Regione che vai, street food che trovi, il nesso proverbiale risulta azzeccato anche quando si tratta di cibo da strada, addirittura per l’altro proverbiale detto “tutte le strade portano a Roma” si può trovare un collegamento culinario da passeggio, pensando che in ogni strada o vicolo romano si trovi sempre una pizzeria al taglio o un bar con tramezzini, o una rosticceria con variegati fritti.
Senza dimenticare poi che tutte quelle “strade” che portano veramente a Roma: Aurelia, Tiburtina, Prenestina e via dicendo, hanno sempre una piazzola di sosta, un sottopasso, un fuoristrada occupato da un furgoncino di un “paninaro” che vende di tutto e di solito anche a buon mercato.
Nella zona dell’hinterland romano, il chiosco o l’automezzo che vende panini, cambia nome e diventa “porchettaro” semplicemente per il fatto che principalmente il suo piatto forte è il panino con la porchetta, e il luogo diventa punto di ritrovo, stop improvvisato di auto di passaggio, ma anche un’attività di tendenza, tanto che alcuni ambulanti si trovano inseriti nelle maggiori App per smartphone, ma guardando bene nell’indirizzo si legge solo il punto stradale al chilometro e poche altre informazioni ed un orario talvolta solo notturno, e magari passando in mezza mattinata nel luogo esatto non si scorge proprio niente, solo un prato di erba bassa.
Voglio quindi parlare di questo in primis, della regina dello street food romano, anche se l’origine esatta è un pochino più a Sud-Est, sui Castelli.
Porchetta: origine Lazio - Ariccia
Praticamente diffusa in tutto il centro Italia, ha però la certificazione di origine la famosa porchetta di Ariccia, tuttavia, le origini si perdono nella storia, fino ad arrivare in epoca preromana.
La porchetta, un intero maiale completamente disossato, aromatizzato e cotto, la sua fama non ha eguali; già famosa al tempo dell’Impero Romano, tanto che, ad esempio, Nerone lo definiva il piatto preferito dai nobili del tempo e diversi articoli internazionali oggi giorno la definiscono come uno dei cinque cibi più buoni al mondo.
La crosta che rimane croccante, gli aromi che variano a seconda della zona di produzione, ad Ariccia il rosmarino, ma talvolta, altrove, viene usato il finocchio, oppure la salvia, la rendono il compagno perfetto per il pane casereccio, per essere mangiata in un cartoccio come spuntino o nel classico panino con la porchetta da asporto.
Torcinelli: origine Molise – Campobasso
I torcinelli molisani, detti anche turcinelli sono una specialità tipica del Molise. Preparati con le interiora dell’agnello, in dettaglio dagli intestini girati attorno ad un ripieno di fegato e trippa sempre di agnello, i torcinelli sono la memoria di un popolo contadino, un piatto in cui rispecchia l’inventiva della popolazione rurale di saper creare una pietanza saporita dagli avanzi della macellazione dell’agnello. In effetti, la lavorazione è lunga e minuziosa, richiede molta pazienza soprattutto per la cura degli intestini che vanno lavati, sciacquati in acqua e sale e mantenuti in umido per oltre una giornata. Oggi è una ricetta molto ricercata, e per chi è amante dei sapori forti dell’agnello sono un piatto prelibatissimo. La preparazione tradizionale vuole la cottura sulla brace con il fuoco a legna, utilizzando degli stecchini da spiedino diventano un cibo da passeggio soprattutto nelle feste rionali o nelle sagre estive.
Arrosticini: origine Abruzzo – Pescara e Teramo
Gli arrosticini sono il piatto abruzzese più famoso in Italia e nel mondo, uno street food rurale che ha preso piede anche in città super moderne come New York o Shanghai. La loro caratteristica sono i cubetti di carne di pecora, di dimensioni ridotte e infilati molto vicini sullo stecchino di legno e poi cotti alla brace. La preparazione casalinga prevede il taglio manuale della carne e quindi il risultato è più grezzo, ma nei chioschi e chi li vende, utilizza un macchinario che rende la carne della forma sottile e squadrata a cui tutti sono abituati. Sono sempre selezionate le parti più prelibate della pecora e la ricetta originale da strada prevede solo l’aggiunta finale di sale; in un cartoccio che contiene quattro o cinque arrosticini, si possono variare le carni di pecora che vengono usate, ma mai parlare di arrosticini con carne di pollo o di maiale, ovvero di semplici spiedini.
Ricetta arrosticini abruzzesi
Ingredienti
700 g – 1 kg di carne di pecora (agnello)
2 rametti di rosmarino
1 limone
sale
olio
stecchini di legno per spiedini
Tagliare la carne a piccoli pezzi, farla marinare lasciandola riposare in un piatto con olio, limone e i rametti di rosmarino. Preparare la brace o il forno a temperatura massima, mettere la carne sulla griglia o nella teglia e dopo 4 minuti girare, ripetere per un massimo di 3 volte, servire caldo con una spruzzata di sale.
Buona degustazione e ricordate gli stuzzicadenti.