-La mamma oggi ha sbroccato di brutto. È andata avanti quasi tutto il giorno. Non si fermava proprio.
-Ma perché? Che è successo? Hai combinato qualcosa?
-Ma no. È che si è vista con Marco, quel suo amico.
-Sì, Marco.
-Eh. Non si vedevano da tipo un milione di mesi. Dopo il lockdown, si sono dati appuntamento, così, per un aperitivo.
-Magari un caffè cinque minuti, conoscendo mamma.
-Si sono dati appuntamento dal benzinaio. Al confine tra Piemonte e Lombardia – quella che Marco chiama Culardia, da “lombi”. Si sono incontrati tre giorni prima della fine del lockdown. Così lui ha potuto dimostrare di sfidare le autorità per mamma e di essere pronto a prendersi una multa da quattromila euro pur di vederla.
-Per me quei due, anche se mamma non ammette, sono fidanzamici.
-Fidanzacosa? Vuoi dire amici-trombetta?
-No. Fidanzamici. Sono amici, ma si comportano come fidanzati, per il tempo che stanno insieme. Romanticherie, carezzine…
-Cioè, in pratica, mamma non gliela dà…
-Ma è la mamma!
-Lasciamo stare. Tu sei via. Io sono qui. Lasciamo perdere. La mamma… Ah!
-Be’, insomma, cosa è successo?
-Niente, praticamente Marco dopo una tonnellata di tempo che non vedeva più la mamma, si è presentato al bar del benzinaio con un anello.
-Eh? Ma vuoi scherzare…
-Ma no. Te lo sto dicendo. La mamma è tutto il giorno che sbrocca. Grida: “L’anello! Il coglioncione si è presentato con l’anello! Ahhhh! Qualcuno mi salvi…”
-E lei cosa ha fatto?
-Eh, a quanto pare, alla fine lo ha accettato.
-Visto? I due sono fidanzamici.
-Ma sì, ma no. Ma è perché lui si è tipo messo a frignare. “Accettalo! Accettalo! Ti prego di accettarlo…”. Una cosa deve fare?! Alla fine, lei lo ha preso, ma ha intenzione di restituirglielo. Gli deve anche restituire un cappellino.
-Mi sto cappottando dalle risa…
-Ma capisci. Tu dai appuntamento a un amico cinque minuti e quello si presenta con un anello da, che ne so? Tipo cinquemila euro con la pietra preziosa e tutto.
-Cinquemila euro?
-Magari duemila, non sono aggiornata sui prezzi. Ma è anellino vero.
-Ma è penosissima, questa storia.
-Cosa ti devo dire? Uno se è preso è preso. Alcuni si tagliano le palle. Questo fa regali.
-A mia sorella questa cosa non l’ho detta, ma io mando sempre degli amici agli appuntamenti di mi mamma con ‘sti pretendenti di cui si circonda o che volente nolente la circondano. Stanno lì e osservano – i miei amici, non i pretendenti. Mi hanno raccontato che mamma per non spezzare il cuore a ‘sto pirla di Marco, gli ha sì restituito l’anello, ma come contentino se l’è portato in camporella.
-Col Coronavirus che circola ancora?
-Massì, ma tanto quelli quando si vedono si sbavaciucchiano addosso, si tengono per mano. Mia sorella dice che sono fidanzamici, ma stavolta sono stati amici-trombetta.
-Amici-trombetta? Ma come parli? Io non capisco…
-Ma sì, amici-tromba. Amici-bomba o come si dice. E stavolta i miei amici mi hanno detto che i due sono andati in camporella. In macchina.
-Sono andati nei dettagli?
-Sì, certo. È mia madre. Ho voluto sapere…
-Sì, certo.
-Avevano le mascherine.
-Bene.
-E hanno usato i palloncini.
-Come non farlo.
-Hanno preso ogni precauzione. I miei amici dicono che lui la spalmava spesso di Muchina. La schiena. I glutei.
-Sicura che fosse Muchina?
-Non capisco l’allusione…
-Sai, l’altro giorno ero al Mac. Sai che adesso al Mac mettono quei distributori enormi di Muchina…
-Sì.
-Eh. Io avevo le patatine in mano. Ero sovrappensiero. Sono andata dal dispenser e l’ho preso per il dispenser di ketchup e maionese e l’ho premuto. Una montagna di Muchina mi è finita sulle patate fritte. È stato disgustoso. Tutte quelle patacche fritte lucide. Ho urlato.
-Comunque, i due hanno applicato le norme del distanziamento anche mentre erano lì in macchina a fare. Ogni posizione in cui i volti fossero a un metro o due di distanza è stata presa.
-Ma per… insomma… per le parti basse?
-I palloncini.
-Quindi, è possibile farlo.
-Mi mamma e il suo amico trombettista ci sono riusciti.
-Tua madre, si sa, è Wonder Woman.
-Peccato il suo amico sia… bah… SuperSfigaMan.