Sí. Siamo d'accordo che i primi sintomi sono apparsi l'anno scorso, da qui il nome COVID-19, ma l’estensione più grande dell’epidemia (diventata da subito pandemia) ha cominciato ad avanzare con ritmo crescente in tutto il mondo a partire da questo anno, il 2020. È indubbio che questa situazione ci abbia cambiato la vita, e nonostante in principio alcune autorità governative (la lista è lunga parte dai presidenti e si estende a primi ministri e ministri della sanità) abbiano sottovalutato la gravità del fenomeno, non hanno avuto altra scelta se non arrendersi all'evidenza.
Da oggi condividerò con voi riflessioni, informazioni e persino aneddoti su questi tempi difficili e drammatici che stiamo vivendo, dove parole come “quarantena”, “mascherine”, “virus” ormai fanno parte del nostro lessico abituale e dove le fake news, casuali o intenzionali che siano, viaggiano attraverso le autostrade digitali a 100 km all'ora (e forse anche di più) e che quindi non è sempre facile scrollarsele via.
Secondo gli ultimi dati, ieri in Italia erano morte 9084 persone, 919 persone in più rispetto a giovedì 25, un vero bollettino di guerra. La pandemia ha colpito soprattutto il Nord, il cuore economico del Paese. Gli italiani, si sa, sono “un popolo di viaggiatori”, ed in questi momenti coloro che per sfortuna si trovavano all'estero non solo hanno difficoltà per tornare alle loro case, ma in certi casi la loro situazione è drammatica.
Se dal Cile da oggi ci sono voli disponibili per il rimpatrio la situazione di 400 italiani a Malindi, nel sudest del Kenya, è angosciosa: non riescono a tornare e si lamentano che nessuno fa caso a loro, arrivando persino a denunciare casi di razzismo, maltrattamenti e vessazioni da parte della polizia keniota, e non per il fatto di essere bianchi… ma perché italiani!!!
Il virus ha attraversato perfino le solide mura e la Porta di Bronzo del Vaticano. Ci sono moltissimi “infetti” (altra parola entrata nel nostro lessico) che lavorano in questo piccolo Stato situato nel cuore di Roma, ma il Papa con i suoi 83 anni compiuti continua imperterrito a dare persino udienze private, nonostante non sia dato sapere se usi la mascherina quando parla con i suoi ospiti… o forse terrà le udienze ad un metro di distanza?
Anche la Pasqua, che quest'anno si festeggia dal 9 al 12 aprile, si atterrà alle norme restrittive del Coronavirus: un decreto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti stabilisce che, dal momento che cambiare la data liturgica è impossibile, “nei Paesi colpiti dalla malattia, dove sono state previste restrizioni sulle riunioni e la mobilità delle persone, i vescovi e i sacerdoti celebrino i riti della Pasqua senza la presenza dei fedeli e in un luogo adeguato, evitando la concelebrazione e omettendo il saluto di pace” ovvero: per la prima volta in molti decenni non vedremo la cerimonia della Via Crucis al Colosseo guidata dal Papa.
E, parlando del Vaticano, il momento della preghiera di ieri è stato spettacolare e molto emotivo: alle 6 del pomeriggio (ora italiana) il Papa, totalmente solo, davanti a una piazza San Pietro completamente deserta e sotto una pioggia battente si è rivolto ai cattolici di tutto il mondo incoraggiandoli ad avere fede in questi momenti terribili che l'umanità intera sta attraversando. Alla fine, il pontefice ha impartito la benedizione Urbi et Orbi con indulgenza plenaria.