Anno 2347. L’esistenza di una vita dopo la morte è stata dimostrata. Gli esperimenti di crioconservazione hanno aperto la via a una ricerca seria in questo campo. Dopo i primi casi di persone che dopo una crioconservazione di minimo ottanta anni tornavano in stato di coscienza con ricordi molto limpidi riguardo zone bianche, abitate da esseri immateriali, ma dalle sembianze umane, eternamente giovani, simili in tutto e per tutto a ologrammi, colti (immortalati) nel momento di migliore bellezza fisica e nel momento di migliore stato psichico (due momenti spesso presi da individuo e individuo da età radicalmente differenti), si è giunti alla scoperta dell’esistenza materiale dell’entelechia postulata già nell’antica Grecia da Eumurione (in seguito alla scoperta della gigantesca impostura rappresentata dalla figura del filosofo Platone), e combinando la tecnologia quantistica agli entelechioni, si sono agganciate agli entelechioni minuscole particelle sub-sub-atomiche dette videoni (da “videocamera”) per riprendere e registrare i luoghi visitati dalle entelechie dei trapassati. È stato così verificato che le entelechie non solo si staccano dal corpo umano privo di vita, ma viaggiano attraverso un cunicolo spazio-temporale (che si stima collocato su un anfratto del biblico Monte Tabor) il quale congiunge questo universo con ciò che sta al di fuori della “nuvola universale” (come oggi, di preferenza, viene chiamata), ossia un luogo privo di spazio, tempo, materia, se si eccettuano gli entelechioni e i videoni (la cui presenza, ancorati agli entelechioni, pare non aver causato alcun sconvolgimento nel tessuto, qualsiasi esso sia, di che è fatto l’aldilà). I videoni trasmettono sulle membrane visive, e dunque oggi si possono ricevere immagini dell’aldilà guardandosi il palmo della mano (dove di solito le membrane visive vengono applicate).
Ovviamente, questa scoperta ha determinato dapprima una sorta di scissione tra teologia e mondo scientifico e poi di ricongiungimento. Infatti, la scoperta è avvenuta sì grazie a scienza e tecnologia decretando di fatto un primato definitivo della scienza sulla teologia; d’altra parte, molto presto ci si è resi conto, osservando le immagini trasmesse dai videoni sulle membrane visive, che tutto quanto la Bibbia allude riguardo all’esistenza dell’al di là coincide con le immagini dell’al di là trasmesse dai fedeli videoni. Pertanto, la scienza ha confermato la teologia, la quale a buon diritto vanta oggi di essere sempre stata teoscienza: non più generico discorso su Dio, non più solo logos, che si sostituisce in modo mai realmente appagante rispetto al mithos, ma dura roccia dell’epistemica. Gli scienziati sono costretti (per la quantità incalcolabile di dati acquisiti) ad ammettere la veridicità di Bibbia e Vangelo e in particolare anche di quel libro ormai fondamentale che è la Divina Commedia di Dante, il quale è stato tra i più intervistati nell’al di là (assieme a tante altre figure) dai contemporanei inviati per l’appunto nell’al di là. Da tutte queste interviste fatte a santi, poeti e infine anche alla Santissima Trinità (nel momento più emozionante della storia dell’uomo) si è appreso che quell’al di là è proprio il cosiddetto leggendario Paradiso.
Ciò che ha scioccato tutti quanti è che è molto difficile accedervi.
Moltissime delle persone finite in quel Paradiso non hanno ritrovato gli affetti, e moltissime delle persone ritenute di valore su questa Terra (specialmente laici), non hanno trovato posto in quel Paradiso. Va anche detto che un numero monumentale di cavie inviate in via sperimentale con i videoni nelle entelechie non sono arrivate alla destinazione Paradiso. Ah, bisogna dire che il Paradiso è un luogo bellissimo, da sogno, dove scorrono, per dirne una, oro, latte e miele, i cieli sono colorati con i pennarelli di un bambino, e la condizione immateriale non può generare male (come postulato da Sant’Agostino, che riprende, in parte, le teorie di Eumurione), ma può generare sommo piacere nella fusione assoluta delle anime. Tale fusione prevede anche il soddisfacimento del gusto: fondendosi con un pollo, si sente il sapore del pollo, ad esempio.
Essendo difficilissimo entrare in Paradiso (presidiato come riporta fedelmente Dante, da San Pietro), la questione è diventata subito eminentemente politica. Ovvero, dopo che scienziati e teologi si sono palleggiati il comando del mondo, ecco che sono rientrati in gioco, abbastanza imprevedibilmente, proprio i politici. L’al di là bisogna meritarselo, guadagnarselo. Ecco il problema. Non appena la notizia si è sparsa nel mondo, ciò ha avuto almeno il benefico effetto di far cessare l’ondata immediata di suicidi per porre fine a una vita di cacca in un mondo pieno di merda e mettersi a svolazzare tra latte, miele fondendosi con polli, tacchini e belle angiolette. Se è difficile entrare in Paradiso, allora la Società va strutturata in base a regole molto severe. Maggiore il rigore, maggiore la possibilità di finire in Paradiso.
Innanzitutto, per strada si cammina sorridenti e sorridendo a chi si incontra. Si cede il passo quando qualcuno arriva da destra. Si apre la porta a chi è più anziano – di almeno 7 anni. Una volta un uomo di quarantadue anni, proprio in Italia, a Voghera, non ha aperto la porta a una donna di quarantotto. Un agente dell’ordine era lì. Si è avvicinato sorridente e amichevole, e ha chiesto la carta d’identità dell’uomo, il quale gliel’ha mostrata dalla membrana visiva indossata come guanto sulla mano. Accortosi dell’infrazione, con modi molto urbani, il poliziotto ha comminato una multa al candido quarantaduenne. Sono state vietate, per legge, le plastiche facciali che rendono il volto eternamente sorridente, pacioso e gioviale. Insomma, una sorta di incubo utopico o se vogliamo una distopia da sogno. Una società ordinata e felice. Una dittatura morbida e illuminata, per virtù della quale il concetto di libertà è stato felicemente e convintamente, e giustificatamente, cancellato. Il comandamento è: bisogna finire in Paradiso.
Ma poi, è arrivata un’altra scoperta. I videoni sono stati agganciati agli entelechioni di criminali assoluti e costoro, com’era da aspettarsi, sono finiti all’Inferno. Ciò ha portato alla scoperta non solo che l’Inferno esiste ed è grossomodo come ce lo ha descritto Dante nella Commedia, ma che finire in Paradiso, da quel che si osserva all’Inferno, è praticamente impossibile. Anche seguendo le regole dettate dai politici, con il consenso della teologia e il supporto della scienza, o anche seguendo inclinazioni del tutto naturali al bene, anche gli animi più puri, anche loro, sì, si ritrovano a bruciare nelle fiamme dell’Inferno. Per questo, una nuova ondata di politici, facendosi portabandiera delle nuove scoperte teoscientifiche, ha sconfessato gli attuali politici (rei di essere già a conoscenza del tutto, ma di aver tenuto nascosto al popolo ogni cosa per attuare il piano criminale di una dittatura cripto-nazistoide mondiale) promettendo in caso di elezioni un mondo dominato da libertà, da carnalità, da passione, ché tanto tutto questo mondo idiota fatto di marcette tutti in fila e sorrisi e purè di purezza si è capito non servirà proprio a un tubo. Almeno, divertiamoci, divertiamoci alla grande, come non mai nella storia dell’umanità! Questo dicono i politici in ascesa in vista delle prossime elezioni democratiche, dopo che le attuali monarchie cesellate sui precetti machiavellici (e in cui i monarchi sono stati nominati, a quanto pare, direttamente da Dio assiso nell’Al di là, nel corso delle dirette sulle membrane visive; Dio, il quale nomina i monarchi, ma tace se interpellato su come meritarsi la grazia del perdono) sono state sfasciate.