Famosa e interessante località dell’alto Lazio, Bomarzo si trova immersa nella campagna della Tuscia Viterbese. Dall’alto della rocca del paese, dove si può ammirare l’imponente palazzo Orsini, sembra incredibile che nascosto nel bosco ci sia un parco così particolare, pieno di meraviglie di cui voglio raccontarvi.
La Tuscia è ricca di meravigliosi giardini come quello di Villa Lante a Bagnaia o di Palazzo Farnese a Caprarola, ma ciò che contraddistingue il parco di Bomarzo è la sua aura grottesca che non è incentrata “semplicemente” su giochi d’acqua, fontane e giardini all’italiana, ma su mastodontiche statue che rappresentano giganti, tritoni, mostri e creature mitologiche di ogni genere. Viali, scalette e passaggi conducono da un piazzale all’altro, e girando ogni curva o salendo scalinate s’incontrano sfingi, delfini, tartarughe, cavalli alati, elefanti, leoni e draghi. Ci si chiede il perché di tanto sfarzo solo per erigere creature mostruose e grottesche, un vero e proprio luna park d’altri tempi, con passaggi segreti, grotte e case costruite deliberatamente storte che farebbero venire le vertigini anche a un equilibrista.
Il principe Pier Francesco Orsini, detto Vicino, commissionò questo parco all’architetto Pirro Lingorio nel 1548. Alcuni raccontano che sia stato costruito in memoria di sua moglie Giulia Farnese, prematuramente scomparsa, e da qui la frase “sol per sfogare il core”, per la tragica morte della sua amata. In realtà, Giulia muore tra il 1557 e il 1558, quando i lavori del parco sono ormai terminati (Vicino dedica il parco alla moglie nel 1552). Quindi su una nota più felice, si potrebbe pensare che il parco abbia fatto da cornice all’amore tra i due sposi e che la famosa frase intenda proprio dare libero sfogo al cuore... Effettivamente Vicino, essendo un condottiero, era spesso lontano da casa a causa delle campagne militari, ed è bello pensare che abbia lasciato un luogo dove la sua sposa potesse rifugiarsi durante la sua assenza. Ciò che è certo, è che questo luogo dev’esser stato davvero perfetto per incontri romantici, date le infinite nicchie e i deliziosi angoli dove appartarsi.
Il parco rimane tutt’oggi un posto incredibilmente romantico e molto divertente sia per i bambini, che per gli adulti di tutte le età. Quando ero piccola, mi ci portavano spesso e adoravo le gite a Bomarzo. Mi ricordo che ci andavo sempre con un carissimo amico d’infanzia che tutt’oggi per me è come un fratello. Ci divertivamo come matti a giocare a nascondino e a far finta che le bocche mostruose ci mangiassero!
Sono passati più di vent’anni dall’ultima volta che ci sono stata e confesso di aver avuto paura a tornarci da grande, poiché come spesso accade, ci ricordiamo i luoghi dell’infanzia in maniera diversa, e temevo di rimanerne delusa. E invece, no! Questo posto è ancora più spettacolare e magico da adulti, poiché si può apprezzare a pieno lo spirito ludico e giocoso del grande principe e condottiero. Il parco è rinfrescante per l’anima, per la mente e per il corpo. E’ uno di quei posti dove puoi immaginare che la notte le fate e gli elfi dei boschi si ritrovino a giocare, e se per caso capitasse di vederne uno, non si rimarrebbe così sorpresi. Del resto nel parco si possono trovare anche un Orco e la Bella Addormentata nel Bosco!