“La mia religione è l’amore” è una affermazione che hanno usato in molti filosofi, uomini e donne che sapevano andare oltre per fermarsi dentro la spiritualità che non ha confini. Dove l’infinito ti avvolge dentro una vibrazione senza nome ma che noi chiamiamo “Amore” che noi chiamiamo Dio perché è amore e l’amore è la verità che ha una sola via.
Quella “Via Imperiale” dove la verità dell’amore è un’ascesa verso quell’infinito dove le anime s’incontrano e si parlano dentro un dialogo silenzioso come una preghiera.
Ed è in questa forma di preghiera che si diffonde la religione dell’amore, che diviene il contatto tra la parte spirituale dell’uomo verso la divinità o quel Sacro femminino per proiettarsi verso ciò che è l’anima. Un soffio che entra nella realtà della nostra vita e ne fa un capolavoro. Quello splendore dove la religione dell’amore non prega per chiedere, elemosinare, ma semplicemente per mettersi in contatto con l’altra anima ed insieme conoscere, sulla frequenza terrena, la Divinità che è in noi, che sentiamo nell’altro e che l’altro sente in noi. L’amore è la religione dove non si prega per ottenere qualcosa ma per conoscere il piacere estatico di stare misticamente, attraverso i corpi che si respirano, alla presenza del Divino presso l’altro.
È un sogno vero!
È il sogno che aspetta che tu gli vada incontro, lo prenda per mano e lo porti via con te. Dentro di te, dentro l’altro.
L’amore è quella religione per l’esperienza di vita interiore che permette di penetrare dentro l’intimità con la realtà superiore dell’altro che, nella diversità di percezione, provoca l’andare oltre ogni forma di religione conosciuta e di esperienza mai fatta prima e si resta così folgorati dallo stare insieme senza chiedere nulla in cambio che tutto questo produce la percezione concreta del Divino. Di Dio.
È dentro questa vibrazione che fa dell’amore la religione e la preghiera è lo stare uno dentro l’altro in una simbiosi dove ognuno e la proiezione avanzata dell’altro dove l’anima si rivela in ogni parola, in ogni sussurro, in ogni respiro, sguardo che accarezza insieme alle mani e ci si consacra all’amore.
I baci diventano preghiere silenziose che sbocciano come fiori davanti all’altare del Divino del Sacro Femminino. Profumano ogni spazio intorno a noi, sbalordiscono noi stessi che senza accorgercene apriamo la porta del nostro corpo che è il Tempio che contiene l’anima e lo spirito e consentiamo alla realtà del Divino in noi di manifestarsi, di propagarsi dentro l’altro in un flusso e riflusso senza fine come ossigeno puro per l’anima e lo spirito.
È nell’amare tutto ciò che si propaga dal Sacro Femminino che sa essere quel cuore fonte per dissetarsi dalla sete d’amore che il Sacro maschile vuole sempre più bere e dissetarsi all’infinito che si entra dentro la religione dell’amore senza confini.
La nostra energia si farà sempre più densa, sarà un continuo viaggio alla scoperta verso il senso della nostra esistenza terrena come anime divine e sarà sempre più la certezza che dentro l’amore esiste la religione e come diceva il mistico poeta Rumi: “La mia religione è l’amore. la mia guida è la mia anima. Per coloro che amano con il cuore e l’anima, non esiste separazione”.
La mia religione è l’amore perché è l’anima stessa di Dio. Tu sei la mia religione, anzi, …di più!