Di ritorno dal viaggio in Bretagna con moglie e figli, dopo il percorso in senso orario nella terra dei suggestivi megaliti preistorici menhir, una volta giunti a Mont Saint Michel, scendiamo prima a Rennes e poi ad Angers per raggiungere il corso della Loira che seguiremo per 150 chilometri fino a Tours. Da qui prendiamo la strada regionale D952, comunemente nota come la Levée de la Loire, una scorrevole “litoranea” che serpeggia a lato del fiume attraverso il cosiddetto Jardin de France, un paesaggio verdeggiante e incantevole dominato da boschi, vigneti e campi di girasole. Un’ora esatta di guida e già, in lontananza, s’intravede l’imponente sagoma del Castello di Saumur abbarbicato su un’altura che sovrasta la cittadina da cui prende il nome.
Un’immagine d’insieme che sorprende e affascina. Man mano ci avviciniamo si notano sempre più nitide le torrette d’ardesia la cui architettura ricorda storie incantate e fiabe nordiche. Il maniero domina la lussureggiante isola sul fiume e l’antico abitato carolingio di Saumur sottostante, anch’esso affacciato sul lungo e celebre corso d’acqua su cui nei secoli sono stati eretti diversi castelli di straordinario valore storico e artistico. Questo di Saumur, costruito sull’antica strada della Valle dei Re, si presenta con la sua prepotente magnificenza tesa a testimoniare il clima sfarzoso che si respirava fin dal periodo della dinastia dei Valois (895 - 1077).
La storia narra che le prime mura fortificate del castello furono fatte edificare nel X secolo dal conte Tebaldo I di Blois, detto il Truffatore per avere ucciso a tradimento il duca di Normandia. Il Fortilizio venne però espugnato e fatto proprio da Folco III d’Angiò, diventando in seguito proprietà dei conti Angioini che lo trasformarono nel 1203 nel centro della vita regale. Furono costruiti quattro alti torrioni intorno alla grande torre principale per rendere più ampia la fortezza. Nel 1300, Luigi I d’Angiò ereditò il castello e in seguito lo trasformò in una lussuosa “dimora”, dandole la forma fedelmente illustrata nella celebre miniatura Les très riches heures du duc de Berry.
La loquace guida Dominique sottolinea che la miniatura riproduce uno dei più noti e ricchi manoscritti del XV secolo. Il capolavoro è stato realizzato tra il 1412 e il 1416 dai Limbourg, tre fratelli olandesi esperti in miniature, ingaggiati dal duca Jean de Berry. Il manoscritto, di grande valore artistico oltre che scientifico, contiene le Ore, cioè le preghiere quotidiane assegnate dalla Chiesa alle diverse stagioni dell’anno e nelle ricorrenze festive. Una sorta di calendario che illustra i lavori agricoli corrispondenti ai dodici mesi, in cui ogni foglio è caratterizzato da una miniatura che riproduce gli svaghi nobiliari e i lavori contadini. Ogni immagine si caratterizza per il luminosissimo paesaggio ricco di dettagli e per la lunetta sovrastante che racchiude i segni zodiacali. Tra i castelli, tutti rappresentati, spicca quello di Saumur, le cui torri merlate vengono raffigurate nella pagina dedicata a settembre.
Il castello venne, dunque, ristrutturato per l’ennesima volta, ampliato con altri appartamenti, le torri furono alzate per creare armonie architettoniche, costruiti terrazze e rinforzi sotto il profilo strutturale. Renato d’Angiò, detto il Buono, non contento, continuò l’opera di trasformazione e di abbellimento con una particolare cura degli interni: la cappella fu ristrutturata e arricchita di un oratorio, mentre le stanze e i saloni furono migliorati esteticamente allo scopo di ricevere la corte col massimo dello sfarzo e della fastosità. Purtroppo alla sua morte il castello fu abbandonato per più di cento anni fino al giorno in cui la città di Saumur passò ai protestanti in seguito all’editto di Nantes del 1598 che pose termine ad una serie di guerre di religione che avevano devastato la Francia. Il governatore del tempo, Philippe Duplessis-Mornay, si impegnò alla realizzazione di un grande progetto di restauro del fortilizio, rinnovando la maggior parte delle stanze e facendo costruire alcune delle fortificazioni che abbiamo potuto osservare durante la visita. Salendo strettissime scale raggiungiamo il torrione dell’orologio, ovvero la parte più alta del castello da dove si gode un’ampia e suggestiva veduta sulla città e sulla valle della Loira.
Quel periodo segnò una nuova stagione per il castello: gli anni delle feste e dei ricevimenti principeschi stavano per essere archiviati; infatti con Luigi XIV, il castello di Saumur subirà una destinazione d’uso molto diversa dal passato: fino al 1889 diventerà una prigione e un arsenale d’armi, modificando completamente la sua funzione. Oggi è considerato la più importante fortezza sotterranea d’Europa, con un grande intreccio di tunnel cavernosi. Alle soglie del 1900, lo Stato francese cedette il maniero in pessime condizioni alla città di Saumur. Le autorità di quel tempo fecero una straordinaria operazione di recupero riportandolo, almeno esternamente, al suo aspetto originale, mentre gli interni furono destinati ad una funzione museale: nell’area rinnovata sono stati aperti il Museo del Cavallo e il Museo Municipale che espone al pubblico un notevole repertorio di arte decorativa ed equestre. Fra queste, le belle collezioni di ceramiche francesi e di arazzi del XV e XVIII secolo, tuttavia appare un po’ spoglio di arredi e suppellettili d’epoca. Considerazione a lato: sarebbe utile la presenza di dépliant in lingua italiana che illustri la storia e il percorso. Il ticket costa 7 euro ed è chiuso per pausa pranzo dalle 13 alle 14.
Purtroppo la Seconda guerra mondiale, fece scempio del castello, così come un incendio nel 2001 distrusse e fece crollare una parte del bastione Nord, ma nel 2007 la splendida costruzione fu riconsegnata, col suo nuovo bastione, ai suoi cittadini e agli innumerevoli visitatori amanti della storia e delle fiabe. Ad impreziosire l’immagine del castello è stata recentemente posta sull’apice della torre Sud l’effigie dorata, copia esatta della mitica miniatura del manoscritto dei fratelli Limbourg.
Veramente immenso il terreno coltivato a prato che lo circonda: si parla di 18.000 metri quadrati di verde su cui sono state realizzate una piscina riscaldata e, accanto ad essa, una dependance mentre, in un altro spazio del parco, è stata installata una voliera di un piacevole impatto scenico. Tutta la preziosa dimora offre relax e svago. Nel 2016 il castello è stato immesso nel mercato immobiliare per un valore di 1,75 milioni di euro.
Usciti dalle mura, in pochi minuti di cammino, si raggiungono i vicoli nel cuore della “città bianca”, così chiamata per il colore delle sue antiche e pittoresche case a traliccio che ci appaiono, nelle architetture come nel candore, simili a quelle degli gnomi. Sono fatte col tufo, un materiale estratto dagli habitat e dalle caverne trogloditiche della regione, per costruire edifici di ogni genere, dal castello alle abbazie, al municipio fino alle abitazioni private. Nelle caverne oggi albergano ristoranti e negozi che vendono funghi e vini, prodotti tipici del luogo. Nel centro storico di Saumur, che si sviluppa attorno a Place Saint Pierre, degne di essere visitate la chiesa di Nantilly e la cappella reale di Notre-Dame des Ardilliers. Da non perdere, unico nel suo genere, il Museo dei Blindati che raccoglie 250 esemplari di carri armati, alcuni dei quali sono entrati nella leggenda.
Ma il palazzo più prestigioso dell’abitato di Saumur è il Cadre Noir, una scuola di richiamo internazionale che addestra ed educa all’arte dell’equitazione tradizionale francese. Nelle sue incredibili scuderie, grandi atleti equestri si esercitano tutti i giorni per onorare una forma d’arte, famosa in tutto il mondo, diventata patrimonio dell’Unesco. Le scuderie, la selleria, l’enorme maneggio del Cadre Noir rappresentano la quintessenza dell’equitazione eretta al suo massimo splendore.
Per noi è stato piacevole, dopo la visita, rilassarci sull’argine della Loira, all’ombra dei possenti archi del ponte Fouchard, per gustare la visione del castello dalla sponda opposta. Per poi risalire sul camper ed incontrare, a monte del fiume di appena 15 km, l’altro scenico castello rinascimentale di Montsoreau.