Grafico e illustratore, Bachisio Secondo Figus, era noto come Bakisfigus (1905-1990). Nacque il 18 marzo del 1905 ad Abbasanta, in Sardegna, in un territorio antichissimo testimoniato dalla presenza di dolmen, tombe dei giganti, pozzi sacri e abitato sin dall'epoca Nuragica.
È da poco passato il 115° anniversario della sua nascita e mi sembra giusto ricordarlo riguardando alcuni dei suoi lavori.
Figus o Bakisfigus inizia giovanissimo a lavorare: nel 1929, a soli 24 anni, partecipa alla Sindacale d’arte di Sassari e successivamente alla prima Mostra della Primavera Sarda a Cagliari che gli vale una citazione in un articolo scritto da Remo Branca che riporta anche altri “giovanissimi dei quali è prematuro discutere”, una citazione che diede fiducia ad un giovane talento che non deluse le aspettative negli anni successivi.
L'isola appariva un punto di partenza per Bakisfigus, tanto che negli anni ’30 si trasferì a Milano per iniziare a lavorare nella nascente industria della pubblicità dove ha modo di mettere in luce un originale stile figurativo, semplice, fatto di linee e forme essenziali che si distingue per l'uso del colore piatto su vaste aree.
In questi anni sviluppa bozzetti per la pubblicità del liquore Ramazzotti, la pubblicità del sapone Sole e le illustrazioni per le confezioni dei fiammiferi Saffa. Sempre suoi sono i bozzetti commemorativi per l’Aeronautica Militare e quelli in ricordo dell’aviatore Francesco Baracca, principale asso dell'aviazione italiana e Medaglia d'oro al valor militare nella Prima guerra mondiale.
La carriera di grafico e illustratore di Bakisfigus arrivò a grandi livelli nell’illustrazione di cartoline postali: a suo estro e maestria si devono alcune serie di cartoline degli editori Garanzini e Tognoli, che raffigurano soggetti ispirati al folclore emiliano e sardo.
La rivista Le Vie d’Italia pubblicò nel Settembre 1933, una sua pubblicità per il lubrificante Aeroshell, un lavoro che ebbe molto successo e portò l'azienda ad utilizzarla per lungo tempo.
L'affermazione nel campo della comunicazione grafica gli valsero molti incarichi fra cui le illustrazioni pubblicitarie per il dentifricio Odol, lavori che si caratterizzavano dall’esclusivo utilizzo dei colori nero e blu, un linguaggio efficace che venne utilizzato sino ai primi anni ‘40.
Altri importanti tasselli della carriera di Bakisfigus sono certamente alcune copertine realizzate per la rivista Costruire del 1936, diretta da Dario Lischi, che, recitavano, come sottotitolo: “Pagine di pensiero e di azione fascista”.
La scelta grafica di Bakisfigus è, misurata e semplice, pulita e diretta con un definito numero di colori sapientemente utilizzati in grandi campiture a tinte uniformi. I temi, si ispirano alla più pura e retorica propaganda del regime.
Nel 1937, realizza la copertina del volume Tripolitania Felix (Pisa), ribadendo la continua collaborazione con lo scrittore e giornalista Dario Lischi. La copertina del libro, riporta con il suo stile grafico inconfondibili, motivi africani cari a quel pensiero coloniale dominante del 1937 e tanto caro allo scrittore Dario Lischi.
Bakisfigus, prosegue la sua attività di illustratore anche nel dopoguerra. Negli anni Sessanta decide di rientrare in Sardegna per fondare il “Laboratorio di creazioni artistiche pubblicitarie Bakisfigus”. Intorno ai primi anni ‘70 si stabilisce in provincia di Oristano, a Zerfaliu, dove visse fino al 1987.
Bakisfigus morì ad Oristano nel dicembre del 1990, lasciando a tutti una grande eredità culturale che ancora oggi possiamo ritrovare guardando tutti i suoi i lavori.