Tutti i viaggi hanno delle destinazioni segrete di cui il viaggiatore è inconsapevole.
(Martin Buber)
Se fino a pochi anni fa il solo travel poteva sembrare qualcosa di strano o inusuale, oggi non è più così. Secondo uno studio del 2017 condotto dai membri del Princeton Survey Research Associates International, il 58% dei Millennials partirebbe per un viaggio senza accompagnatori. Pertanto, oggigiorno viaggiare da soli non è più un tabù né qualcosa di cui vergognarsi, ma è qualcosa di cui molti viaggiatori parlano con un pizzico di orgoglio e molto entusiasmo.
Viaggiare è sempre stato considerato un'esperienza di crescita e arricchimento personale: esplorare nuove culture, assaporare cibi deliziosi e creare ricordi indelebili sono solo alcune delle gioie che il viaggio può offrire. Ma cosa succede quando si abbandona il comfort della compagnia e ci si avventura nel mondo da soli? I benefici psicologici del solo travel sono profondi e sorprendenti.
In questo articolo, esploreremo chi sono i protagonisti di questi viaggi per il mondo e di come il viaggio possa favorire la crescita personale e la scoperta di sé.
Il solo travel è donna
Sebbene possa meravigliare alcune persone, i dati affermano che a scegliere il solo travel siano soprattutto le donne. Le ragioni sono diverse, ma spesso sono legate al tema della libertà: le donne vogliono sentirsi indipendenti, libere e in grado di affrontare le sfide della vita e del viaggio con le loro forze. Creando una vera e propria community fondata sull’emancipazione, le donne hanno iniziato a condividere tra loro consigli e supporto reciproco. Inoltre, rappresentando la maggior parte dei solo travel, le donne comunicano al mondo un forte messaggio di uguaglianza e libertà che verrà tramandato anche alle generazioni future.
Solo travel: cosa si può imparare dal viaggio
Autonomia e autostima
Viaggiare da soli è un atto di coraggio e fiducia. Lasciare il porto sicuro, le nostre abitudini e il luogo in cui viviamo per un periodo di varia lunghezza comporta responsabilità e una buona dose di fiducia in se stessi. Ogni fase del viaggio sarà unicamente una nostra responsabilità: dalla prenotazione dell’alloggio fino all’organizzazione delle attività da svolgere. La sensazione di riuscire a gestire tutto questo è in grado di farci sentire più sicuri di noi stessi, ed è un’esperienza consigliata a tutti i giovani che hanno bisogno di trovare il loro posto nella società. Ma esplorando il mondo sarà possibile trovare viaggiatrici e viaggiatori solitari di tutte le età, perché in fondo ognuno di noi ha bisogno di “allontanarsi” da ciò che conosce per riscoprirsi più da vicino.
Adattabilità e resilienza
Viaggiare significa andare incontro a imprevisti, vuol dire sfidare se stessi e la propria capacità di adattamento. In base alla tipologia di viaggio potranno cambiare le sfide da affrontare (il cibo, il clima, le abitudini, la lingua), ma la capacità di adattarsi a certe circostanze ci insegna la resilienza ovvero l’abilità di gestire lo stress e le difficoltà continuando ad andare avanti. Infatti, una volta partiti non si può tornare indietro, ma quando il viaggio finirà e rientreremo a casa, se saremo stati sufficientemente aperti e ricettivi sicuramente diventeremo persone diverse da quelle che eravamo prima del viaggio.
Scoperta di sé
La vita spesso corre troppo veloce e a causa dei vari impegni quotidiani talvolta può essere difficile avere il tempo per mettersi in ascolto di sé. Il viaggio è uno di quei pochi momenti che ci restano per silenziare tutti i rumori esterni, (le richieste di familiari, lo stress del lavoro e la vita urbana) e per provare a connetterci all’essenza di noi stessi. Questa riscoperta può consentirci di rivalutare le nostre prerogative e i nostri obiettivi e può aiutarci a focalizzarci nuovamente su ciò che è importante. Il viaggio può infatti permetterci di cambiare e insegnarci a guardare alla vita con delle prospettive nuove e che ci appartengano di più.
Nuove connessioni e apertura mentale
Viaggiare da soli a differenza di viaggiare con altre persone può esporci a stimoli differenti. Sarà infatti molto più probabile che avremo modo di conoscere persone nuove che provengono da altre parti del mondo. Potremo arricchire la nostra vita con orizzonti culturali diversi e avremo molto più tempo per esplorare i luoghi seguendo i nostri interessi, ritmi e bisogni.
Gestione dello stress e del benessere emotivo
Viaggiare è uno dei metodi migliori per prendere una pausa dalla routine e dalle pressioni quotidiane. Abbassando i livelli di stress saremo anche in grado di migliorare il nostro umore e favorire il benessere emotivo. I luoghi più indicati per fare ciò sono senz’altro quelli più vicini alla natura, all’arte e alla bellezza, ovvero tutti quei posti che richiamano in noi le emozioni più positive e che riescono a farci emozionare.
Iniziare ad apprezzare il tempo trascorso da soli
Chi decide di partire da solo probabilmente non è così spaventato dall’idea della solitudine, ma il solo travel è un’esperienza profonda perché insegna a bastare a se stessi e a trovare giovamento in quegli attimi di silenzio e quiete. Quando si inizia a viaggiare da soli si potrebbe anche agognare dei "momenti per sé” nella vita quotidiana, infatti con il solo travel si apprende quanto possa essere energizzante avere del tempo per i propri hobby e interessi.
In conclusione, il viaggio in solitaria offre una serie di benefici psicologici significativi. Promuove l'autonomia, la resilienza e la scoperta di sé e contribuisce a una crescita personale continua. È un'esperienza che dovrebbe essere praticata da chiunque desideri esplorare non solo il mondo, ma anche se stesso. Quindi, se hai mai dubitato di partire da solo, oppure non lo fai da un po’, ricorda che il viaggio è una terapia preziosa per la mente e l'anima e che non è mai troppo tardi per esplorare terre sconosciute e osservare il mondo con occhi nuovi.