chiamiamo “farfalle allo stomaco” che svolazzano nel plesso solare e da lì si diffondono come uno sciame che sbatte le ali per farti sentire che il tuo pensiero rivolto verso qualcuno, che un pensiero che qualcuno ti sta inviando, non è un pensiero elaborato dalla mente ma prodotto da un sentimento che nasce lontano dalla mente e arriva a questa per fartelo ascoltare oltre che sentire.
È vero, basta semplicemente il pensiero che si fa denso per avere la sensazione che stai vivendo dentro di te qualcosa che va oltre la razionalità perché quello stesso pensiero ti fa battere il cuore. I neuroni, che io chiamo dell’amore, stimolati dai neurotrasmettitori creano uno dei tanti modi di sentire l’amore, di sentire l’altro. Ti viene il buco allo stomaco. Quel buco da dove le farfalle escono per raggiungere l’altro ed accarezzargli l’anima.
Ecco come il pensiero si fa denso e non conosce più lo spazio e il tempo che ci separa dall’altro perché, in quel momento, non siamo separati ma sistemi connessi con quella capacità di sentire ciò che prova l’altro anche a distanza di anni luce. In quel momento non stiamo solo sentendo ma sperimentando dentro di noi le emozioni dell’altro. Vi sembrerà incredibile ma quando due esseri entrano in questa forma di empatia che va oltre lo stesso significato che a questa abbiamo sempre dato, le nostre anime diventano capaci di trasmettere e ricevere senza dover esercitare nessuna tecnica meditativa o simile e senza nessuna azione razionale.
Le anime ricevono ed emettono e si parlano con il linguaggio degli “angeli” che non può essere udito dalle orecchie né parlato con il linguaggio degli uomini. Percepiamo le emozioni che arrivano sulla nostra pelle, dentro ogni cellula che diventa ancora più capace di emissione di biofotoni che illuminano l’universo dentro e fuori di noi. Ci espandiamo e diventiamo luce abbacinante che attiva ogni capacità di percezione che talvolta è così forte che gli artisti, ad esempio, hanno bisogno di materializzarla.
La scolpiscono, la dipingono, la scrivono, ne fanno favole, monologhi, per rendere il “sentire” immortale. Hanno bisogno di manifestare il sentire, talvolta usano le parole e, allo stesso tempo, vorrebbero tacerle perché gli artisti, ma non solo loro, vanno spesso in conflitto creando quel cortocircuito tra il cervello testa e il cervello cuore.
Ma arriva sempre in soccorso il sentire l’Amore che dice:
Le parole non servono per ricordarlo alla memoria…. ma servono per ‘sentirti” …e in te l’assenza di parole arriva come un grido.
Il sentire l’amore coinvolge tutti i sensi e non sai come. Noi non lo sappiamo, ma le anime lo sanno bene e cercano di farcelo conoscere attraverso le sensazioni del corpo fisico. Ed è lì che bisogna decidere di vivere fino in fondo le sensazioni e trasformarle da “sens-azioni” in azioni che lasciano il libero fluire del fiume d’amore o farle diventare un meccanismo di difesa.
Quelle stesse farfalle allo stomaco le facciamo diventare gioia mescolata a nervosismo, paura, ansia e, alla fine, si scopre non essere proprio una difesa ma un trasformare quel linguaggio in energia intrappolata che io chiamo ansia che bussa alla porta del Tempio e chiede di essere lasciata fluire. Bisogna vivere le emozioni perché è in quell’aumento della frequenza cardiaca, nel respiro che si perde per ritrovarlo dentro il respiro dell’altro che vive il sentire il linguaggio dell'Amore.
Nel sangue (emo) “emo-zione” che inizia a circolare ancora più velocemente ed ossigena tutto, aumenta la produzione di ossitocina che diventa il nutrimento d’amore, e la vasopressina che rende l’orgasmo cosmico una esplosione di luce che dai corpi si espande per raggiunge l’infinito dell’universo.
Si avverte così il sentire attraverso le emozioni che dall’altro provengono, che sovente, elaboriamo con i nostri pensieri e trasformiamo in parole. Si ha la sensazione di non essere completamente pieni pur essendo pieni di noi perché i corpi hanno bisogno di fondersi uno dentro l’altro. È solo in questo caso che non hanno più bisogno delle parole parlate, scritte, delle favole raccontate.
L’amore è il “sentire” l’altro come fosse il proprio respiro e sentirlo dentro come ciò che arricchisce in qualsiasi momento della tua vita, da qualunque distanza ti trovi, qualunque cosa stai facendo o in compagnia di chiunque si è, il sentire l’amore è sempre un continuo fluire dentro il corpo fisico e si fonde con l’anima. Se “senti” l’altro dentro di te, senti l’amore, la bellezza che, come scriveva Oscar Wilde, “…regna per diritto divino”.
Senti la pace dentro l’irrequietezza perchè quella pace vuole sempre più la beatitudine e il sentire l’amore sempre più. Anzi, …di più! Si, di più perché quando senti l’amore e sperimenti l’altro dentro di te, diffondi l’Amore e gli altri sentono l’Amore.