Incontriamo Michele Stella, presidente di Monimbò, che ci racconta l'iniziativa umbra equosolidale Altrocioccolato parallela a Eurochocolate.
Cosa è Altrocioccolato, quando nasce e perché, quali sono le finalità?
Michele Stella: Altrocioccolato è un evento culturale che, partendo dal prodotto simbolo del cioccolato, si pone l'obiettivo di sensibilizzare i consumatori sulle conseguenze sociali e ambientali delle loro scelte al momento di acquistare un prodotto. Nasce nel 2001 a Perugia come campagna mirata a promuovere il commercio equo e sottolineare in maniera critica la contraddizione di un grande evento, Eurochocolate, che mentre dichiara di voler sviluppare il mercato a favore dei produttori di cacao e degli artigiani del cioccolato, di fatto si offre come cassa di risonanza per le multinazionali, prima fra tutte la Nestlé. Queste sono tra le principali cause delle condizioni di disagio dei produttori di cacao del Sud del mondo, dove ancora oggi si assiste, ad esempio, all'intollerabile fenomeno della tratta di minori e del loro sfruttamento, e dello schiavismo nelle piantagioni di cacao. E' però dal 2004 che Altrocioccolato assume le sembianze di ciò che è oggi. In seguito a una lettera con la quale padre Alex Zanotelli chiedeva al sindaco di Perugia di non ospitare manifestazioni che vedevano la presenza di multinazionali sotto boicottaggio, come la Nestlè, la rete delle botteghe umbre decise di sottoporre la stessa lettera a molti sindaci, trovando nell'amministrazione comunale di Gubbio una porta spalancata e, da allora, si è replicato ogni anno il format che prevede 3 giorni di fiera equosolidale, incontri di approfondimento, convegni, laboratori per bambini e tanti momenti di intrattenimento.
Che tipo di rapporto c’è tra Altrocioccolato ed Eurochocolate, somiglianze e differenze?
Le uniche somiglianze con Eurochocolate sono la data, coincidente, e il prodotto di punta, il cioccolato. Per il resto l'obiettivo di Altrocioccolato è proprio quello di essere l'antitesi della kermesse perugina. Altrocioccolato vuole dimostrare come siano possibili pratiche produttive e commerciali rispettose della dignità umana e dell'ambiente, in altre parole, vuole dimostrare come siano possibili relazioni economiche basate sulla giustizia. Eurochocolate è solamente un'enorme fiera commerciale.
Può farci un bilancio della 13a edizione di Altrocioccolato? Com'è andata, quante persone hanno partecipato, il grado di soddisfazione, il raggiungimento degli obiettivi prefissati?
L'edizione di Città di Castello, che ha ospitato per la prima volta Altrocioccolato, è stata un vero successo e siamo tutti molto soddisfatti. Più di 60 mila visitatori hanno potuto conoscere la proposta equo-solidale, gustare il cioccolato buono sia per chi lo mangia che per chi lo produce e conoscere meglio tutta la filiera. Centinaia di bambini e ragazzi delle scuole hanno avuto l'opportunità di partecipare a momenti formativi, primo fra tutti l'incontro con il regista Miki Mistrati, autore di due documentari sullo sfruttamento nelle piantagioni di cacao della Costa d'Avorio, che sono stati proiettati ad Altrocioccolato, e hanno visto anche la partecipazione di un rappresentante di El Ceibo, storica organizzazione di produttori di cacao equosolidale della Bolivia.
Ci sono progetti per il futuro relativamente ad Altrocioccolato?
Il grande successo dell'edizione 2013 ci obbliga a rilanciare per il futuro. Prima di tutto confermando la nostra presenza a Città di Castello per altri 2 anni. Servirà anche potenziare e sviluppare ancora di più quella rete di relazioni con tutto il movimento del commercio equo, ma anche con le altre realtà di economia solidale e di finanza etica che fino a oggi hanno rappresentato il vero punto di forza di Altrocioccolato. Ci prendiamo ancora qualche giorno per festeggiare e per ringraziare tutti i volontari che si sono mobilitati rendendo possibile un evento che altrimenti sarebbe impensabile. Subito dopo le botteghe umbre si riuniranno per progettare i contenuti dell'edizione 2014, che comunque non potranno non essere incentrati sulla proposta di un diverso mondo possibile.
Quale ruolo svolgono le botteghe sui territori al di là della manifestazione, della crisi e del commercio equo e solidale?
La rete delle botteghe umbre, tra queste Monimbò, gioca un ruolo fondamentale garantendo la presenza del commercio equo tutto l'anno nel territorio regionale. Dopo aver sensibilizzato i consumatori, anche attraverso Altrocioccolato, è importante offrire loro l'alternativa concreta. Non basta chiedere alle persone di diventare consumatori critici e responsabili, se non si permette poi di praticare una scelta consapevole. Lo sforzo di tenere aperte 8 botteghe del mondo in Umbria ha questo significato. Inoltre le botteghe sono impegnate in molteplici attività info-educative e di sensibilizzazione, con particolare riferimento alle attività didattiche nelle scuole.
Sono circa 9 mila i ragazzi delle scuole regionali coinvolti in percorsi didattici gestiti dalle botteghe. Infine, tramite l'associazione regionale, Umbria Equosolidale, le botteghe svolgono una attività di advocacy per il movimento del commercio equo che ha portato, nel 2007, all'approvazione di una legge regionale per la promozione del fair trade. Questo periodo di crisi, di cui ovviamente risentono anche le botteghe in termini di calo delle vendite, ha dimostrato la correttezza delle analisi che da anni il movimento equosolidale diffonde e che mettono in discussione il modello economico neo-liberista e il predominio dei mercati della finanza speculativa sull'economia reale. E' per noi evidente che se ne possa uscire solo rimettendo la dignità delle persone e la tutela ambientale al centro degli obiettivi di un modello economico, anche sacrificando il profitto. Bisogna sostituire la competizione con la cooperazione, che è quanto avviene tra le organizzazioni dei produttori equosolidali, quelle degli importatori e le botteghe del mondo.
Cosa è Monimbò, quali botteghe gestisce?
Monimbò è una cooperativa sociale che si occupa di commercio equo e solidale, che opera dal 1992, e che è iscritta al registro italiano del commercio equo e solidale gestito da Agices, l'associazione di categoria nazionale e depositaria della Carta italiana del commercio equo. Monimbò a oggi gestisce due botteghe del mondo, una a Perugia e una a Terni, oltre a proporre i prodotti equosolidali in canali esterni alle botteghe e gestendo molteplici attività di tipo info-educativo.